In Italia arrivano le quarantasei favole per contrastare l’omofobia. Saranno lette negli asili nido e nelle scuole materne del Comune di Venezia che ha già acquistato e distribuito migliaia di volumi. Si tratta di un’iniziativa di Camilla Seibezzi, la delegata del sindaco Giorgio Orsoni per le politiche contro le discriminazioni. La stessa dirigente -commenta Andrea Pasqualetto-, che qualche mese fa era balzata all’onore delle cronache per aver proposto la sostituzione delle parole “mamma” e “papà” con qualcosa di meno identificante e al di sopra di ogni sospetto sessista: “Genitore”. Nella lista, figurano titoli come Il grande grosso libro delle famiglie sulle diverse forme familiari: nuclei con la sola mamma, con il solo papà, con due mamme e con due papà. Nelle raffigurazioni si trovano Papà bis, storia di genitori che si separano introducendo una seconda figura genitoriale. Un’altra storia parla di un piccolo uovo disegnato da Altan, sulla fecondazione assistita. L’indottrinamento continua con: “Tango siamo in tre, dove due pinguini maschi covano un uovo”. Tiziana Agostini l’assessore alle Politiche educative del Comune di Venezia, afferma: “Non è assolutamente possibile che i materiali arrivino direttamente nelle mani di piccoli e piccolissimi senza una adeguata valutazione dei tecnici e del personale competente. Vorrei evitare strumentalizzazioni. I bambini non devono mai essere usati come bandiera politica”. Cosa avverrà in futuro? Ma soprattutto in mano a chi affidiamo i nostri figli? a cura di Ornella Felici
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Carissimi la Chiesa o perlomeno molti uomini di Chiesa danno incertezza e bloccano la voglia di vivere, le voglio inviare questo mio forte pensiero perchè tempo fa posi alcune domande a diversi sacerdoti che con le loro risposte mi davano ieri solo incertezze allontanandomi da Gesù Cristo, credo che anche lei come uomo si sia posto queste domande di fede :Ci riconosceremo nell'aldilà , avremo lo stesso amore per i nostri cari, i nostri legami famigliari andranno perduti ?Moltissimi , mi risposero, non ci riconosceremo e gli affetti saranno spezzati e spazzati via dalla nostra mente, ameremo solo Dio per l'eternità , un eternità (in) Dio piena di preghiera ,mi sembra un eternità assurda e misera quella che ci raccontano, per me meglio la morte eterna, si in queste condizioni è meglio la morte eterna , ma la cosa gravissima che sono pochissimi quelli che mi hanno affermato che nulla verrà cancellato, che senso ha avere la vita eterna per poi perdere i nostri veri amori famigliari ,io da laico vorrei riaffermere a loro che i legami familiari non sono cose caduche solo terrene, ma rispondono al piano immutabile e sapientissimo della creazione ,che nella resurrezione viene ristabilito e glorificato.
Dunque secondo il mio modestissimo parere molti sacerdoti sbagliano di grosso di questo ne sono io certo.
Per questo si deve dire che per esempio un padre e una madre, andando in cielo non perdono la loro identità di essere sempre genitori di quella persona,che per un pò lasciano sulla terra ,anzi se la vedono confermata di nuovo e nobilitata gli affetti non possono essere cancellati non possono assolutamente esserlo.
Sarebbe un po' come pensare che in cielo S.Giuseppe e la Madonna non siano più i genitori di Gesù. E'una cosa semplicemente assurda! E' vero che ci sarà una fratellanza universale e che saremo tutti uniti in Cristo ma ciò non vuol dire che spariranno le differenze individuali naturali perche fanno parte della ricchezza e della bellezza del creato.
Io non so se la sua visione è come quella di moltissimi sacerdoti, più che alla concezione cristiana per me assomiglia al panteismo indiano dove tutto si dissolve e si confonde nell'unico Brahman indifferenziato.
Per questo anche io ho tutto il diritto di aspettarmi di rivedere in cielo i miei genitori, le persone care mia moglie , mia figlia e tutti i miei amici.
In altre occasioni, come per esempio quando appunto tratta della risurrezione, Cristo parla chiaramente della risurrezione delle singole persone , a cominciare da Egli stesso, con le loro proprie caratteristiche e questo è ribadito dalla Chiesa la quale insegna che risorgeremo con quel corpo che abbiamo quaggiù (uomini e donne), anche se naturalmente non sarà un corpo mortale ma immortale.Per molti sacerdoti saremo un anima eterna senza corpo , dove è il Vivo messaggio di Gesù Cristo in loro !!!.Dove finisce il senso della preghiera se tutto questo verrà perduto , l'amore NO NON PUO' MORIRE .Io sono convintissimo che, se non si comprende la certezza dell'amore eterno si può perdere la fede credo che sia doverosa e giusta questa mia affermazione .Quello che vorrei sottolineare , stà nel fatto che la società e quindi la famiglia e di seguito la coppia nella socetà e nella fedeltà di oggi è sempre più incerta i fatti sono alla luce di tutti e parlano chiaro, ma la Chiesa protegge la famiglia da questo vincolo eterno ?quanti abbiamo giurato davanti a Dio " fedeltà eterna" e quanti siamo rimasti fedeli ?.Se non comprendiamo bene che il nostro amore è un"vincolo eterno" come lo è la nostra famiglia , allora se noi non crediamo in questo , possiamo diventare fragili ,innaffidabili , sleali disonesti ed infedeli . Quell'anello è un simbolo ma quel matrimonio è un sarcamento in cui il vero sacerdote dell'unione dei due è Cristo che lo sigilla in un vincolo eterno , Gesù Cristo con la sua fede predicava amore e per nessuna ragione smentirà i suoi sacramenti il matrimonio fondato sull'amore frà un uomo e una donna ,non sarebbe quindi più infranto , perchè i due sarebbero diventati un unica carne e di questo Gesù precisò , non sono più due ma una carne sola e non separi l'uomo ciò che Dio ha congiunto.Questo era il disegno del Padre , quindi ha un valore assoluto e perenne senza misura e senza fine.La fedeltà stà alla base della vita umana ma Dio è sempre fedele invece moltissimi sacerdoti a chi sono fedeli ? L'uomo di questo millennio di queste certezze ha bisogno e la Chiesa rimane in silenzio anzi è muta ... L'uomo di oggi cerca anche queste risposte e la mia Chiesa è lontanissima dall'amore famigliare e dall'uomo anzi è assente.
Endrio Calderini