Di ritorno da New York, i manoscritti legati alla figura di San Francesco resteranno esposti nel Museo del Tesoro della Basilica di Assisi fino al 31 maggio. Tra i documenti conservati ritroviamo il Cantico dei Cantici e la Bolla di cessione del terreno ai frati per la costruzione della Basilica del Santo. L’intervista di Claudia Minici a padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi:
R. – Manoscritti, Bolle del XIII e XIV secolo. Due documenti in modo particolare risaltano questa mostra che si protrarrà fino al 31 maggio: il Cantico delle Creature che è una sintesi della spiritualità francescana cioè il rapporto con Dio, con l’uomo, con il creato; un rapporto che ha un comune denominatore: la riconciliazione. Dal momento che ci prepariamo all’Anno Santo della Misericordia, il Cantico delle Creature potrebbe essere una bussola per vivere e camminare, riconciliati e perdonati. L’altro documento è la Bolla di cessione del terreno dei frati per far costruire la Basilica di San Francesco e quindi la tomba che custodisce le spoglie mortali del santo. Questa basilica nasce all’insegna del dono. Oggi abbiamo bisogno di riscoprire la cultura del dono, di donarci agli altri. Questi documenti ritornano da New York e ritornano con un’affermazione del cardinale Dolan:”New York come Assisi”. Con questa affermazione i documenti sono ritornati alla loro biblioteca ed esposti nel Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco, perché facciamo nostra l’affermazione di Papa Francesco che pochi giorni fa ha detto ai poveri: “La Cappella Sistina, questi tesori inestimabili, sono casa vostra”. È con questo stile che viviamo la mostra di Assisi. Invitiamo a conoscere ad approfondire quella cultura che San Francesco desidera, una gerarchia di valori. Qui mi vengono in mente le parole di San Francesco a Sant’Antonio: “Sono contento che tu studi, purché questo non estingua lo spirito dell’orazione”.
D. – Questa mostra può rivelarsi un’occasione di approfondimento della conoscenza del santo?
R – Dobbiamo ringraziare l’associazione Antigua, il direttore della biblioteca, fra Carlo Bottero, che hanno speso tempo per far sì che il pellegrino, l’uomo di buona volontà, il cultore dell’arte che raggiunge Assisi, attraverso questi manoscritti, possa conoscere ed approfondire la spiritualità, la storia e la santità di Francesco d’Assisi.
D. – La scelta di raccogliere questi codici e documenti mai messi in mostra da cosa è stata dettata?
R – È stato dettato dall’attuale situazione delle persone, che dopo New York hanno posto diverse richieste. E, proprio rispondendo agli uomini di oggi è stato deciso di esporli anche al Sacro Convento, per fare in modo che, fino al 31 maggio, le persone che raggiungono Assisi possano gustare la bellezza di Francesco d’Assisi attraverso i manoscritti e le bolle.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana