TESTIMONIANZE DI FEDE – Rita Sberna intervista Monica Comi, una mamma di famiglia, ha due figli: Elisabetta e Marco Giuseppe.
E’ sposata con Enrico e vivono in provincia di Vicenza.
La sua famiglia è sempre stata vicino a Dio.
Monica, è’ sempre disponibile in parrocchia, animando la messa.
Dal 2002 ad oggi, gestisce e lavora insieme ai suoi genitori, suo fratello e sua cognata, presso il bar di famiglia “Bar Flavia”.
L’incontro con la Vergine Maria a Medjugorje ha cambiato la sua vita.
Cos’hai provato nel tuo primo pellegrinaggio a Medjugorje?
Io non avevo mai pensato di andare a Medjugorje, fino allo scorso anno. Poi, ho ascoltato la testimonianza di due mie amiche e quella di Paolo Brosio in tv, ed in me è nata una voglia di andare in quel luogo, ho proprio sentito dentro di me, una forte chiamata.
Mi sono organizzata, e non avendo la possibilità di stare via per molti giorni, ho prenotato tramite internet e siamo partiti in auto insieme a mio marito e mio figlio. Elisabetta è rimasta a casa perché aveva un esame all’università.
Ero partita senza grandi aspettative. Avevo sentito parlare del sole, dei raggi, del Cristo che lacrimava, ma quel che desideravo era ritornare a casa con la pace. Ho considerato questo pellegrinaggio come una ricarica di Fede e di Spirito.
Durante l’apparizione del 2 giugno 2012, sei riuscita a vedere il volto di Maria in cielo e non solo.
Puoi raccontarci cos’è successo esattamente?
La mattina presto, siamo saliti sulla collina delle apparizioni, eravamo abbastanza vicini alla Croce blu. Abbiamo pregato per parecchie ore. In mattinata inizialmente, il cielo era un po’ velato, si formavano delle nuvole bianche e all’orizzonte era spuntato il sole, si vedeva piccolino. A quel punto, ho visto la famosa danza del sole. Il sole pulsava e si avvicinava, all’inizio si vedeva in piccolo poi è diventata una grande palla bianca con attorno un aureola rossa e delle persone vicine a noi si sono sentite male.
Poi sono passati un paio di minuti, noi continuavamo a cantare e a pregare, ad un certo punto è calato un silenzio tombale. In quel momento, ho capito che la veggente Mirjana stava parlando con la Madonna.
Da quel momento, mi sono sentita in paradiso. Ho sentito dentro di me una grande gioia, anche se mi sentivo impietrita e non riuscivo a parlare.
Mi sembrava di essere sola in mezzo a migliaia di persone.
Dagli occhi mi scendevano lacrime di gioia, e non ho mai provato una pace e una gioia come quella che stavo provando in quel momento.
In cielo, ho visto delle nuvole piccole e bianche che si muovevano velocemente e si formavano in dei volti a me riconoscibili. Inizialmente ho potuto distinguere il volto di San Pio (noi ne siamo molto devoti), poi ho visto il Beato Giovanni Paolo II. Sono consapevole che erano nuvole.
Mi sembrava una specie di giudizio universale, perché poi le nuvole ad un tratto, sono diventate nere. E lì, ho distinto una figura che mi ha rattristato, ho visto un teschio che rideva, era come la zucca di Halloween.
In quel momento ho provato tristezza. Ne ho parlato con un sacerdote e mi ha detto che il Signore mi ha fatto capire che esiste il bene ed esiste il male.
Poi sono sparite tutte queste nuvole, il cielo si è diventato azzurro e da lì ho visto in maniera chiara e nitida, il volto di Maria.
I suoi occhi erano azzurri, ma di un azzurro indescrivibile. I capelli erano neri, sotto un velo leggero, bianco. Io ho visto solo il volto, come quello che si vede nelle immaginette di Medjugorje.
Mi ha pure sorriso e non dimenticherò mai quel sorriso.
Ho pure fatto una foto in cui si vede leggermente la sagoma.
Sono felice di averla vista e di poterlo testimoniare a chi crede, e devo dire che molti mi hanno creduta.
Sono tornata a casa, con una voglia di testimoniare e di scrivere questa mia esperienza e penso che sia una grazia quella di testimoniare.
Ognuno di noi, essendo battezzato, è testimone credibile e gioioso, del Signore Gesù Cristo Risorto.
Tutti noi, dobbiamo essere capaci di portare gli altri, alla ricerca della verità.
