Ci sono quelli che vanno “in divisa” e quelli che “vestono in borghese”. Con il mese di agosto alle porte, il mese dedicato soprattutto alle ferie e alle vacanze, vogliamo proporre una riflessione di don Tonino Bello in tema di povertà, un tema molto caro al vescovo. Molte famiglie italiane anche quest’anno rinunceranno, a causa delle ristrettezze finanziarie dovute alla crisi economica, alle vacanze o a brevi momenti di relax fuori porta. Il numero di queste famiglie cresce ogni anno sempre di più, e spesso si fa fatica a riconoscere questi nuovi poveri anche nei nostri territori perché, come affermava don Tonino, ci sono “quelli che vanno in divisa e quelli che vestono in borghese“.
Le parole del Servo di Dio possono, in questo contesto, aiutarci ad esprimere gesti di concreta solidarietà.
«Stare con gli ultimi significa lasciarsi coinvolgere dalla loro vita. Prendere la polvere sollevata dai loro passi. Guardare le cose dalla loro parte. Giudicare gli avvenimenti dalla loro angolatura prospettica.
Per i preti, in particolare, significa sentire di far parte del “Clero indigeno” degli ultimi. Per gli altri significa “mettersi in corpo l’occhio del povero”, come dicono in Sud America. (…)
Stare con gli ultimi significa concretamente condividere con loro la nostra ricchezza. Esaminare il problema di come restituire agli ultimi case religiose vuote e conventi chiusi. Eliminare lo spreco delle feste che si fa in nome dei Santi o col pretesto di onorarli».*
* Antonio Bello, Insieme alla sequela di Cristo sul passo degli ultimi, Luce & Vita, Molfetta 1985.
Fonte: http://www.dontoninovescovo.it