1993-. VIII Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 4 aprile, Domenica della Palme, e a Denver, USA, dal 10 al 15 agosto. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10) è il tema dell’VIII GMG che si svolge negli USA, a Denver. Il Papa invita nel cuore degli USA i giovani di tutto il mondo chiedendo loro di non vivere questo raduno come una routine ma come un momento propizio in cui interrogarsi sulle proprie aspirazioni più intime, sul senso ecclesiale di esse, in cui proclamare con crescente gioia e audacia la propria fede in Cristo, morto e risorto. “Carissimi giovani – si legge nel Messaggio inviato da Giovanni Paolo II per la GMG di Denver – , voi vi fate interpreti di una domanda, che spesso vi viene rivolta da tanti vostri amici: Come e dove possiamo incontrare questa vita, come e dove possiamo viverla? La risposta potrete trovarla da voi stessi, se cercherete di dimorare fedelmente nell’amore di Cristo (cfr. Gv 15,9). Voi sperimenterete allora direttamente la verità di quella sua parola: «Io sono… la vita» (Gv 14,6) e potrete recare a tutti questo gioioso annuncio di speranza. Egli vi ha costituiti suoi ambasciatori, primi evangelizzatori dei vostri coetanei. La prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Denver ci offrirà un’occasione propizia per riflettere insieme su questo tema di grande interesse per tutti. Occorre, allora, prepararsi a questo importante appuntamento, anzitutto guardandosi intorno per reperire e quasi fare un censimento di quei «luoghi» in cui Cristo è presente come sorgente di vita. Possono essere le Comunità parrocchiali, i gruppi e i movimenti di apostolato, i Monasteri e le Case religiose, ma anche singole persone mediante le quali, come accadde ai discepoli di Emmaus, Egli riesce a scaldare il cuore e ad aprirlo alla speranza. Carissimi giovani, con spirito di gratuità sentitevi direttamente coinvolti nell’impresa della nuova evangelizzazione, che tutti ci impegna. Annunciate Cristo «morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro» (2Cor 5,15). A voi, carissimi giovani degli Stati Uniti, che ospiterete la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, è data la gioia di accogliere come un dono dello Spirito l’incontro con i molti ragazzi e ragazze, che da ogni parte del mondo giungeranno pellegrini nel vostro Paese. A questo già vi state preparando mediante una fervida attività spirituale ed organizzativa, che interessa ciascuna componente delle vostre Comunità ecclesiali. Auspico di cuore che un evento così straordinario contribuisca a far crescere in ciascuno l’entusiasmo e la fedeltà nel seguire Cristo e nell’accogliere con gioia il suo messaggio, fonte di vita nuova. Vi affido, per questo, alla Vergine Santissima, per mezzo della quale abbiamo ricevuto l’Autore della vita, Gesù Cristo, Figlio di Dio e nostro Signore”.
1994-. IX Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 27 marzo, Domenica delle Palme. “Come il Padre ha mandato me anche io mando voi” (Gv 20,21) è il tema della IX e X Giornata Mondiale della Gioventù che si sono svolte rispettivamente a Roma nel marzo del 1994 e a Manila pochi mesi dopo, nel gennaio 1995. Per la prima volta la GMG si svolge nel continente asiatico. “Mentre con questo Messaggio si apre ufficialmente il cammino verso la IX e X Giornata Mondiale della Gioventù” scrive Giovanni Paolo II nel Messaggio d’invito alla IX e X GMG (21 novembre 1993), “desidero rinnovare il mio affettuoso saluto a ciascuno di voi, in particolare a quanti vivono nelle Filippine: nel 1995, infatti, per la prima volta l’Incontro mondiale dei giovani con il Papa si celebrerà nel continente asiatico, ricco di tradizioni e di cultura. Tocca a voi, giovani delle Filippine, preparare questa volta un’accoglienza ai tanti vostri amici del mondo intero. Ecco, la giovane Chiesa dell’Asia è interpellata in maniera speciale perché offra nell’appuntamento di Manila una viva e fervente testimonianza di fede. Auguro ad essa di saper cogliere questo dono che Cristo stesso sta per offrirle”. “A voi tutti, giovani di ogni parte del mondo, rivolgo l’invito ad incamminarvi spiritualmente verso le prossime Giornate Mondiali. Accompagnati e guidati dai vostri Pastori, in seno alle parrocchie e alle diocesi, nelle associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali, disponetevi ad accogliere i semi di santità e di grazia che il Signore vorrà sicuramente elargire con generosa abbondanza. Auspico che la celebrazione di queste Giornate possa essere per tutti voi occasione privilegiata di formazione e di crescita nella conoscenza personale e comunitaria di Cristo; possa essere stimolo interiore a consacrarvi nella Chiesa al servizio dei fratelli per costruire la civiltà dell’amore. Affido a Maria, la Vergine presente nel Cenacolo, la Madre della Chiesa (cfr. At 1,14), la preparazione e lo svolgimento delle prossime Giornate Mondiali: essa ci partecipi il segreto di come accogliere il Figlio suo nella nostra vita per fare quanto Egli ci dirà (cfr. Gv 2,5)”.