Siamo ritornati a Medjugorje, nuovamente il 2 settembre. Desideravo portare mia figlia Elisabetta, anche perché la volta scorsa non avevamo fatto la salita al Kricevac.
Mi mancava qualcosa, sentivo quasi una seconda chiamata.
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Anche nel tuo secondo pellegrinaggio a Medjugorje, hai sentito la presenza del male, stavolta manifestatasi durante l’Adorazione Eucaristica. Cos’è successo?
Durante l’Adorazione Eucaristica, mentre cantavamo “l’Alleluia”, abbiamo sentito delle urla lancinanti, non avevo mai sentito delle urla così.
Tutta l’assemblea, si è messa a cantare e a pregare ancora di più.
La stessa cosa è successa nel pellegrinaggio successivo, durante l’apparizione.
Abbiamo sentito nel momento del silenzio, mentre Mirjana parlava con la Madonna, delle voci che dicevano “Vattene, vattene via”. Erano delle voci inumane, sia maschili che femminili, e si unificavano in una sola voce. Il mio cuore si è rattristato, mi sembrava di sentire la Madonna triste.
Quella volta, non ho visto la Madonna, ma l’ho sentita nel cuore e la sua presenza era ancora più forte.
Come continui a vivere Medjugorje a casa tua?
Sono tornata con la voglia di testimoniare, e racconto la mia esperienza a coloro che me la chiedono, ma non solo, ho tanta voglia di pregare, anche se siamo stati sempre una famiglia cristiana e abbiamo sempre partecipato alla Messa.
Adesso Medjugorje, ha alimentato ancora di più, la nostra voglia di pregare. Io sto male se ogni giorno non dico il Santo Rosario.
Tornando dall’ultimo pellegrinaggio, ho fatto un piccolo capitello nella mia casa, per radunare più gente possibile e recitare il Santo Rosario.
Ho iniziato a maggio e recitiamo il Rosario una volta a settimana e una volta al mese, ci ritroviamo insieme ad un sacerdote, con un gruppo di preghiera, facendo l’Adorazione Eucaristica e il santo Rosario.
Mio marito nel 2009 ha avuto un tumore, da quel momento ci siamo aggrappati ancora di più alla fede e ci siamo subito affidati a San Pio (ancora non ero stata a Medjugorje), siamo sicuri che Dio per mezzo di San Pio ha miracolato mio marito, perché adesso Enrico sta bene.
Adesso il 25 giugno, farà una colonscopia di controllo, ma vista la data importante in cui ricorrono le apparizioni di Medjugorje, siamo sicuri più che mai, che la Gospa ci assisterà.
Nei momenti di tristezza e di paura che tutti abbiamo, io mi affido al Santo Rosario, che è un arma potente ed un aiuto.
Io consiglio a tutti di pregarlo, anche a casa mentre si fanno le faccende domestiche, la Madonna ci ascolta sempre.
Dopo aver visto il volto di San Pio e Giovanni Paolo II, decidi di andare in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Cosa accade lì?
Ogni anno, andavamo in ferie in Puglia, e quell’anno avevamo deciso di andare lì. Ancora non riuscivamo a darci una spiegazione di quelle visioni a Medjugorje.
Così vedendolo nel cielo, abbiamo deciso di andare a San Giovanni Rotondo, per ringraziarlo ancora una volta.
Arrivati da Padre Pio, anche lì abbiamo visto delle nuvole strane. Ho rivisto la Madonna a colori, come quella volta a Medjugorje.
Abbiamo sentito tutta la famiglia, un forte profumo di rose e ci siamo sentiti protetti, coccolati ed accolti.
La sera, abbiamo partecipato alla fiaccolata.
Monica, ti sei mai chiesta il perché la Madonna si fa vedere da te? Cosa vuole da te?
Io penso che voglia che testimoni il suo grande amore verso tutti noi e che ci voglia condurre a suo Figlio. Mi chiede di essere una piccola matita, il suo piccolo strumento.
Io non mi sento degna di tutto ciò.
Ogni volta trovo le mie risposte nei suoi messaggi che da a Medjugorje.
Negli ultimi messaggi, ci chiede di essere suoi testimoni, di essere apostoli, di non giudicare e di perdonare, soprattutto di pregare per i pastori.
Ringraziamo lo Spirito Santo per averci dato un Papa come Papa Francesco e anche di avere illuminato Benedetto XVI, perché il suo gesto è stato coraggioso.
Concludo con uno dei messaggi della Madonna di Medjugorje, dato il 25 giugno del 2000: “Chi prega non ha paura del futuro”.
Servizio di Rita Sberna
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