Prosegue la caccia ai terroristi in Francia. Nella notte si è consegnato il diciottenne che avrebbe fatto da autista al commando: Hamyd Mourad, nato nel 1996 e membro di Sdf, che tra il 2003 e il 2005 avrebbe spinto una decina di giovani francesi ad andare a combattere in Iraq.
C’era stato in precedenza un fermo – il familiare di un terrorista – nelle operazioni delle forze speciali francesi a Reims e Charleville-Mezières alla ricerca degli autori dell’attentato contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, che ha provocato la morte di 12 persone tra cui il direttore, quattro vignettisti e due poliziotti. Altri quattro giornalisti sono rimasti feriti, ma non sono più in pericolo di vita.
Ancora in fuga Saïd Kouachi, Chérif Kouachi, fratelli franco-algerini, tornati dalla Siria quest’estate, di 32 e 34 anni. Si era diffusa anche la notizia di un blitz della polizia con l’uccisione di un sospetto e altri due catturati. Ma queste informazioni non sono poi state confermate. In piazza a Parigi Intanto Parigi è sotto shock. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Francia per esprimere solidarietà con il giornale e sostegno alla libertà di espressione. Un diritto, quest’ultimo, che il giornale satirico esercita senza timori da anni.
Proprio la matita da contrapporre al kalashnikov è diventata in queste ore il simbolo della mobilitazione che in rete si è diffusa con l’hashtag #jesuischarlie. La città sotto assedio Ma Parigi in queste ore è anche una città sotto assedio da quando è iniziata la caccia agli autori della strage, fuggiti a bordo di un Citroen Ds3 nera strappata con la forza ad un automobilista.
A Porte de Pantin, nel 19esimo arrondissement di Parigi avrebbero investito un pedone, poi avrebbero abbandonato l’auto per strada e avrebbero preso possesso di una seconda auto, una Clio di colore chiaro.
Le vittime Le vittime dell’attacco sono un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore Charb e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all’interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all’edificio. Tra le 12 vittime dell’attacco c’è anche il disegnatore, Philippe Honoré, noto semplicemente come Honoré, che non era stato ancora identificato.
Il procuratore di Parigi in una conferenza stampa ha detto che le autopsie saranno effettuate domani. Gli assalitori: “Vendicheremo il profeta” I tre assalitori vestiti di nero e incappucciati, hanno aperto il fuoco a colpi di kalashnikov gridando “Vendicheremo il profeta” e ancora “Abbiamo sterminato Charlie Hebdo”. Secondo quanto racconta la vignettista Coco, presente al momento dell’attacco parlavano perfettamente francese e “hanno rivendicato di essere di al Qaida”. Un attacco studiato con precisione e realizzato con una freddezza da professionisti, come conferma il video shock in cui si vede uno dei terroristi freddare un poliziotto ferito sul marciapiedi.
Proprio di mercoledì, inoltre, si svolge la riunione settimanale della rivista, quindi gli assalitori sapevano che avrebbero trovato la redazione al completo. La copertina sullo scrittore Michel Houellebecq Charlie Hebdo era più volte finito nel mirino degli integralisti islamici per aver fatto satira sulla figura del Profeta Maometto. A sollevare l’ira degli estremisti questa volta potrebbe esser stata la copertina con la foto dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita proprio oggi “Sottomissione”, che racconta l’arrivo al potere in Francia di un presidente islamico. L’ultimo tweet di Charlie Hebdo, l’ultima vignetta di Charb L
‘ultimo tweet pubblicato dal settimanale poco prima dell’attacco è un immagine con il Califfo Al Baghdadi che fa gli auguri per un buon 2015. E “soprattutto la salute”, il suo ironico augurio. Suona invece come tragicamente profetica l’ultima vignetta disegnata dal direttore Stéphane Charbonnier: “Oggi nessun attentato in Francia. Attendete. Avete ancora tutto gennaio per farvi gli auguri”.
Hollande: “Libertà più forte delle barbarie” “Abbiamo tutte le capacità di credere al nostro destino. Uniamoci, la libertà sarà sempre più forte della barbarie. Puniremo i responsabili”. Il presidente francese François Hollande, che stamattina si è recato nel luogo della strage, rivolge intorno alle 20 un discorso alla nazione di quattro minuti. Attimi densi e decisi, nei quali esorta i francesi a “unirsi”, come già per altro hanno fatto per le strade di Parigi, subito dopo “l’orrore” quaedista nella redazione di Charlie Hebdo.
Le reazioni: da Obama a Ban ki-Moon. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki moon, ha definito “spregevole l’attacco terroristico”. “Dobbiamo difendere la libertà di espressione e la tolleranza contro tutte le forme di odio” ha detto ancora Ban. Anche il presidente americano Obama è intervenuto: “La libertà di espressione non può essere messa a tacere”. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier britannico David Cameron, riuniti a colloquio a Londra, hanno telefonato al presidente francese Hollande per esprimere la loro solidarietà.
“Tentare di colpire il simbolo della libertà è un gesto di orrore senza fine. L’Europa ha il dovere di reagire” e di farlo in modo “compatto”. Queste le parole del presidente del Consiglio, Matteo Renzi all’Ambasciata di Francia in piazza Farnese a Roma. Un intervento per esprimere vicinanza al Paese. “Siamo tutti francesi”, ha poi aggiunto parlando in francese. Fonte: RaiNews24
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