Il 28 di aprile la Chiesa presenta la memoria liturgica di due santi: San PIETRO CHANEL, Sacerdote e martire – Memoria Facoltativa Cuet, Francia, 12 luglio 1803 – Isole Figi, 28 aprile 1841
San LUIGI MARIA (GRIGNION) DA MONTFORT, Sacerdote – Memoria Facoltativa
Montfor, Rennes, Francia, 1673 – St. Laurent-sur-Sèvre, 28 aprile 1716
San PIETRO CHANEL, Sacerdote e martire
Cuet, Francia, 12 luglio 1803 – Isole Figi, 28 aprile 1841
È il primo martire dell’Oceania. Fu infatti ucciso il 28 aprile 1841 sull’isola di Futuna, una delle Fiji. Francese, era nato a Cuet il 12 luglio 1803 in una famiglia di contadini, a 21 anni entrò in Seminario a Bourg, venendo ordinato sacerdote il 15 luglio 1827. Fu vicario ad Amberieu e a Gex e per quattro anni parroco a Crozet. Sin dal Seminario tuttavia sentì il richiamo della missione, alimentato dalla frequentazione di una comunità di padri Maristi. Fu così che ebbe il compito di guidare il primo gruppo di missionari in Oceania. Il 12 novembre 1837 la spedizione giunse a Futuna, isola divisa in due da una montagna e da due tribù in guerra tra loro. Ben presto il Vangelo fece presa soprattutto tra i giovani incontrando l’ostilità degli anziani. Il Battesimo del figlio del capotribù che aveva accolto il missionario segnò la condanna a morte di Pietro che fu ucciso per incarico del capotribù Niuliki. Pietro Chanel, beatificato il 17 novembre 1889, fu iscritto nell’albo dei santi il 12 giugno 1954 e dichiarato patrono dell’Oceania. (Avvenire)
Patronato: Patrono dell’Oceania
Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino
Emblema: Palma
Martirologio Romano: San Pietro Chanel, sacerdote della Società di Maria e martire, che nel suo ministero si adoperò nella cura della gente di campagna e nell’istruzione dei bambini; mandato poi insieme ad alcuni compagni ad annunciare il Vangelo nell’Oceania occidentale, approdò all’isola di Futúna, dove la comunità cristiana era ancora del tutto assente. Pur ostacolato da molte difficoltà, mantenendo un contegno di singolare mansuetudine riuscì a convertire alcuni alla fede, tra i quali il figlio del re, che furibondo ne ordinò l’uccisione, facendo di lui il primo martire dell’Oceania.
Futuna è una piccola “espressione geografica”, una minuscola isola indicata negli atlanti con un puntino tra l’equatore e il tropico del Capricorno nell’immenso Oceano Pacifico, un frammento delle Isole Figi. Oggi nel possedimento francese, meta di turisti amanti dell’esotico, la popolazione interamente cattolica vive una vita pacifica. Ma centoquarant’anni fa, e precisamente il 12 novembre 1837, quando vi sbarcò fortunosamente il missionario marista Pietro Chanel, in compagnia di un confratello laico, l’isoletta divisa in due da una montagna centrale e da due tribù perennemente in guerra non era affatto un approdo turistico.
Solo il coraggio e la carità di un uomo di Dio potevano scegliere quella meta con tutti i rischi che comportava. Qui infatti Pietro Chanel avrebbe concluso la sua avventura di evangelizzatore, abbattuto a colpi di randello e di ascia il 28 aprile 1841 dal genero del capo tribù, Musumusu, irato perché tra i convertiti al cristianesimo figuravano già alcuni componenti della sua stessa famiglia.
Pietro Chanel era nato in Francia a Cuet il 12 luglio 1803. A dodici anni, seguendo l’invito di uno zelante parroco, Trompier, iniziò gli studi seminaristici, che gli consentirono di entrare nel 1824 nel seminario maggiore di Bourg, dove ricevette tre anni dopo l’ordinazione sacerdotale. Avrebbe voluto recarsi subito in terra di missione, ma il suo vescovo aveva estremo bisogno di sacerdoti. Fu vicario ad Amberieu e a Gex, legandosi a un gruppo di sacerdoti diocesani, i maristi, che traducevano nello stesso ambito parrocchiale l’ideale missionario, sotto la guida di P. Colin.
La Società di Maria, approvata dal papa nel 1836, ebbe tra i primi membri P.Chanel, che nello stesso anno si imbarcò da Le Havre alla volta di Valparaiso, con destinazione Oceania.
Quando la nave toccò Futuna, Pietro Chanel ebbe l’invito di scendere a terra e restarci, in compagnia del fratello laico Nicezio, ventenne.
Fu una lenta e paziente penetrazione nel piccolo mondo di quella gente così diversa per abitudini di vita e mentalità. L’annuncio del Vangelo cominciò tuttavia a far presa nelle giovani generazioni. Ma questo successo segnò al tempo stesso il riacutizzarsi dell’ostilità delle vecchie generazioni. Il tributo di sangue di S. Pietro Chanel fu il prezzo per aprire finalmente le porte all’evangelizzazione dell’intera isola. Il nuovo martire cristiano, beatificato il 17 novembre 1889, fu iscritto nell’albo dei santi il 12 giugno 1954 e dichiarato patrono dell’Oceania.
Nella diocesi di Milano la sua memoria si celebra il 26 aprile. Il 27 aprile in quella di Pavia.
San LUIGI MARIA (GRIGNION) DA MONTFORT, Sacerdote – Memoria Facoltativa
Montfor, Rennes, Francia, 1673 – St. Laurent-sur-Sèvre, 28 aprile 1716
Luigi Maria percorse le regioni occidentali della Francia predicando il mistero della Sapienza eterna, Cristo incarnato e cocifisso, e insegnando ad andare a Gesù per mezzo di Maria. Associò sacerdoti e fratelli alla propria attività apostolica, e scrisse le regole dei Missionari della Compagnia di Maria. Fu proclamato santo da Pio XII il 20 luglio 1947. Tra i suoi scritti si ricordano il “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine” e “L’amore dell’eterna Sapienza”. (Mess. Rom.)
Etimologia: Luigi = derivato da Clodoveo
Martirologio Romano: San Luigi Maria Grignion de Montfort, sacerdote, che percorse le terre della Francia occidentale proclamando il mistero della Sapienza Eterna; fondò Congregazioni, predicò e scrisse sulla croce di Cristo e sulla vera devozione a Maria Vergine e ricondusse molti a una vita di penitenza; nel villaggio di Saint-Laurent-sur-Sèvre in Francia pose, infine, termine al suo pellegrinaggio terreno.
Redazione Papaboys