GMG Cracovia 2016

I 10 consigli di Papa Francesco ai giovani!

La Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia entra nel vivo. Allora, per calarsi a pieno nello spirito di questa incredibile settimana che fonde spiritualità, gioia, divertimento, ecco 10 consigli che Papa Francesco dà ai giovani di tutto il mondo (Agensir, 24 luglio). Seguiteli con attenzione!

1) Spero che ci sia chiasso

 

“Desidero dirvi ciò che spero come conseguenza della Giornata della gioventù: spero che ci sia chiasso. Qui ci sarà chiasso, ci sarà. Qui a Rio ci sarà chiasso, ci sarà. Però io voglio che vi facciate sentire nelle diocesi, voglio che si esca fuori, voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi”. (25 luglio 2013, Gmg di Rio de Janeiro)

2) Giovani, non guardate dal balcone la vita!

“Non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Voi… Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento. Continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non guardate dal balcone la vita”. (27 luglio 2013, Gmg di Rio de Janeiro

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3) Non servono giovani da museo ma giovani saggi

“Non dobbiamo avere la psicologia del computer che pretende di sapere tutto. Tutte le risposte sono nel computer, nessuna sorpresa. Non giovani da museo, ma giovani santi e per essere santi bisogna usare tre linguaggi: pensare bene, sentire bene, fare bene. E lasciarci sorprendere dall’amore e questa è la buona vita”. (18 gennaio 2015, viaggio in Sri Lanka e Filippine)

4) Sognate grandi cose

“È brutto vedere un giovane fermo, che vive, ma vive come un vegetale. A me danno tanta tristezza al cuore i giovani che vanno in pensione a 20 anni! Sì, sono invecchiati presto… Vivere, non vivacchiare!”. (21 giugno 2015, viaggio a Torino)

5) Impariamo a piangere

“Invito ciascuno di voi a domandarsi: io ho imparato a piangere? Quando vedo un bambino affamato, un bambino drogato per la strada, un bambino senza casa, un bambino abbandonato, un bambino abusato, un bambino usato come schiavo per la società? O il mio è il pianto capriccioso di chi piange perché vorrebbe avere qualcosa di più?

Questa è la prima cosa che vorrei dirvi: impariamo a piangere”. (18 gennaio 2015, viaggio in Sri Lanka e Filippine)

6) Siate casti, siate casti

“In questo mondo, in questo mondo edonista, in questo mondo dove soltanto ha pubblicità il piacere, passarla bene, fare bene la vita, io vi dico: Siate casti, siate casti”. (21 giugno 2015, viaggio a Torino)

7) Chi non rischia non cammina

“La parola l’ho detta tante volte: rischia! Rischia. Chi non rischia non cammina. ‘Ma se sbaglio?’. Benedetto il Signore! Sbaglierai di più se tu rimani fermo, ferma: quello è lo sbaglio, lo sbaglio brutto, la chiusura. Rischia. Rischia su ideali nobili, rischia sporcandoti le mani, rischia come ha rischiato quel samaritano della parabola. Quando noi nella vita siamo più o meno tranquilli, c’è sempre la tentazione della paralisi. Non rischiare: stare tranquilli, quieti… Avvicinati ai problemi, esci da te stesso e rischia, rischia. Altrimenti la tua vita lentamente diventerà una vita paralitica; felice, contenta, con la famiglia, ma lì, parcheggiata”. (Incontro a Villa Nazareth, 18 giugno 2016)

8) La felicità non è una app

“Non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti all’ultima moda. La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una ‘app’ che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore”. (Giubileo dei Ragazzi, 24 aprile 2016)

9) Siate senza spuzza sotto il naso

“Dio si è abbassato, si è annientato per essere uno come noi, per camminare davanti a noi. La piccolezza, l’umiltà: Dio che va contro l’orgoglio, la sufficienza, la superbia. È questa mitezza di un bambino l’altro segnale: la mia vita, è una vita mite, umile, che non ha la “spuzza” sotto al naso, che non è orgogliosa?» (Meeting di Greccio organizzato dalla Diocesi di Rieti, 5 gennaio 2016).

10) L’amore è concreto

“L’amore ha due assi su cui si muove, e se una persona, un giovane non ha questi due assi, queste due dimensioni dell’amore, non è amore. Prima di tutto, l’amore è più nelle opere che nelle parole: l’amore è concreto (…) E la seconda dimensione, il secondo asse sul quale gira l’amore è che l’amore sempre si comunica, cioè l’amore ascolta e risponde, l’amore si fa nel dialogo, nella comunione: si comunica. L’amore non è né sordo né muto, si comunica” (Torino, 21 giugno 2016).
 
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org/Gelsomino Del Guercio)

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