Il Cammino della Giornate-. 1984-. Grande raduno dei giovani a Roma, in piazza San Pietro, il 15 aprile, Domenica delle Palme, in occasione dell’Anno Santo della Redenzione; a chiusura dell’Anno il Papa consegna la Croce ai giovani (22 aprile 1984). 1985-. Grande raduno dei giovani a Roma, in piazza San Pietro, il 31 marzo, Domenica delle Palme, in occasione dell’Anno Internazionale della Gioventù; il Papa dedica una Lettera Apostolica ai giovani e alle giovani del mondo (31 marzo 1985) e poi annuncia l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù (20 dicembre 1985). 1986-. I Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 23 marzo, Domenica delle Palme.”Sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15) è il tema scelto per la I Giornata Mondiale della Gioventù che si svolge a Roma e contemporaneamente in tutte le diocesi del mondo. L’annuncio dell’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù era avvenuto nel corso dell’allocuzione di Giovanni Paolo II al Collegio dei Cardinali e alla Curia Romana del 20 dicembre 1985: “Il Signore ha benedetto quell’incontro (il riferimento è all’incontro con i giovani avvenuto la domenica delle Palme del 31 marzo 1985) in modo straordinario, tanto che, per gli anni che verranno, è stata istituita la Giornata Mondiale della Gioventù, da celebrare la Domenica delle Palme, con la valida collaborazione del Consiglio per i Laici”. “Nessuno ha inventato le Giornate mondiali dei giovani” ha dichiarato parecchi anni dopo, nel 1994, Giovanni Paolo II all’interno del volume edito da Mondadori Varcare le soglie della speranza. “Furono proprio loro a cercarle. Non è vero che è il Papa a condurre i giovani da un capo all’altro del globo terrestre. Sono loro a condurre lui”.
1987-. II Giornata Mondiale della Gioventù a Buenos Aires, Argentina, l’11 e il 12 aprile.“Noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi” (1Gv 4,16) è il tema scelto per la seconda Giornata Mondiale della Gioventù, la prima svoltasi in un luogo unico per tutti, Buenos Aires appunto. “Non è certo privo di significato il fatto che, questa volta, la Giornata abbia come epicentro la terra latinoamericana, popolata in maggioranza da giovani, animatori e futuri protagonisti del cosiddetto «continente della speranza»” aveva scritto il Santo Padre il 30 novembre 1986, nel Messaggio inviato ai giovani in vista della Giornata di Buenos Aires. “La Chiesa latinoamericana” ha continuato il Santo Padre, “ha espresso a Puebla de los Angeles (Messico) la sua «opzione preferenziale per i giovani» e ora si dispone a una «nuova evangelizzazione» per ritrovare le sue radici e ringiovanire la tradizione e la cultura cristiana delle sue popolazioni alla soglia del «terzo millennio» della prima evangelizzazione”. “Il nostro sguardo spazia sui quattro punti cardinali e la nostra parola vuole convocare tutti i giovani e le giovani del Nord e del Sud, dell’Est e dell’Ovest, gli uomini e le donne del 2000 che la Chiesa riconosce e accoglie con speranza Il tema e il contenuto di questa Giornata mondiale pongono dinanzi ai nostri occhi la testimonianza dell’apostolo san Giovanni quando esclama: «Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi». A questo proposito desidero ricordarvi un pensiero espresso nella mia prima enciclica: «L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente» (Redemptor Hominis, 10). E quanto più valida è questa realtà per i giovani, in una fase di speciale responsabilità e speranza, di crescita della persona, di precisazione dei grandi significati, ideali e progetti di vita, di ansia di verità come di ricerca di autentica felicità! È il momento in cui più si avverte il bisogno di sentirsi riconosciuti, sostenuti, ascoltati e amati. Voi sapete bene, dal profondo dei vostri cuori, quanto siano effimere le soddisfazioni offerte da un edonismo superficiale e come lascino un vuoto nell’anima; quanto sia illusorio rinchiudersi nella corazza del proprio egoismo; come l’indifferenza e lo scetticismo contraddicano i sublimi aneliti di amore senza frontiere; come le tentazioni della violenza e delle ideologie negatrici di Dio portino solo a vicoli ciechi”. “Nell’attesa gioiosa del nostro incontro – continuava Giovanni Paolo II nel Messaggio -, vi invito tutti a una profonda e meditata preparazione spirituale che accresca il dinamismo ecclesiale della Giornata. Mettetevi in cammino! Che il vostro itinerario sia scandito dalla preghiera, dallo studio, dal dialogo, dal desiderio di conversione e di miglioramento. Camminate uniti partendo dalle vostre parrocchie e comunità cristiane, dalle vostre associazioni e movimenti apostolici. Sia il vostro un atteggiamento di accoglienza, di attesa, in sintonia con il periodo dell’Avvento che ora iniziamo. La liturgia di questa prima domenica ci ricorda, con le parole di san Paolo «il momento in cui viviamo» e ci esorta a «gettar via le opere delle tenebre» per rivestirci «invece del Signore Gesù Cristo».
