San Giovanni Elemosiniere nasce intorno al 556 nell’isola di Cipro, ad Amatonte. Sin dall’infanzia si manifestarono nel piccolo Giovanni i segni della santità. Ma ubbidendo alle volontà dei suoi genitori, venne avviato agli studi e al matrimonio, sebbene egli fosse riluttante.
Ebbe due figli che, però, prematuramente morirono insieme alla moglie. Libero da ogni legame terreno, Giovanni si dedicò a Dio e ai poveri, «i miei padroni e signori». Alla morte del Patriarca di Alessandria d’Egitto, Giovanni, per acclamazione del popolo, salì sulla cattedra vescovile, trasformando la città in un centro di studi e di virtù cristiane. (Avvenire)
Patronato: Casarano (LE)
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Ad Limassol nell’isola di Cipro, transito di san Giovanni l’Elemosiniere, vescovo di Alessandria, insigne per la misericordia verso i poveri: pieno di carità verso tutti, fece costruire in gran numero chiese, ospedali e orfanotrofi e si adoperò con somma sollecitudine per alleviare il popolo da ogni miseria, facendo a tal fine uso dei beni della Chiesa ed esortando assiduamente i ricchi alla beneficenza.
1. La vita
San Giovanni Elemosiniere nasce, intorno al 556, nell’isola di Cipro, precisamente nella città di Amatonte, dove il padre Epifanio è il governatore. Sin dall’infanzia si manifestano nel piccolo Giovanni i segni della santità e della pratiche di carità verso i poveri e i diseredati. Ubbidendo alle volontà dei suoi genitori, viene avviato agli studi e ben presto anche al matrimonio, sebbene egli fosse riluttante. Dal matrimonio nascono due figli che, però, prematuramente muoiono insieme alla moglie. Libero da ogni legame terreno, Giovanni si dedica a Dio e ai poveri che egli è solito chiamare “i miei padroni e signori”. La santità della sua vita si diffonde in tutto l’Oriente e alla morte del Patriarca di Alessandria d’Egitto, Giovanni, per acclamazione del popolo, sale sulla cattedra vescovile. Trasforma la città in un centro di studi e di virtù cristiane, istituisce ospedali e case di riposo. Ogni giorno distribuisce l’elemosina a circa 7.000 poveri e da qui l’appellativo di “Elemosiniere”. Muore intorno al 617, ultrasessantenne. La fama della sua santità si diffonde ben presto in tutto il mondo orientale e ben presto arriva anche in Europa, grazie all’espansione militare ed economica di Venezia, che dal 1500 ospita il venerato corpo nella chiesa di San Giovanni Battista in Bragora.
2. Il culto
In Italia, il culto di San Giovanni Elemosiniere è concentrato esclusivamente nelle comunità di Casarano e Morciano di Leuca, nel Salento, e Venezia. Nei primi due centri, il Santo è invocato come patrono principale mentre nella città lagunare, dove riposa il corpo, sorge una chiesa in suo onore. La devozione più importante è, sicuramente, quella presente nella città di Casarano, sviluppatasi intorno all’anno 1000 grazie all’opera dei monaci basiliani, rifugiatisi nel Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste. Enorme è stato nel corso dei secoli il culto dei Casaranesi nei confronti del loro Patrono. A lui si additano numerosi miracoli, quello della lacrimazione nel 1715, il prodigioso spegnimento di un disastroso incendio, l’allontanamento di un turbine, questi ultimi avvenuti tra il 1730 e 1750, e il più famoso avvenuto il 31 maggio 1842, quando la città fu risparmiata da incessanti piogge. Nella Chiesa Madre della città, intitolata all’Annunciazione di Maria (ma in alcuni documenti anche a San Giovanni) sono conservati due spettacolari dipinti della vita del Santo, ubicati nel coro, dietro il presbiterio. La statua in legno veneziano, probabilmente del 1600, fa bella mostra di sé in una nicchia posta in “cornu epistolae” dell’altare del Santo, sublime e prezioso esempio del barocco leccese. Altre immagini del Presule abbondano nel tempio. Nella chiesa sono accuratamente conservate, inoltre, alcune reliquie come l’intero dito pollice della mano destra, un dente e un pezzo di costola, il fazzoletto impregnato di sudore, col quale fu asciugato il viso durante il miracolo del 1842 e la tonacella appartenuta al Santo che la utilizzava durante le funzioni liturgiche.
Autore: Gruppo “Amici di San Giovanni Elemosiniere” – Casarano (LE)
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