1995-. X Giornata Mondiale della Gioventù a Manila, Filippine, dal 10 al 15 gennaio 1995 e nelle diocesi il 4 aprile, Domenica della Palme. “Come il Padre ha mandato me anche io mando voi” (Gv 20,21) è il tema della IX e X Giornata Mondiale della Gioventù che si sono svolte rispettivamente a Roma nel marzo del 1994 e a Manila pochi mesi dopo, nel gennaio 1995. Per la prima volta la GMG si svolge nel continente asiatico. “Mentre con questo Messaggio si apre ufficialmente il cammino verso la IX e X Giornata Mondiale della Gioventù” scrive Giovanni Paolo II nel Messaggio d’invito alla IX e X GMG (21 novembre 1993), “desidero rinnovare il mio affettuoso saluto a ciascuno di voi, in particolare a quanti vivono nelle Filippine: nel 1995, infatti, per la prima volta l’Incontro mondiale dei giovani con il Papa si celebrerà nel continente asiatico, ricco di tradizioni e di cultura. Tocca a voi, giovani delle Filippine, preparare questa volta un’accoglienza ai tanti vostri amici del mondo intero. Ecco, la giovane Chiesa dell’Asia è interpellata in maniera speciale perché offra nell’appuntamento di Manila una viva e fervente testimonianza di fede. Auguro ad essa di saper cogliere questo dono che Cristo stesso sta per offrirle”. “A voi tutti, giovani di ogni parte del mondo, rivolgo l’invito ad incamminarvi spiritualmente verso le prossime Giornate Mondiali. Accompagnati e guidati dai vostri Pastori, in seno alle parrocchie e alle diocesi, nelle associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali, disponetevi ad accogliere i semi di santità e di grazia che il Signore vorrà sicuramente elargire con generosa abbondanza. Auspico che la celebrazione di queste Giornate possa essere per tutti voi occasione privilegiata di formazione e di crescita nella conoscenza personale e comunitaria di Cristo; possa essere stimolo interiore a consacrarvi nella Chiesa al servizio dei fratelli per costruire la civiltà dell’amore. Affido a Maria, la Vergine presente nel Cenacolo, la Madre della Chiesa (cfr. At 1,14), la preparazione e lo svolgimento delle prossime Giornate Mondiali: essa ci partecipi il segreto di come accogliere il Figlio suo nella nostra vita per fare quanto Egli ci dirà (cfr. Gv 2,5)”.
1996-. XI Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 31 marzo, Domenica delle Palme. “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68) è il tema della XI Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. Il Papa ricorda ai giovani di iniziare a prepararsi all’anno 2000, alla celebrazione del grande Giubileo. Nel Messaggio d’invito all’XI GMG (26 novembre 1995) scrive: “A voi, giovani, rivolgo in particolare l’appello a guardare verso la frontiera epocale dell’anno 2000, ricordando che «il futuro del mondo e della Chiesa appartiene alle giovani generazioni che, nate in questo secolo, saranno mature nel prossimo, il primo del nuovo millennio… Se (i giovani) sapranno seguire il cammino che Cristo indica, avranno la gioia di recare il proprio contributo alla sua presenza nel prossimo secolo» (Tertio Millennio adveniente, 58)”. “Nel cammino di avvicinamento al Grande Giubileo vi accompagni la Costituzione conciliare Gaudium et spes, che intendo riconsegnare a tutti voi, come già ho fatto con i vostri coetanei del continente europeo, a Loreto, nel settembre scorso: è un «documento prezioso e sempre giovane. Rileggetelo attentamente. Vi troverete luce per decifrare la vostra vocazione di uomini e donne, chiamati a vivere, in questo tempo meraviglioso e drammatico insieme, come tessitori di fraternità e costruttori di pace» (Angelus del 10 settembre 1995).