1988-. III Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 27 marzo, Domenica delle Palme. “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv 2,5), è il tema della terza Giornata Mondiale della Gioventù che ha luogo a Roma e contemporaneamente in tutte le Chiese locali. La Giornata si svolge durante l’Anno Mariano e il Santo Padre non dimentica di sottolineare tale coincidenza quando nel Messaggio con cui convoca la III GMG (13 dicembre 1987) afferma che l’Anno Mariano “costituisce per tutti noi un dono speciale. In quest’anno Maria appare ai nostri occhi sotto una luce nuova: madre piena di amore tenero e sensibile e maestra che ci precede nel cammino della fede e ci indica la strada della vita. L’anno mariano è quindi un anno di particolare ascolto di Maria. E così deve essere anche la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. È Maria che questa volta vi convoca – giovani! È lei che vi dà appuntamento, perché ha molto da dirvi! Sono sicuro che – come negli anni precedenti – non mancherete di impegnarvi attivamente, sotto la guida dei vostri pastori, nella celebrazione della Giornata della Gioventù”. E ancora: “Ogni Giornata Mondiale della Gioventù, per non diventare una celebrazione meramente esteriore e superficiale, esige un itinerario di preparazione nella pastorale diocesana e parrocchiale, nella vita dei gruppi, dei movimenti e delle associazioni giovanili, e ciò soprattutto nel periodo quaresimale. Vi invito tutti a intraprendere questo cammino di preparazione spirituale, per cogliere meglio sia la grazia dell’anno mariano che il dono della Giornata Mondiale 1988. Meditate la vita di Maria. Meditatela soprattutto voi ragazze, le giovani. Per voi, la Vergine Immacolata costituisce un sublime modello di donna cosciente della propria dignità e della sua alta vocazione. Meditatela anche voi, ragazzi, i giovani! Ascoltando le parole pronunciate da Maria a Cana di Galilea: «Fate quello che egli vi dirà», cercate tutti di costruire la vostra vita fin dall’inizio sul solido fondamento che è Gesù. Vi auguro che la vostra meditazione del mistero di Maria trovi il suo sbocco nell’imitazione della sua vita: imparate da lei ad ascoltare e seguire la Parola di Dio (cfr. Lc 2,5), imparate da lei a stare vicino al Signore anche se questo alle volte può costare molto (cfr. Gv 19,25). Vi auguro che la vostra meditazione del mistero di Maria trovi anche il suo sbocco nella fiduciosa preghiera mariana. Cercate di scoprire la bellezza del rosario, che diventi fedele compagno per tutta la vostra vita”.
