In una parola, ha affermato il cardinale, “questa nostra Italia sta vivendo un periodo di crisi, che non tocca soltanto aspetti più appariscenti e immediati della civile convivenza, ma raggiunge i livelli profondi della cultura e dei principi morali collettivi. Da tutto ciò la nostra amata città di Perugia non è esente”. Perciò “tutti noi desideriamo metterci in devoto ascolto del nostro Santo patrono.
Il suo messaggio è ‘una buona notizia’ per la nostra città con i suoi drammi, le sue ferite, ma anche le sue profonde speranze”. Ma per far questo “è necessario, ci ammonisce Costanzo, che voi custodiate la fede! Custodire la fede vuol dire possedere la bellezza di uno sguardo nuovo sul mondo…. E il primo grande insegnamento di Costanzo è: custodite, educate, trasmettete la fede, soprattutto alle nuove generazioni”. Un secondo insegnamento del Santo patrono è di “conservare la pace e la concordia! Anche fra noi ci sono spesso ferite aperte dagli egoismo nascosti o mascherati. Pace e concordia nelle nostre famiglie, spesso agitate da acque turbolente”.
Ma, ha avvertito il porporato, “un’attenta vigilanza, per conservare la concordia e la pace, è necessaria anche nella vita sociale e politica”. La concordia è “lo stile nobile di una politica alta, che guarda al futuro della città e sa riconoscere le istanze costruttive provenienti da ciascuna parte”. È “la sintesi di una politica previdente e intelligente, capace di aprire direzioni nuove e non rassegnate a un amaro declino”. Pur nella dialettica delle posizioni diverse, “è scevra da ogni demonizzazione dell’altro: non si può sempre puntare il dito contro l’altro”.
Ancora “la concordia è rispettosa di ogni persona e rivela lo stato di salute di una città che voglia chiamarsi comunità”. Perché ciò avvenga “è necessario mettere alla porta quell’‘uomo contro’, che è dentro di noi, critico di tutto e di tutti; che si veste di ostilità nei confronti di ciò che sta oltre le proprie appartenenze affettive, ideologiche, o politiche. Il vero nemico della pace è quell’‘uomo contro’, che invece di acquistare con gli anni la sapienza di un cuore misericordioso, comprensivo, magnanimo, lascia crescere la durezza dell’intolleranza, del sospetto e del rifiuto”. “Conservate la concordia, ve lo chiedo in maniera accorata – ha concluso il cardinale Bassetti -, dal momento che tutti noi, Chiesa, famiglie, società civile corriamo il rischio di compromettere questo valore”.
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