1997-. XII Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 23 marzo, Domenica della Palme, e a Parigi, Francia, dal 19 al 24 agosto. “Maestro dove abiti? Venite e vedrete” (Gv 1, 38-39) è il tema della XII GMG che ha luogo in Francia, a Parigi. Nel Messaggio del 15 agosto 1996 il Santo Padre, invitando i giovani a partecipare l’anno successivo alla GMG di Parigi ha detto: “Viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni, nella quale tramontano rapidamente ideologie che sembravano dover resistere a lungo all’usura del tempo e nel pianeta si vanno ridisegnando confini e frontiere. L’umanità si ritrova spesso incerta, confusa e preoccupata (Cfr. Mt 9,36), ma la parola di Dio non tramonta; percorre la storia e, nel mutare degli eventi, resta stabile e luminosa (Cfr. Mt 24,35). La fede della Chiesa è fondata su Gesù Cristo, unico salvatore del mondo: ieri, oggi e sempre (Cfr. Eb 13,8). A Cristo essa rimanda, perché a Lui siano rivolte le domande sgorganti dal cuore umano di fronte al mistero della vita e della morte. Da Lui solo, infatti, si possono ricevere risposte che non illudono né deludono”. “Carissimi giovani, come i primi discepoli, seguite Gesù! Non abbiate paura di avvicinarvi a Lui, di varcare la soglia della sua casa, di parlare con Lui faccia a faccia, come ci s’intrattiene con un amico (Cfr. Es 33,11). Non abbiate paura della «vita nuova» che Egli vi offre: Lui stesso vi dà la possibilità di accoglierla e di metterla in pratica, con l’aiuto della sua grazia e il dono del suo Spirito. È vero: Gesù è un amico esigente che indica mete alte, chiede di uscire da se stessi per andargli incontro, affidando a Lui tutta la vita: «Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Mc 8,35). Questa proposta può apparire difficile e in alcuni casi può far anche paura. Ma – vi domando – è meglio rassegnarsi ad una vita senza ideali, ad un mondo costruito a propria immagine e somiglianza, o piuttosto cercare generosamente la verità, il bene, la giustizia, lavorare per un mondo che rispecchi la bellezza di Dio, anche a costo di dover affrontare le prove che questo comporta? Abbattete le barriere della superficialità e della paura! Riconoscendovi come uomini e donne «nuovi», rigenerati dalla grazia battesimale, conversate con Gesù nella preghiera e nell’ascolto della parola; gustate la gioia della riconciliazione nel sacramento della Penitenza; ricevete il Corpo e il Sangue di Cristo nell’Eucaristia; accoglieteLo e serviteLo nei fratelli. Scoprirete la verità su voi stessi, l’unità interiore e troverete il «Tu», che guarisce dalle angosce, dagli incubi, da quel soggettivismo selvaggio che non lascia pace”.
