I primi tre connazionali a essere vaccinati sono la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.
Ungheria e Slovacchia hanno anticipato di 24 ore la somministrazione. Nel mondo sono quattro milioni le persone che hanno già ricevuto il farmaco.
QUANDO TUTTI GLI ITALIANI FARANNO IL VACCINO?
L’arrivo delle prime dosi del vaccino prodotto dalla Pfizer sono “un primo spiraglio di luce di una lunga notte”, ma è decisamente troppo presto per abbassare la guardia. Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri, aggiungendo: “Sui tempi vorrei essere chiaro, non li decidiamo noi. Tutti i Paesi europei dipendono dalle autorizzazioni dell’Ema. Tutto funziona se l’Ema approva i vaccini di tutte e sei le aziende che l’Ue ha opzionato e di cui l’Italia ha diritto al 13,5% delle dosi”.
Il giorno dopo il Vax Day
Appena 24 ore dopo la consegna simbolica delle prime 9.750 dosi del rimedio Pfizer allo Spallanzani di Roma, si passerà già al traporto delle nuove fiale nei magazzini belgi della multinazionale statunitense. Nei giorni successivi saranno spedite nei circa 300 punti di consegna indicati dalle Regioni, con cadenza ogni lunedì.
Le tranche di dosi
Le dosi spedite resteranno più o meno le stesse per tutto il mese di gennaio, in cui si raggiungerà il totale di 1,8 milioni di dosi promesse come prima tranche, e per le prime tre settimane di febbraio. Nella quarta il numero passerà da 470mila a quasi 500mila, per poi avvicinarsi a 600mila a marzo. Il totale del primo trimestre dovrebbe infine raggiungere 28 milioni di dosi. Poi dovremmo salire al doppio, 57 milioni di dosi, tra aprile e giugno per poi stabilizzarci a 53 milioni tra luglio e settembre. Poi inizierebbe la discesa, restando comunque su volumi importanti, fino ai 20 milioni di dosi nel secondo trimestre del 2022. La date restano flessibili.