1989-. IV Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 19 marzo, Domenica della Palme, e a Santiago de Compostela, Spagna, dal 15 al 20 agosto. “Io sono la via, la verità, la vita” è il tema della IV Giornata Mondiale della Gioventù. La Giornata si svolge in Spagna, a Santiago de Compostela, e per l’occasione sono migliaia i giovani che accorrono a pregare e ad ascoltare le parole del Santo Padre. “Hai già scoperto chi è la via? Hai già scoperto chi è la verità? Hai già scoperto chi è la vita?” sono le domande che il Santo Padre ha rivolto ai giovani invitandoli a partecipare al raduno di Santiago all’interno del Messaggio di invito del 27 novembre 1988. “Ciascuno di voi desidera tanto vivere la vita nella sua pienezza. Vivete animati da grandi speranze, da tanti bei progetti per l’avvenire. Non dimenticate, però, che la vera pienezza della vita si trova solo in Cristo, morto e risorto per noi. Solo Cristo è capace di riempire fino in fondo lo spazio del cuore umano. Egli solo dà la forza e la gioia di vivere, e ciò nonostante ogni limite o impedimento esterno. Sì, scoprire Cristo è la più bella avventura della vostra vita. Ma non basta scoprirlo una volta sola. Ogni scoperta, che si fa di lui, diventa un invito a cercarlo sempre di più, a conoscerlo ancora meglio mediante la preghiera, la partecipazione ai sacramenti, la meditazione della sua Parola, la catechesi, l’ascolto degli insegnamenti della Chiesa. È, questo, il nostro compito più importante, come aveva capito molto bene san Paolo, quando scriveva: «Per me, infatti, il vivere è Cristo»”.
1990-. V Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi l’8 aprile, Domenica delle Palme. “Io sono la vite, voi i tralci” (Gv 15,5) è il tema scelto per la V Giornata Mondiale della Gioventù, svoltasi a Roma e contemporaneamente in tutte le Chiese locali del mondo. Nel cuore del Santo Padre è ancora vivo il ricordo dell’incredibile avvenimento di Santiago de Compostela dove si è svolto “un evento ecclesiale di grande portata, una eccezionale testimonianza di fede da parte di migliaia di giovani provenienti da tutti i continenti, un momento forte di evangelizzazione. A Santiago la Chiesa ha mostrato al mondo ancora una volta il suo volto giovane, pieno di gioia, di speranza e di entusiasmo nella fede. L’evento di Santiago è stato un grande dono per essa, anzi, oserei dire, per tutta la società; e di questo non cesserò mai di ringraziare il Signore”. E ancora: “La Giornata Mondiale, come vedete, non è solo una festa ma anche un serio impegno spirituale. Per poterne cogliere i frutti, è necessario un cammino di preparazione sotto la guida dei vostri Pastori nelle diocesi, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti e nelle comunità ecclesiali giovanili. Cercate di conoscere meglio la Chiesa, la sua natura, la sua storia, ormai bimillenaria, e il suo presente. Cercate di scoprire il vostro posto nella Chiesa e la vostra missione in quanto giovani. In questo cammino spirituale vi potrà aiutare la mia esortazione apostolica Christifideles Laici (1988), che ho dedicato proprio alla meditazione della vocazione e della missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo. Invito i vostri pastori ad aiutarvi a coglierne meglio il messaggio. Affido il processo di preparazione spirituale e la celebrazione stessa della prossima Giornata Mondiale della Gioventù 1990 all’intercessione particolare della Madonna. Ella, che veneriamo come madre della Chiesa, vi sia maestra e guida in questo rinnovato impegno ecclesiale”. (dal Messaggio d’invito alla V GMG, Roma 26 novembre 1989).