1998-. XIII Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 5 aprile, Domenica delle Palme. “Lo Spirito vi insegnerà ogni cosa” (Gv 14,26) è il tema della XIII Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. Il Papa invita i giovani a vivere con Spirito di preghiera il secondo anno della fase preparatoria al Grande Giubileo del 2000. Nel Messaggio d’invito alla XIII GMG (30 novembre 1997) si rivolge ai giovani dicendo: “Come sapete, il secondo anno della fase preparatoria al Grande Giubileo ha inizio con la prima domenica di Avvento ed è dedicato «in modo particolare allo Spirito Santo ed alla sua presenza santificatrice all’interno della comunità dei discepoli di Cristo» (Tertio Millennio adveniente, 44). In vista della celebrazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, vi invito a guardare, in comunione con tutta la Chiesa, allo Spirito del Signore, che rinnova la faccia della terra (cfr Sal 104 [103], 30)”. “«La Chiesa – infatti – non può prepararsi alla scadenza bimillenaria in nessun altro modo se non nello Spirito Santo. Ciò che “nella pienezza del tempo” si è compiuto per opera dello Spirito Santo, solo per opera sua può ora emergere dalla memoria della Chiesa. Lo Spirito, infatti, attualizza nella Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi l’unica Rivelazione portata da Cristo agli uomini, rendendola viva ed efficace nell’animo di ciascuno» (Tertio Millennio adveniente, 44). Per la prossima Giornata Mondiale, ritengo opportuno proporre alla vostra riflessione e alla vostra preghiera queste parole di Gesù: «Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa» (cfr Gv 14, 26). Il nostro tempo appare disorientato e confuso; talora sembra addirittura non conoscere più il confine tra il bene e il male; Dio è apparentemente rifiutato, perché sconosciuto o misconosciuto. In questa situazione, è importante recarsi idealmente al Cenacolo per rivivere il mistero della Pentecoste (cfr At 2, 1-11) e «lasciarsi ammaestrare» dallo Spirito di Dio, mettendosi docilmente ed umilmente alla sua scuola, sì da imparare quella «sapienza del cuore» (Sal 90[89], 12) che sostiene e alimenta la nostra vita. Credere è vedere le cose come le vede Dio, partecipare della visione che Dio ha del mondo e dell’uomo, secondo la parola del Salmo: «Alla tua luce vediamo la luce» (Sal 36[35], 10). Questa «luce della fede» in noi è un raggio della luce dello Spirito Santo. Nella sequenza di Pentecoste, preghiamo così: «O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli». Gesù ha tenuto a sottolineare fortemente il carattere misterioso dello Spirito Santo: «Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3, 8). Bisogna allora rinunciare a capire? Gesù pensava esattamente il contrario, giacché ci assicura che lo Spirito Santo stesso è capace di guidarci «alla verità tutta intera» (Gv 16, 13).
1999-. XIV Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 28 marzo, Domenica delle Palme. “Il Padre vi ama” (Gv 16,27) è il tema della XIV GMG che si svolge a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. La XIV GMG ha luogo a ridosso dell’anno Giubilare e il Santo Padre nel Messaggio d’invito a questa Giornata (6 gennaio 1999) sottolinea l’avvicinarsi di questa importante tappa: “Nella prospettiva dell’ormai prossimo Giubileo, il 1999 assume la funzione di “dilatare gli orizzonti del credente secondo la prospettiva stessa di Cristo: la prospettiva del “Padre che è nei cieli” dal quale è stato mandato ed al quale è ritornato” (Tertio millennio adveniente, 49).
2000-. XV Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 16 aprile, Domenica delle Palme, e a Roma dal 15 al 20 agosto. “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14) è il tema della XV GMG che ha luogo a Roma, nell’Anno Santo del 2000. Nella spianata di Tor Vergata sono centinaia di migliaia i giovani accorsi per incontrare il Santo Padre. Il Papa già nel Messaggio d’invito alla XV GMG (29 giugno 1999) aveva spronato i giovani a divenire Santi, apostoli intrepidi del Vangelo di Cristo: “Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! Siate contemplativi ed amanti della preghiera; coerenti con la vostra fede e generosi nel servizio ai fratelli, membra attive della Chiesa ed artefici di pace. Per realizzare questo impegnativo progetto di vita, rimanete nell’ascolto della sua Parola, attingete vigore dai Sacramenti, specialmente dall’Eucaristia e dalla Penitenza. Il Signore vi vuole apostoli intrepidi del suo Vangelo e costruttori d’una nuova umanità. In effetti, come potrete affermare di credere nel Dio fatto uomo, se non prendete posizione contro ciò che avvilisce la persona umana e la famiglia? Se