I due compagni di martirio sono ricordati al 14 giugno; Rufino e Valerio, secondo una leggendaria relazione del loro martirio, vissero nel IV secolo al tempo degli imperatori Diocleziano e Massimiano. Erano dei magazzinieri, incaricati di sorvegliare i granai imperiali, situati a Braine a valle di Basoche (Francia), sulla strada che portava da Roma in Gran Bretagna.
Erano ferventi cristiani ed apostoli del Vangelo; tale zelo così profuso, procurò l’odio del capo barbaro Riziovaro, il quale deciso ad eliminarli, giunse a Basoche, ma i due cristiani saputolo per tempo, erano fuggiti, rifugiandosi in una grotta nei dintorni.
Ma una volta scoperti, vennero decapitati ed i loro corpi gettati nel fiume Vesle; pur essendo sconosciuta la data della loro morte, essa deve posizionarsi agli inizi del IV secolo. Nel 525 s. Lupo vescovo di Soissons, fondò un capitolo di chierici a cui affidò la custodia dei corpi dei martiri. La regione di Soissons, in cui morirono s. Rufino e s. Valerio, è la stessa in cui morì, sempre martire s. Quintino, la cui ‘passio’ ispirò anche quella dei due magazzinieri, scritta nel secolo VIII, la vicinanza geografica dei luoghi, spiega la somiglianza dei due racconti..
I nomi di Rufino e Valerio erano già riportati nel ‘Martirologio Geronimiano’ al 14 giugno e da cui passarono in altri Martirologi storici e in quello Romano, sempre alla stessa data. Le reliquie sono deposte attualmente nella cattedrale di Soissons.
Autore: Antonio Borrelli