1991-. VI Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 24 marzo, Domenica della Palme, e a Czestochowa, Polonia, dal 10 al 15 agosto. “Avete ricevuto uno spirito da figli” (Rm 8,15) è il tema della VI Giornata Mondiale della Gioventù. “Sono parole che introducono nel mistero più profondo della vocazione cristiana: secondo il disegno divino siamo infatti chiamati a diventare figli di Dio in Cristo, per mezzo dello Spirito Santo” ha scritto il Santo Padre nel Messaggio d’invito alla VI GMG (15 agosto 1990). “Ci ritroveremo per pregare insieme presso il santuario della Madonna Nera di Czestochowa, in Polonia, nella mia Patria. Memori dell’esperienza del pellegrinaggio a Santiago de Compostela (1989), molti di voi accorreranno con gioia a questo appuntamento nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il 14 e 15 agosto 1991. Porteremo con noi, nei nostri cuori e nelle nostre preghiere, i giovani del mondo intero. Incamminatevi, dunque, sin d’ora verso la casa della Madre di Cristo e nostra Madre, per meditare, sotto il suo amorevole sguardo, sul tema della VI Giornata: «Avete ricevuto uno spirito da figli…». Dove si può meglio imparare che cosa significhi essere figli di Dio se non ai piedi della Madre di Dio? Maria è la migliore maestra. A lei è stato affidato un ruolo fondamentale nella storia della salvezza: «Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli» (Gal 4,4). Dove, se non nel suo cuore materno, si può meglio custodire l’eredità dei figli di Dio promessa dal Padre? Portiamo questo dono in vasi di creta. Il nostro pellegrinaggio sarà, quindi, per ciascuno di noi un grande atto di affidamento a Maria. Ci recheremo in un santuario che per il popolo polacco ha un significato tutto particolare, come luogo di evangelizzazione e di conversione, verso il quale confluiscono migliaia di pellegrini provenienti da tutte le parti del Paese e del mondo. Da più di 600 anni, nel monastero di Jasna Góra a Czestochowa, Maria viene venerata nella miracolosa icona della Madonna Nera. Nei momenti più difficili della sua storia, il popolo polacco ha ritrovato là, nella casa della Madre, la forza della fede e la speranza, la propria dignità, e l’eredità dei figli di Dio. Per tutti, giovani dell’Est e dell’Ovest, del Nord e del Sud, il pellegrinaggio a Czestochowa sarà una testimonianza di fede di fronte al mondo intero. Sarà un pellegrinaggio di libertà attraverso le frontiere degli Stati che si aprono sempre più a Cristo, Redentore dell’uomo”.
1992-. VII Giornata Mondiale della Gioventù nelle diocesi il 12 aprile 1992, Domenica delle Palme. “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo” è il tema della VII Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Roma e in tutte le Chiese locali del mondo. Vivo nel ricordo di tutti è quanto successo l’anno precedente a Czestochowa in occasione della VI GMG. “Quanto vorrei che il soffio dello Spirito Santo, che abbiamo sentito a Czestochowa, si diffondesse dappertutto!” ha scritto il Santo Padre nel Messaggio d’invito alla settima GMG il 24 novembre 1991. “In quei giorni indimenticabili il Santuario Mariano era diventato cenacolo di una nuova Pentecoste, con le porte spalancate verso il terzo Millennio. Ancora una volta il mondo ha potuto vedere la Chiesa, così giovane e così missionaria, piena di gioia e di speranza. Ho provato una felicità immensa nel vedere tanti giovani, i quali, per la prima volta, si sono trovati insieme dall’Est e dall’Ovest, dal Nord e dal Sud, uniti dallo Spirito Santo nel vincolo della preghiera. Abbiamo vissuto un evento storico, un evento la cui incommensurabile portata salvifica ha aperto una nuova tappa nel cammino di evangelizzazione, del quale i giovani sono i protagonisti”. “Eccoci, dunque, alla VII Giornata Mondiale della Gioventù 1992. Come tema di quest’anno, ho scelto le parole di Cristo: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo» (Mc 16,15). Queste parole, indirizzate agli Apostoli, toccano, mediante la Chiesa, ogni battezzato. Come è facile notare, si tratta di una tematica intimamente collegata a quella dell’anno scorso. Lo stesso Spirito, che ci ha resi figli di Dio, ci spinge all’evangelizzazione. La vocazione cristiana, infatti, implica una missione. Alla luce del mandato missionario che Cristo ci ha affidato, appaiono con maggior chiarezza il significato e l’importanza delle Giornate Mondiali della Gioventù nella Chiesa. Partecipando a questi raduni, i giovani intendono confermare e rinvigorire il proprio «sì» a Cristo e alla sua Chiesa, ripetendo, con le parole del profeta Isaia: «Eccomi, manda me!» (cfr. Is 6,8). È stato appunto questo il significato del rito di invio, che ha avuto luogo a Czestochowa, quando ho consegnato ad alcuni vostri rappresentanti dei ceri accesi, invitando tutti i giovani a portare la luce di Cristo nel mondo. Sì, a Jasna Góra – alla Montagna Luminosa – lo Spirito Santo ha acceso una luce che è segno di speranza per la Chiesa e per tuta l’unità.” di Ornella Felici
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