credete che Cristo ha rivelato l’amore del Padre per ogni creatura, non potete non porre ogni sforzo per contribuire all’edificazione di un mondo nuovo, fondato sulla potenza dell’amore e del perdono, sulla lotta contro l’ingiustizia ed ogni miseria fisica, morale, spirituale, sull’orientamento della politica, dell’economia, della cultura e della tecnologia al servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale”. E ancora: “Auspico di cuore che il Giubileo, ormai alle porte, rappresenti l’occasione propizia per un coraggioso rilancio spirituale e per una straordinaria celebrazione dell’amore di Dio per l’umanità. Da tutta la Chiesa si elevi “l’inno di lode e di grazie al Padre, che nel suo incomparabile amore ci ha concesso in Cristo di essere «concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2,19)” (Incarnationis mysterium, 6). Ci confortano le certezze espresse dall’apostolo Paolo: se Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con Lui? Chi ci separerà dall’amore di Cristo? In tutti gli avvenimenti della vita, compresa la morte, possiamo essere più che vincitori, in virtù di Colui che ci ha amati fino alla Croce (cfr Rm 8, 31-37). Il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio e quello della redenzione da Lui operata per tutte le creature costituiscono il messaggio centrale della nostra fede. La Chiesa lo proclama ininterrottamente lungo i secoli, camminando “tra le incomprensioni e le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio” (Sant’Agostino, De Civ. Dei 18,51,2; PL 41,614) e lo affida a tutti i suoi figli quale tesoro prezioso da custodire e diffondere. Anche voi, cari giovani, siete destinatari e depositari di questo patrimonio: “Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore” (Pontificale Romano, Rito della Confermazione). Lo proclameremo insieme in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale spero che parteciperete in gran numero. Roma è «città santuario», dove le memorie degli apostoli Pietro e Paolo e dei martiri ricordano ai pellegrini la vocazione di ogni battezzato. Davanti al mondo, nell’agosto del prossimo anno, ripeteremo la professione di fede dell’apostolo Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68), perché “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!” (Mt 16,16)”.
2001-. XVI Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi l’8 aprile, Domenica delle Palme. “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23) è il tema della XVI GMG che si svolge a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. Negli occhi e nel cuore di tutti è ancora vivo il ricordo del grande appuntamento di Tor Vergata. “Mentre mi rivolgo a voi con gioia ed affetto per questo nostro consueto appuntamento annuale” dice il Papa nel Messaggio d’invito alla XVI GMG (14 febbraio 2001), “conservo negli occhi e nel cuore l’immagine suggestiva della grande “Porta” sul prato di Tor Vergata, a Roma. La sera del 19 agosto dello scorso anno, all’inizio della veglia della XV Giornata Mondiale della Gioventù, mano nella mano con cinque giovani dei cinque continenti, ho varcato quella soglia sotto lo sguardo del Cristo crocifisso e risorto, quasi ad entrare simbolicamente insieme con tutti voi nel terzo millennio. Voglio qui esprimere, dal profondo del cuore, un grazie sentito a Dio per il dono della giovinezza, che per mezzo vostro permane nella Chiesa e nel mondo (cfr Omelia a Tor Vergata, 20 agosto 2000). Desidero, altresì, ringraziarlo con commozione perché mi ha concesso di accompagnare i giovani del mondo durante i due ultimi decenni del secolo appena concluso, indicando loro il cammino che conduce a Cristo, “lo stesso, ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8). Ma, al tempo stesso, Gli rendo grazie perché i giovani hanno accompagnato e quasi sostenuto il Papa lungo il suo pellegrinare apostolico attraverso i Paesi della terra”. Che cosa è stata la XV Giornata Mondiale della Gioventù se non un intenso momento di contemplazione del mistero del Verbo fatto carne per la nostra salvezza? Non è stata forse una straordinaria occasione per celebrare e proclamare la fede della Chiesa, e per progettare un rinnovato impegno cristiano, volgendo insieme lo sguardo al mondo, che attende l’annuncio della Parola che salva? I frutti autentici del Giubileo dei Giovani non si possono calcolare in statistiche, ma unicamente in opere di amore e di giustizia, in fedeltà quotidiana, preziosa pur se spesso poco visibile. Ho affidato a voi, cari giovani, e specialmente a quanti hanno preso parte direttamente a quell’indimenticabile incontro, il compito di offrire al mondo questa coerente testimonianza evangelica”.
