Nato a Frosinone, fu Papa dal 514 al 523. Ormisda era un vedovo e un diacono romano al momento della sua elezione. Suo figlio divenne a propria volta Papa con il nome di Silverio. Una delle prime preoccupazioni di Papa Ormisda fu di rimuovere le ultime vestigia dello scisma laurenziano a Roma, riaccogliendo nella Chiesa coloro che non si erano ancora riconciliati. Gran parte del suo Pontificato fu dedicata a ricucire lo strappo che esisteva sin dal 484 tra Oriente ed Occidente a causa dello scisma Acaciano. Questo era stato prodotto come risultato del tentativo di Acacio di Costantinopoli di placare i monofisiti. La Chiesa di Costantinopoli venne riunita con Roma nel 519, attraverso la confessione di fede che viene detta Formula di Ormisda. Nell’arte, Ormisda viene raffigurato come un giovane uomo con un cammello. È il santo patrono dei palafrenieri e degli stallieri.
Il 20 luglio del 514, un giorno dopo la morte del suo predecessore Simmaco fu proclamato pontefice Ormisda, diacono nativo di Frosinone, sposato con prole, il figlio Silverio divenne a sua volta pontefice.
(Il nome Ormisda deriva dal persiano. Latinizzato in Hormisdas, significa “buono”. E’ un nome usato anche al femminile).
L’elezione ebbe esiti unanimi e senza disordini.
Tutto il pontificato fu teso a ricomporre le divisioni teologali tra la Chiesa di Roma e quella Orientale di Costantinopoli e nella rifinitura delle opere architettoniche già iniziate durante il precedente pontificato quali: la basilica di S. Pancrazio sul Gianicolo e di San Martino ai Monti.
Dopo la morte dell’imperatore Anastasio I, con l’avvento del suo successore Giustino finalmente la chiesa romana riuscì a profilare un nuovo “modus vivendi ” con la realtà orientale di Costantinopoli.
Le nuove basi per un comune intento nell’ambito dell’ ortodossia teologica furono gettate durante il concilio di Costantinopoli che si rifece ai dogmi dettati dai precedenti concilii di Nicea e di Calcedonia, bandendo definitivamente tutte le eresie imperversanti quali quelle monifisiste, eutichiane, ariane e manicheiste, tant’è che lo stesso patriarca di Bisanzio sottoscrisse la cosidetta “formula Ormisda” che si chiudeva con le seguenti parole: “…sono concorde con il Papa e rimprovero tutti quelli che il papa rimprovera.”
Il 28 marzo del 519 il concilio di Costantinopoli si concluse con la piena affermazione delle volontà della Chiesa di Roma.
Il pontefice Ormisda si spense il 6 agosto del 523 e fu sepolto all’interno della basilica di San Pietro. Il suo nome non figura nel calendario universale ma viene ricordato nel giorno della sua morte.
Di Franco Gonzato
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