Ovviamente per molti media ‘di regime’ è un tripudio ed una vittoria: ma Papa Francesco ha chiesto ad Obama parole chiare su libertà religiosa e famiglia naturale! Il Presidente americano – come suo stile – fa orecchie da mercante.
Leggiamo insieme questa analisi condivisibile del quotidiano on line ‘Tempi’.
Alla cerimonia di benvenuto organizzata per Papa Francesco nella South Lawn della Casa Bianca, il Santo Padre ha “conversato” pubblicamente con il presidente americano Barack Obama di tre temi in particolare: tutela del creato, cura delle relazioni internazionali (con particolare attenzione ai più deboli del nostro mondo), libertà religiosa.
Come era ampiamente prevedibile, gli organi di stampa si sono affrettati subito a sottolineare i complimenti del Pontefice per la «promettente iniziativa per la riduzione dell’inquinamento dell’aria» intrapresa da Obama, la citazione di Martin Luther King o il riferimento al suo essere «figlio di una famiglia di emigranti». Altrettanto prevedibilmente, però, i giornali italiani erano troppo impegnati a cercare conferme della presunta straordinaria convergenza di intenti tra Francesco e Obama (idea molto ripetuta e molto celebrata nei giorni scorsi), per accorgersi del contrasto abbastanza clamoroso andato in scena in diretta tra il capo della Chiesa e l’uomo più potente del mondo. Argomento? La libertà religiosa ovviamente.
Già l’anno scorso, quando il presidente americano si recò in visita al Papa a Roma, l’incontro fra i due fu molto meno idilliaco di come lo avevano immaginato le cronache. Anche allora uno dei motivi di inquietudine del Santo Padre, espresso esplicitamente a Obama nel colloquio privato, era proprio la grave limitazione alla libertà religiosa imposta dalla sua riforma sanitaria (evidentemente i vescovi americani avevano fatto presente a Francesco lo scontro, tuttora in atto, con il governo di Washington sul “contraception mandate”, cioè l’obbligo in vigore anche per i datori di lavoro cristiani di fornire gratuitamente ai dipendenti coperture assicurative per contraccettivi e farmaci abortivi).
Probabilmente sono sempre queste le «preoccupazioni» dei «cattolici americani» che Papa Francesco ha voluto fare di nuovo presente a Obama nell’incontro alla Casa Bianca. Con la piccola aggiunta dei timori per la libertà religiosa scatenati dalla legalizzazione del same-sex marriage recentemente imposta dalla Corte suprema a tutti gli stati della federazione, timori ben sintetizzati nella “dissenting opinion” del giudice capo John Roberts e confermati in maniera eclatante dall’arresto di Kim Davis .
Non è un caso tra l’altro che quello della libertà religiosa sia stato il primo dei tre temi toccati dal Pontefice nel suo discorso. E non è un caso neanche che ne abbia parlato subito dopo aver ricordato la sua prossima tappa «a Filadelfia, per l’8° Incontro Mondiale delle Famiglie, il cui scopo è quello di celebrare e sostenere le istituzioni del matrimonio e della famiglia, in un momento critico della storia della nostra civiltà».
Ma insomma, ecco cosa ha detto Papa Francesco a Obama:
«Signor Presidente, assieme ai loro concittadini, i cattolici americani sono impegnati a costruire una società che sia veramente tollerante ed inclusiva, a difendere i diritti degli individui e delle comunità, e a respingere qualsiasi forma di ingiusta discriminazione. Assieme a innumerevoli altre persone di buona volontà di questa grande democrazia, essi si attendono che gli sforzi per costruire una società giusta e sapientemente ordinata rispettino le loro preoccupazioni più profonde e i loro diritti inerenti alla libertà religiosa. Questa libertà rimane come una delle conquiste più preziose dell’America. E, come i miei fratelli Vescovi degli Stati Uniti ci hanno ricordato, tutti sono chiamati alla vigilanza, proprio in quanto buoni cittadini, per preservare e difendere tale libertà da qualsiasi cosa che la possa mettere in pericolo o compromettere».
Ed ecco come ha risposto il presidente americano (virgolettato tratto dalla cronaca di repubblica.it):
«Prima il presidente e a seguire il suo ospite, hanno parlato di libertà religiosa e clima. “Ci ricordate che la gente è veramente libera solo quando può praticare la propria fede liberamente”, ha detto Obama. “Qui negli Stati Uniti, abbiamo a cuore la libertà religiosa. Eppure in tutto il mondo in questo momento, figli di Dio, compresi i cristiani, sono presi di mira e persino uccisi a causa della fede. I credenti non possono frequentare i luoghi di culto. I fedeli vengono imprigionati. Le chiese distrutte. Siamo accanto a lei in difesa della libertà religiosa e del dialogo interreligioso, sapendo che la gente di tutto il mondo deve essere in grado di vivere la fede, libera dalla paura e dalle intimidazioni».
Fonte: Tempi.it
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