Migliaia di dimostranti bloccano le vie più importanti del territorio al quarto giorno di Occupy Central, per chiedere la piena democrazia per la popolazione di Hong Kong. Ieri sera la zona di Admiralty – vicina agli uffici del governo – traboccava di decine di migliaia di persone che con ombrelli multicolori hanno sfidato un temporale con enormi scrosci d’acqua e tuoni. Gli ombrelli sono divenuti il simbolo di questa rivoluzione pacifica, essendo stati usati dai dimostranti per difendersi dagli idranti e dai gas lacromogeni lanciati dalla polizia nei giorni scorsi, oltre che dal sole.
Oggi, primo ottobre, è anche festa nazionale, a ricordo della fondazione della Repubblica popolare cinese. Stamane alle 8 vi è stata l’alzabandiera sulla piazza Bahuinia alla presenza del governatore Leung Chun-ying. Mentre lui brindava alla Cina, un gruppo di studenti pro-democrazia hanno voltato le spalle alla bandiera; altri hanno alzato le braccia incrociandole (come se fossero incatenate); altri ancora domandavano la liberazione dei prigionieri politici in Cina e la revisione del giudizio sul massacro di Tiananmen del 4 giugno 1989.
Leung Chun-ying non ha fatto alcun riferimento né alle richieste di democrazia della popolazione, né alle imponenti dimostrazioni di questi giorni. Il capo dell’esecutivo è ritenuto responsabile delle violenze della polizia contro giovani indifesi e Occupy Central domanda le sue dimissioni.
In Cina vige lo stesso atteggiamento di censura: i giornali e la televisione non parlano delle manifestazioni di Hong Kong. Il canale televisivo ufficiale, senza mostrare alcuna immagine, ha solo detto che nel territorio vi sono tentativi di creare “disordini”, premendo sul governo con “richieste irragionevoli”.
La Cina teme che il “virus” della democrazia possa intaccare anche l’interno del Paese. Quest’oggi, il China Human Rights Defenders ha diffuso la notizia che la polizia cinese ha bloccato diversi attivisti per non farli andare ad Hong Kong a prendere parte alle proteste. Almeno 13 persone sono state arrestate e cinque minacciate per aver espresso il loro sostegno ad Occupy Central.
Secondo alcuni ricercatori, un virus di origine cinese è stato diffuso nella rete telefonica degli smartphone di Hong Kong. Esso blocca le comunicazioni, si appropria dei contatti, delle foto e delle password sia nei modelli Android, sia in quelli Apple. Si suppone che esso cerchi di colpire le comunicazioni del movimento democratico.
Oltre che soffocare, la Cina tenta anche di isolare le manifestazioni: ieri il Ministero degli esteri ha inviato una lettera di avvertimento alle ambasciate in Cina e ai consolati presenti ad Hong Kong chiedendo loro di non offrire alcun sostegno e non farsi vedere vicini ai dimostranti a causa dei pericoli che potrebbero esserci, creati dagli “atti di violenza e dai crimini” che sono avvenuti.
In realtà l’occupazione del centro continua ad avvenire in modo pacifico ed educato: anche questa mattina i dimostranti che hanno dormito sulle strade, si sono messi a pulire le vie e si sono accorsati con la polizia per lasciare aperti dei varchi di emergenza per il passaggio di ambulanze. Benny Tai, uno dei capi di Occupy Central, ha chiesto pubblicamente scusa ai residenti delle aree occupate per le difficoltà che provocano. Ma – egli ha detto – “Ci saranno disagi per poco tempo, mentre lottiamo per un’armonia a lungo termine nella società”.
Per non disperdere i gruppi e non farsi trascinare via dalle forze dell’ordine, i leader del movimento democratico hanno chiesto agli aderenti di concentrare la loro presenza ad Admiralty, Causeway Bay e Mong Kok.
L’occupazione di queste zone, fra le più vivaci dal punto di vista finanziario e commerciale, rischia di intaccare business e guadagni proprio in questa settimana di vacanze – per la festa nazionale – in cui migliaia di cinesi scendono ad Hong Kong per lo shopping. Alcuni negozi hanno lamentato una riduzione delle vendite fino al 50% in questi primi giorni di manifestazioni. In ogni caso per ora il dollaro di Hong Kong tiene e la borsa non ha subito drastici crolli.
Molti giovani di Hong Kong all’estero, in Australia, Gran Bretagna, Canada stanno organizzando manifestazioni di sostegno ai loro compatrioti democratici. La Casa Bianca e personalità politiche britanniche hanno domandato alla Cina di trattare con cura e senza violenze le dimostrazioni di Occupy Central.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Asianews
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ma dove sarebbe la parte in cui si dice che la rivolta sta per finire scusate!?!?!?!!? che rabbia però eh!!!