Ho atteso qualche settimana prima di scrivere il seguente post. La stampa e i mezzi di comunicazione sembrano non interessati. Trattano le notizie di cui ora vi parlerò con leggerezza. Sono cadute nelle ultime pagine dei giornali. I famosi moralizzatori e puritani che gridano allo scandalo chiedendo dimissioni alle più alte autorità governative per fatti ahimè molto consolidati in Italia, dimenticano di redarguire con forza i loro amici, i quali compiono atti da interdizione dai pubblici uffici. E’ strano. Si chiede la destituzione degli altri, mentre per se stessi c’è sempre una possibilità da valutare. Sembrano il servo malvagio del Vangelo, che per se stesso chiede misericordia, mentre per i suoi debitori diventa un aguzzino spietato. Il noto esponete dell’estrema sinistra italiana, principale artefice delle battaglie più sbagliate sulla vita, è stato intercettato mentre rideva sulla sorte degli operari dell’ILVA. Abbiamo capito bene? Si. Rideva come un matto! Sulla vita della povera gente!
Il sito de Il Fatto
quotidiano ha diffuso l’audio di una telefonata intercorsa tra Nichi Vendola e Girolamo Archinà. Il fatto risale al luglio 2010. Nella conversazione telefonica il governatore della Puglia racconta, contenendo a fatica le risate, di aver visto un video nel quale Archinà, addetto alle relazioni istituzionali dell’Ilva, interviene in soccorso di Emilio Riva, ex patron dell’Ilva, ‘disturbato’ dalle domande di un giornalista. L’episodio ricostruito dal leader di Sel al telefono risale al 19 novembre 2009: alla fine della conferenza stampa di presentazione del “Rapporto ambiente e sicurezza” dell’Ilva, Luigi Abbate, giornalista dell’emittente tarantina Blustar Tv, si avvicina all’87enne Riva e gli dice: “La realtà non è così rosea visti i tanti morti per tumore…”. Riva risponde con “Ve li siete inventati”, ma è Archinà ad intervenire sottraendo il microfono al giornalista.Nella telefonata, avvenuta 8 mesi dopo (perché in quei giorni a livello nazionale si era tornati a parlare del caso Ilva a causa della diffusione dei dati dell’Arpa sui livelli allarmanti di benzo(a)pirene a Taranto), Vendola si complimenta con Archinà in particolare per “lo scatto felino”. Quindi confessa di essersi divertito insieme al suo capo di gabinetto gustandosi la “scena fantastica”. Il leader di Sel, inoltre, deride il giornalista definendolo “faccia di provocatore”. In chiusura Vendola rassicura Archinà invitando a dire a Riva che “il presidente non si è defilato” e che l’Ilva è “una realtà produttiva a cui non si può rinunciare”. Nella telefonata inoltre il presidente della Regione rivendica di aver fatto “le battaglie a difesa della vita e della salute”.
Ricordiamo che Archinà è considerato dai pm la ‘longa manus’ dei Riva, cioè il dominus indiscusso di tutti gli affari illeciti dell’azienda. Vendola, è indagato nell’inchiesta ‘Ambiente svenduto’. La procura di Taranto lo accusa di concussione: avrebbe fatto pressioni sul direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, perché ammorbidisse il suo atteggiamento nei confronti dell’Ilva. Per la stessa inchiesta Archinà è agli arresti domiciliari. Ridere sulle disgrazie dei poveri è gravissimo. Intollerabile. Dove sono i bravi giornalisti che riempiono con titoli altisonanti i giornali italiani? L’indignazione umana di cui sono cavalieri non li tocca in nelle corde del cuore?
Suscita sempre grande scalpore l’atteggiamento di alcuni politici nei confronti della Chiesa. Si dichiarano cristiani e poi nell’impegno pubblico mostrano un’altra faccia. Non si può essere cristiani dal di dentro e poi seguire le mode populistiche propinate dai media. Alcuni scandalizzati affermano: “il Papa non dovrebbe riceverlo!”. Il pontefice è pastore di tutte le pecore: buone e cattive. La scelta di essere cristiani non può essere opaca. Dice Salvatore Incardona : Il problema non è Ignazio Marino sindaco di Roma che vuole legalizzare i matrimoni gay e le adozioni, liberissimo di poterlo pensare e fare, siamo in democrazia, quindi è libero di pensare e dire quello che vuole. Il problema è perchè deve continuare a dire allo stesso tempo di essere cattolico e poi contraddire con le sue idee ciò che professa nella fede. Qualcuno dovrebbe dire all’illustre rappresentante del popolo: Ascolta caro Ignazio, tu puoi dire e fare quello che vuoi. Ti faccio notare che non puoi dire di essere cristiano cattolico, e poi fare propaganda elettorale -per avere voti-, sostenendo i matrimoni delle persone dello stesso sesso, le adozioni dei bambini e l’eutanasia”. Coloro che appartengo alla Chiesa sono chiamati nella fede a cambiare vita. Aderire alla Parola di Dio, porta l’uomo a pensare come Lui, a vivere di Lui e in Lui. Dunque non confondiamo l’accoglienza con la fede. Sono due cose distinte e separate. Chi cerca di strappare le vesti al papa per usarlo come carta vincente in appoggio alle idee personali gioca sporco. Cerchiamo con chiarezza di testimoniare Gesù Cristo agli uomini. Chi usa la religione per i propri scopi offende Dio e distrugge l’uomo. DonSa
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