In auto, in scooter, in autobus, su camion e furgoni, con i camper, perfino in bicicletta. Ma più spesso a piedi, con anziani e feriti caricati sulle carriole. È la fuga dei civili dall’area di Kiev, dove a centinaia, a migliaia stanno cercando di mettersi in salvo.
Emblematiche sono le immagini scattate a Irpin, a pochi chilometri dalla Capitale: i soldati aiutano centinaia di sfollati a sgomberare passando sotto un ponte distrutto.
Una fila di passeggini lasciati in stazione a disposizione delle famiglie di profughi in fuga dall’Ucraina. La foto è stata postata da Julia Musakovska, poetessa e manager ucraina, sul suo profilo Facebook.
“Le mamme polacche hanno lasciato i passeggini in stazione per le mamme ucraine che potrebbero averne bisogno quando arriveranno in Polonia con i bambini”, si legge nel post. Il numero dei rifugiati che ogni giorno attraversano il confine polacco-ucraino continua a salire: sfondata la quota di 100mila venerdì, sabato le autorità polacche hanno registrato 129mila nuovi arrivi.
Dall’inizio dell’aggressione militare russa, gli ufficiali della Guardia di frontiera polacca hanno registrato oltre 922.400 persone in fuga dalla guerra.
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L’itinerario è incerto, ma l’obiettivo è chiaro: “Raggiungere la gente che soffre e portare loro la vicinanza del Papa, dire che gli vuole bene, e pregare con loro perché la preghiera è in grado anche di fermare la guerra”.
Il cardinale Konrad Krajeswki, l’elemosiniere pontificio che già il 3 marzo scorso si era recato nella basilica romana di Santa Sofia per portare pacchi di aiuti alla comunità ucraina – è uno dei due porporati che il Papa invia in Ucraina per dare sostegno, materiale e spirituale, alla popolazione che vive sotto le bombe e nel terrore da undici giorni. Insieme al porporato, partirà anche e il cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale.
Sono 11.323 i cittadini ucraini entrati in Italia finora dall’inizio del conflitto, principalmente attraverso la frontiera terrestre al confine italo sloveno.
Sono i dati forniti dal Viminale e aggiornati alle 8 di sabato. In 24 ore i nuovi ingressi sono stati circa 2.265. Le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove vengono raggiunti familiari e conoscenti già presenti in Italia.
Il piano del governo – I numeri dei nuovi ingressi sono in crescita esponenziale ogni giorno che passa e per accoglierli il governo ha disposto un Piano rifugiati allertando prefetture e Regioni: è urgente reperire strutture, hotel e spazi in cui ospitare i profughi che ogni giorno escono dall’Ucraina, oltre a garantire a tutti i rifugiati tamponi e vaccini anti-Covid e ad assicurare ai ragazzi e ai bambini il diritto di andare a scuola.
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