2002-. XVII Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 24 marzo, Domenica delle Palme, e a Toronto dal 23 al 28 luglio. “Voi siete il sale della terra… voi siete la luce del mondo” (Mt 5 13,14) è il tema della XVII GMG che ha luogo a Toronto. Anche qui è un bagno di folla che accoglie il Santo Padre. L’invito alla Santità è ancora forte nelle parole che il Santo Padre rivolge ai giovani nel Messaggio d’invito alla XVII GMG di Toronto (25 luglio 2001): “Come il sale dà sapore al cibo e la luce illumina le tenebre, così la santità dà senso pieno alla vita, rendendola riflesso della gloria di Dio. Quanti santi, anche tra i giovani, annovera la storia della Chiesa! Nel loro amore per Dio hanno fatto risplendere le proprie virtù eroiche al cospetto del mondo, diventando modelli di vita che la Chiesa ha additato all’imitazione di tutti. Tra i molti basti ricordare: Agnese di Roma, Andreas di Phú Yên, Pedro Calungsod, Giuseppina Bakhita, Teresa di Lisieux, Pier Giorgio Frassati, Marcel Callo, Francisco Castelló Aleu o ancora Kateri Tekakwitha, la giovane irochese detta “il giglio dei Mohawks”. Prego il Dio tre volte Santo che, per l’intercessione di questa folla immensa di testimoni, vi renda santi, cari giovani, i santi del terzo millennio!”. “Carissimi, è tempo di prepararsi per la XVII Giornata Mondiale della Gioventù. Vi rivolgo uno speciale invito a leggere e ad approfondire la Lettera apostolica Novo millennio ineunte, che ho scritto all’inizio dell’anno per accompagnare i battezzati in questa nuova tappa della vita della Chiesa e degli uomini: “Un nuovo secolo, un nuovo millennio si aprono alla luce di Cristo. Non tutti però vedono questa luce. Noi abbiamo il compito stupendo di esserne il «riflesso»” (n. 54). Sì, è l’ora della missione! Nelle vostre diocesi e nelle vostre parrocchie, nei vostri movimenti, associazioni e comunità il Cristo vi chiama, la Chiesa vi accoglie come casa e scuola di comunione e di preghiera. Approfondite lo studio della Parola di Dio e lasciate che essa illumini la vostra mente ed il vostro cuore. Traete forza dalla grazia sacramentale della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Frequentate il Signore in quel «cuore a cuore» che è l’adorazione eucaristica. Giorno dopo giorno, riceverete nuovo slancio che vi consentirà di confortare coloro che soffrono e di portare la pace al mondo. Sono tante le persone ferite dalla vita, escluse dallo sviluppo economico, senza un tetto, una famiglia o un lavoro; molte si perdono dietro false illusioni o hanno smarrito ogni speranza. Contemplando la luce che risplende sul volto di Cristo risorto, imparate a vostra volta a vivere come “figli della luce e figli del giorno” (1 Ts 5,5), manifestando a tutti che “il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,9).
2003-. XVIII Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 13 aprile, Domenica delle Palme. “Ecco la tua Madre” (Lc 19,27) è il tema della XVIII GMG che si svolge a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. Nel Messaggio d’invito alla XVIII GMG (8 marzo 2003) il Santo Padre spiega il motivo della scelta del tema: “Per la XVIII Giornata Mondiale della Gioventù che celebrerete nelle diverse diocesi del mondo, ho scelto un tema in relazione con l’Anno del Rosario: “Ecco la tua madre!” (Gv 19,27). Prima di morire, Gesù offre all’apostolo Giovanni quanto ha di più prezioso: sua Madre, Maria. Sono le ultime parole del Redentore, che assumono perciò un carattere solenne e costituiscono come il suo testamento spirituale”. “Le parole dell’angelo Gabriele a Nazareth: “Ti saluto, o piena di grazia” (Lc 1, 28) illuminano anche la scena del Calvario. L’Annunciazione si pone agli inizi, la Croce segna il compimento. Nell’Annunciazione, Maria dona nel suo seno la natura umana al Figlio di Dio; ai piedi della Croce, in Giovanni, accoglie nel suo cuore l’umanità intera. Madre di Dio fin dal primo istante dell’Incarnazione, Ella diventa Madre degli uomini negli ultimi momenti della vita del Figlio Gesù. Lei, che è senza peccato, al Calvario “conosce” nel proprio essere la sofferenza del peccato, che il Figlio prende su di sé per salvare gli uomini. Ai piedi della Croce su cui sta morendo Colui che ha concepito con il “sì” dell’Annunciazione, Maria riceve da Lui quasi una “seconda annunciazione”: «Donna, ecco il tuo figlio!» (Gv 19,26). Sulla Croce, il Figlio può riversare la sua sofferenza nel cuore della Madre. Ogni figlio che soffre ne sente il bisogno. Anche voi, cari giovani, siete posti di fronte alla sofferenza: la solitudine, gli insuccessi e le delusioni nella vostra vita personale; le difficoltà di inserzione nel mondo degli adulti e nella vita professionale; le separazioni e i lutti nelle vostre famiglie; la violenza delle guerre e la morte degli innocenti. Sappiate però che nei momenti difficili, che non mancano nella vita di ognuno, non siete soli: come a Giovanni ai piedi della Croce, Gesù dona anche a voi sua Madre, perché vi conforti con la sua tenerezza”.
