Il card. Parolin: la preghiera del Papa diventa forza di pace e unità

Sullo storico incontro di Francesco e Bartolomeo al Santo Sepolcro e sull’invito del Papa a Peres e Abbas per un incontro di preghiera per la pace in Vaticano, l’inviato della Radio Vaticana Roberto Piermarini ha raccolto il commento del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin:

R. – Penso che questo incontro, che è stato molto commovente, ieri sera davanti al Sepolcro del Signore, questo ritrovarci insieme, possa costituire un grande stimolo al cammino ecumenico. Secondo me, c’è bisogno di ritrovare entusiasmo in questo cammino, perché sono stati fatti tanti passi, dal Concilio in poi, da quando Paolo VI incontrò il Patriarca Atenagora, 50 anni fa. Ma c’è bisogno proprio di rinnovare i cuori e di riprendere con coraggio questo cammino, che è il cammino dell’unità, che è il cammino che Gesù vuole per la sua Chiesa. Quindi io spero davvero che da questo incontro possa venire un nuovo impulso, una promozione proprio dell’ecumenismo a livello di tutta la Chiesa.

D. – Per quanto riguarda la pace, questo gesto è stato molto forte da parte del Papa: come è stato accolto da parte palestinese ed israeliana?

R. – Da quello che ho potuto percepire è stato accolto molto positivamente. Anche qui sottolineiamo, ancora una volta, la forza della preghiera. Credo che il Papa voglia sottolineare questo. Di fronte alle tante difficoltà che ci sono – politiche, diplomatiche – a quel groviglio di difficoltà e di problemi che esistono qui e che abbiamo sperimentato anche in questi due giorni che siamo rimasti qui, il Papa vuole – una volta di più – riaffermare la forza della preghiera, che può unire i cuori e dare a tutti quella capacità di prendere decisioni coraggiose. Il Papa ha parlato di questo ed io sottolineerei proprio questo: decisioni coraggiose. Da parte di tutti si deve essere capaci di fare scelte che possano davvero portare alla pace.

D. – Una conferma che la pace è un dono di Dio…
R. – La pace è un dono di Dio. Quando si parla di pace dono di Dio, io dico sempre che il dono è la trasformazione del nostro cuore: questa, è la mia interpretazione del dono di Dio. Non è un dono confezionato che viene dall’alto, ma è una trasformazione dei cuori, capaci di essere artigiani, operatori di pace giorno per giorno. Questo è il dono di Dio. Che noi sappiamo accoglierlo proprio e ci lasciamo trasformare dal suo Santo Spirito. A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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