Categorie: Corpus et Salus

I vescovi francesi lanciano un blog sul tema del fine vita

La Chiesa cattolica francese sceglie il web (www.findevie.catholique.fr) come piattaforma di pensiero e confronto. Vi possono partecipare tutti, tutte le opinioni sono accolte. Unica raccomandazione: essere disponibili ad ascoltare l’opinione altrui e a rispettarla. Ad animare e gestire la discussione è l’arcivescovo di Rennes, Pierre D’Ornellas, incaricato per le questioni bioetiche.

Un blog per discutere su un tema delicato e complesso come quello del fine vita. www.findevie.catholique.fr è l’indirizzo web a cui accedere per entrare a far parte della comunità virtuale. Uno spazio di dialogo aperto a chiunque voglia confrontarsi sui temi della morte, sul limite dell’accompagnamento ai malati terminali, sulle cure palliative. A promuovere l’iniziativa è la Conferenza episcopale francese e ad animare e gestire la discussione è monsignor Pierre D’Ornellas, arcivescovo di Rennes e incaricato dai vescovi a seguire le questioni bioetiche. La Chiesa cattolica francese sceglie, dunque, il web come piattaforma di pensiero e confronto. Vi possono partecipare tutti, tutte le opinioni sono accolte. Unica raccomandazione è quella di non cedere alla reazione emotiva ed essere disponibili ad ascoltare l’opinione altrui e a rispettarla.

Non è la prima volta che la Chiesa francese si lancia in un’iniziativa del genere. Lo aveva già fatto nel 2009 quando per la prima volta realizzò un blog sulla “Bioéthique”. Anche allora le porte del web si spalancarono sui temi della ricerca sull’embrione, la procreazione medicalmente assistita, la diagnostica prenatale e preimpiantatoria, la maternità surrogata. Ne nacque una vivace piattaforma di discussione che coinvolse esperti di diverse discipline e attirò migliaia di navigatori (nel 2009 se ne contarono addirittura 96mila) anche di Paesi diversi. Andò avanti fino al 2013. Ora la Chiesa francese scende di nuovo in campo proponendo un analogo spazio di confronto sul fine vita.

La scelta del tema è dettata dall’attualità. Recenti casi (in particolare la tragica storia di Vincent Lambert, un giovane in stato vegetativo in seguito a un incidente), hanno spinto quest’anno il premier Manuel Valls a dare mandato a due deputati di due schieramenti opposti, Jean Leonetti (Ump) e Alain Claeys (Ps), a riaprire la questione, definire una modifica alla legge del 2005 e presentare al Parlamento il 1° dicembre una proposta di testo per discuterla entro la fine dell’anno. I due deputati hanno accolto la “mission” e stanno in questo periodo dando audizione anche ai responsabili di culto. Il 1° ottobre è stato ascoltato anche mons. D’Ornellas.

Ma perché un blog? È l’arcivescovo di Rennes a spiegarne le ragioni: la legge Leonetti fu votata all’unanimità nel 2005 e, dieci anni dopo, una promessa elettorale fatta dal candidato Hollande ha riaperto di nuovo il dibattito legislativo. “Senza dubbio – commenta l’arcivescovo – sono necessari dei miglioramenti al testo. Sarebbe illusorio sperare che questo processo avvenga senza provocare ferite nella nostra società. Perché ciò sia possibile, il dibattito è necessario perché, su tematiche come quelle sul fine vita, la sua assenza può ferire duramente”. Il blog francese nasce con questo presupposto e per realizzarlo si è dotato di una “carta editoriale”. Intanto i temi su cui confrontarsi sono definiti dai punti evocati nella lettera di mandato del premier Valls a due deputati e quindi: il ruolo della legge; la morte, la fine e la sofferenza; la libertà e la dignità; la dimensione finanziaria della presa in cura delle persone in fin di vita. Su queste questioni, si esprimeranno esperti diversi: medici, infermieri, operatori sanitari, pazienti, giuristi, filosofi, teologi, membri di associazioni, ecc. Ogni contributo – si legge nella “carta” – rappresenta un’opinione espressa a titolo puramente personale che non impegna in alcuno modo la Conferenza episcopale. E ogni contributo – chiamato “billet” – verrà pubblicato ogni 15 giorni. I navigatori lo possono commentare o porre all’autore delle domande nei 15 giorni successivi. Dopo di che sarà pubblicato un nuovo “billet” e su quello precedente si possono ancora inviare i commenti i quali però non riceveranno più le risposte dell’autore. La “carta” afferma, infine, che il “moderatore” del blog si riserva il diritto di non pubblicare i commenti che sono “incompatibili con lo spirito di dialogo e di rispetto dall’altro che caratterizza il blog”.

Di Maria Chiara Biagioni per Agensir

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