Kirstin Holum e sorella Catherine sono la stessa persona, ma senza le stesse distrazioni. Sorella Catherine ha scelto una vita di preghiera con ben poche comodità moderne.
Una scelta tanto “radicale” e “controculturale” quanto può essere il fatto di vivere in un convento senza connessione a Internet né televisione. “Non abbiamo tutte queste distrazioni”, ha detto a NBC News sorella Catherine.
“Ci si trova faccia a faccia con le proprie debolezze. Sono grata di non avere queste vie di fuga. Possiamo davvero essere più libere, amare ed essere quello che dovremmo essere”, ha aggiunto.
La fede di sorella Catherine le viene dalla madre, anche lei pattinatrice e allenatrice di pattinaggio. Quando Kirstin aveva 16 anni, la madre l’ha mandata insieme a una cugina in pellegrinaggio a Fatima. Lì è cambiato tutto. Kirstin ha continuato a gareggiare, ma con lo sguardo concentrato sul “Re dei re”.
Dai record alla cappella
Ai Giochi Olimpici invernali di Nagano, Kirstin Holum ha stabilito un nuovo record mondiale juniores nella gara di pattinaggio di velocità femminile dei 5.000 metri.
All’epoca aveva 17 anni, e un futuro sportivo invidiabile davanti. Nella sua breve carriera aveva stabilito otto record di pattinaggio di velocità negli Stati Uniti e sei record mondiali juniores.
Dio, però, ha progetti insondabili, e Kirstin, sorprendendo conoscenti ed estranei, una volta terminati gli studi universitari ha deciso di “appendere al chiodo” i pattini e diventare postulante nella comunità delle Suore Francescane del Rinnovamento del Bronx (New York).
Sei anni dopo sorella Catherine era nel gruppo di francescane inviate in Inghilterra con la missione di aprire un nuovo convento su invito del vescovo di Leeds.
Anziché allenarsi quattro ore al giorno, ora trascorre lo stesso tempo, se non di più, pregando. E non si pente di aver abbandonato il pattinaggio di velocità per dedicare la sua vita a Dio.
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Un’emozione più grande
“L’emozione di competere e di farlo bene, con il massimo sforzo personale, è una grande gioia”, ha detto alla NBC sorella Catherine, che oggi ha 38 anni. “Ma si tratta sempre di una gioia fugace…”.
“Credo che in fondo tutti desiderino essere grandi e fare qualcosa di grandioso. Solo quando ti metti davvero in contatto con il progetto di Dio per te trovi la pace per fare il meglio, qualunque cosa sia”.
Il Regno Unito è uno dei Paesi meno devoti al mondo, con circa il 70% degli abitanti che si definisce non religioso o ateo, secondo un’inchiesta della Gallup International realizzata nel 2017.
La Gran Bretagna, però, è anche un luogo in cui il numero di monache cattoliche è aumentato considerevolmente dopo aver toccato il fondo nel 2004.
Nonostante lo stereotipo per cui i giovani non sono interessati alla religione, un cattolico britannico su quattro tra i 25 e i 34 anni dice di andare a Messa ogni settimana, rispetto a uno solo su cinque tra i 45 e i 64 anni. E sorella Catherine fa parte di questa rinascita.
di Jaime Septién
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