Papa Paolo VI (in latino: Paulus PP. VI, nato Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini; Concesio, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, 6 agosto 1978) è stato il 262º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, primate d’Italia e 4º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, a partire dal 21 giugno 1963 fino alla morte. Beatificato nel 2014, fu proclamato santo il 14 ottobre 2018 da papa Francesco.
Dopo il decesso di papa Giovanni XXIII, Montini era visto generalmente come il suo più probabile successore per via dei suoi stretti legami coi due papi predecessori, per il suo retroterra nell’attività pastorale e amministrativa e per la sua cultura e determinazione.[25] Giovanni XXIII, che era giunto al Vaticano all’età di 76 anni, si era sentito sempre fuori posto negli ambienti professionali della Curia romana del tempo; Montini al contrario conosceva bene i lavori interni all’amministrazione della curia stessa, per il fatto di avervi lavorato.
A differenza di altri cardinali papabili, come Giacomo Lercaro di Bologna o Giuseppe Siri di Genova, egli non veniva identificato né come una personalità di sinistra né come una personalità di destra, né era visto come un riformatore radicale. Era percepito come la persona più adatta per continuare il Concilio Vaticano II i cui lavori erano già stati intrapresi sotto il pontificato di Giovanni XXIII.
Montini venne eletto papa al sesto ballottaggio del conclave, il 21 giugno, e scelse il nome di Paolo VI. Quando il decano del Collegio dei Cardinali Eugène Tisserant gli chiese se accettasse o meno la sua elezione, Montini disse “Accepto, in nomine Domini” (“Accetto, in nome del Signore”). Era l’epilogo di un travagliato conclave che aveva visto intervenire il cardinale Gustavo Testa, il quale perse la calma e chiese energicamente agli oppositori di Montini di non cercare più di contrastare la sua imminente elezione
“La fede mia e di mio marito è cambiata radicalmente. È avvenuto un miracolo nel miracolo, sapendo che il primo miracolo è la conversione”.
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LA STORIA – Vanna, di professione infermiera nell’ospedale di Legnago (VR), durante la gravidanza aveva deciso di verificare lo stato di salute del feto effettuando un’indagine prenatale invasiva, la villocentesi. Ma l’esame andò male: durante l’intervento si ruppero le membrane causando la perdita totale del liquido amniotico alla tredicesima settimana .
I medici prospettarono, allora, ai genitori di Amanda un aborto spontaneo, poiché è ciò che di solito avviene in questi casi. E se il feto, contro ogni statistica, avesse resistito, Vanna avrebbe fatto bene, sempre secondo la moderna scienza medica, a procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza, visto che la piccola avrebbe, con tutta probabilità, presentato alla nascita gravissime disabilità per il mancato sviluppo dei polmoni da cui dipende la salute degli altri organi vitali.
Il dottor Paolo Martinelli, un medico, collega di Vanna, che l’aveva visitata ed era a conoscenza della sua drammatica situazione, si fece avanti e consigliò caldamente ai coniugi Tagliaferro, i quali, come si è soliti dire, a quel tempo vivevano la fede con tiepidezza, una visita al Santuario delle Grazie di Brescia “perché la vita non è solo statistiche, e l’autore della vita è un Altro”. E fu così che Vanna e Alberto da Villa Bartolomea, sempre in provincia di Verona, si trovarono davanti alla statua dedicata a Montini conservata alle Grazie, per chiedere il miracolo per la loro Amanda che, agli occhi del mondo, non aveva più alcuna speranza di vita. Pregarono insieme dopo tanto tempo e con grande fervore. E tornarono a casa decisi di proseguire quella gravidanza che sembrava “inutile”.
In seguito, soffrendo e pregando, si arrivò fino al traguardo della 23ma settimana, quando in Italia la Legge non consente più di procedere all’aborto. In quel momento Vanna si sentì totalmente sollevata del suo fardello, potendo ora mettere la vita della sua bambina unicamente nelle mani di Dio, sempre per il tramite dell’intercessione del beato Paolo VI. E la Notte di Natale del 2014 – se è un caso o un segno lo decida il lettore –, la giovane mamma, con tre mesi di anticipo sui tempi naturali della gestazione, dovette correre in ospedale in preda alle doglie del parto.
I medici che l’accolsero si aspettavano che la bambina nascesse morta, anche a seguito delle sofferenze provocate dal travaglio. Ma Amanda venne alla luce perfettamente sana, senza nessun problema serio, offrendo alla medicina un enigma incomprensibile da sciogliere.
Tre anni più tardi, martedì 6 febbraio 2018 la Congregazione per le Cause dei Santi ha dato all’unanimità giudizio positivo sulla guarigione di Amanda Tagliaferro, attribuita all’intercessione del beato Papa Montini e scientificamente non spiegabile. Il successivo 19 maggio, nel corso del Concistoro, Francesco ha annunciato al mondo intero che Paolo VI sarebbe stato canonizzato il 14 ottobre 2018, con una solenne cerimonia in San Pietro. (Fonte agensir.it)
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