2004-. XIX Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 4 aprile, Domenica delle Palme. “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21) è il tema della XIX GMG che si svolge a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. Nel Messaggio d’invito alla XIX GMG (22 febbraio 2004) il Santo Padre scrive: “L’anno 2004 costituisce l’ultima tappa prima del grande appuntamento di Colonia, dove nel 2005 si celebrerà la XX Giornata Mondiale della Gioventù. Vi invito dunque ad intensificare il vostro cammino di preparazione spirituale, approfondendo il tema che ho scelto per questa XIX Giornata Mondiale: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21)”. “È la domanda che alcuni “greci” rivolsero un giorno agli Apostoli. Volevano sapere chi era Gesù. Non si trattava semplicemente di un approccio per sapere come si presentava l’uomo Gesù. Mossi da grande curiosità e dal presentimento che avrebbero trovato risposta alle loro domande fondamentali, volevano sapere chi egli era veramente e da dove veniva. Cari giovani, invito anche voi ad imitare quei “greci” che si rivolsero a Filippo, mossi dal desiderio di “vedere Gesù”. La vostra ricerca non sia motivata semplicemente da curiosità intellettuale, che è pur già un valore, ma sia stimolata soprattutto dall’intima esigenza di trovare la risposta alla domanda sul senso della vostra vita. Come il giovane ricco del Vangelo, cercate anche voi Gesù per porgli la domanda: “Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. L’evangelista Marco precisa che Gesù lo guardò e lo amò. Pensate anche a quell’altro episodio in cui Gesù dice a Natanaele: “Prima che Filippo ti chiamasse, ti ho visto quando eri sotto il fico”, traendo dal cuore di quell’israelita in cui non c’era falsità una bella professione di fede: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio!”. Colui che s’avvicina a Gesù con cuore libero da pregiudizi può giungere abbastanza agevolmente alla fede, perché è Gesù stesso ad averlo già visto e amato per primo. L’aspetto più sublime della dignità dell’uomo sta proprio nella sua vocazione a comunicare con Dio in questo profondo scambio di sguardi che trasforma la vita. Per vedere Gesù, occorre innanzitutto lasciarsi guardare da lui! Il desiderio di vedere Dio abita il cuore di ogni uomo e di ogni donna. Cari giovani, lasciatevi guardare negli occhi da Gesù, perché cresca in voi il desiderio di vedere la Luce, di gustare lo splendore della Verità. Che ne siamo coscienti o no, Dio ci ha creati perché ci ama e affinché lo amassimo a nostra volta. Ecco il perché dell’insopprimibile nostalgia di Dio che l’uomo porta nel cuore: “Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto”. Questo Volto – lo sappiamo – Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. Volete anche voi, cari giovani, contemplare la bellezza di questo Volto? Ecco la domanda che vi rivolgo in questa Giornata Mondiale della Gioventù dell’anno 2004. Non rispondete troppo in fretta. Innanzitutto, fate dentro di voi il silenzio. Lasciate emergere dal profondo del cuore questo ardente desiderio di vedere Dio, un desiderio talvolta soffocato dai rumori del mondo e dalle seduzioni dei piaceri. Lasciate emergere questo desiderio e farete l’esperienza meravigliosa dell’incontro con Gesù. Il cristianesimo non è semplicemente una dottrina; è un incontro nella fede con Dio fattosi presente nella nostra storia con l’incarnazione di Gesù. Cercate con ogni mezzo di rendere possibile questo incontro, guardando a Gesù che vi cerca appassionatamente. Cercatelo con gli occhi di carne attraverso gli avvenimenti della vita e nel volto degli altri; ma cercatelo anche con gli occhi dell’anima per mezzo della preghiera e della meditazione della Parola di Dio, perché “la contemplazione del volto di Cristo non può che ispirarsi a quanto di lui ci dice la Scrittura”. di Emanuela Graziosi