Il cardinale cubano Jaime Lucas Ortega si è spento poco dopo le 6 di questa mattina. E’ stato arcivescovo della capitale cubana per 34 anni accogliendo la storica visita di Giovanni Paolo II, ma anche di Benedetto XVI e di Papa Francesco
.E’ morto stamattina, dopo una lunga battaglia per sconfiggere un cancro, il cardinale cubano Jaime Lucas Ortega y Alamino, arcivescovo emerito di San Cristóbal de La Habana. Aveva 82 anni. In un comunicato firmato dall’attuale arcivescovo de L’Avana, mons. Juan de la Caridad García Rodríguez, i presuli cubani ricordano le sue qualità personali e lo zelo pastorale. “Noi portiamo questo tesoro in vasi di terracotta” e “La mia grazia ti basta”, scrivono, sono stati gli slogan, tratti dalla lettera ai Corinzi, scelti dal cardinale Ortega rispettivamente per l’ordinazione sacerdotale e per quella episcopale, come ispirazione per il suo sacerdozio, ed essi esprimono la spiritualità del pastore “di cui oggi soffriamo l’assenza”. “Mentre oggi pensiamo al cardinale Jaime con affetto e gratitudine – si legge ancora nel comunicato – siamo incoraggiati dal sapere che egli rimarrà tra noi, accompagnandoci con il ricordo del suo gentile sorriso, la sua intelligenza lungimirante e la testimonianza di un sacerdozio che è stato donato e in alcune occasioni sofferto”.
Il cardinale Ortega era nato a Jagüey Grande nella diocesi di Matanzas il 18 ottobre 1936. Ha ricevuto la sua formazione nel Seminario diocesano di San Alberto Magno diretto dai Padri delle Missioni Straniere del Québec. Dopo quattro anni di studi umanistici e filosofici, il vescovo locale lo ha inviato presso gli stessi padri in Canada, per gli studi di teologia. Rientrato a Cuba,la Chiesa lo ordina sacerdote il 2 agosto del 1964 nella Cattedrale di Matanzas. Vicario coadiutore di Cárdenas, ha interrotto il suo ministero per 8 mesi nel 1966 quando viene internato in campi di lavoro (UMAP). Ritornato in libertà nel 1967, la Chiesa lo nomina parroco del suo villaggio natale e due anni dopo parroco della Cattedrale di Matanzas.
Il 4 dicembre 1978 san Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Pinar del Río. Il 20 novembre 1981 divenne arcivescovo di San Cristóbal de L’Avana e qui, per oltre trentaquattro anni, ha svolto un intenso lavoro pastorale con particolare attenzione ai laici e ai giovani per i quali, riporta Vaticannews.va, ha costruito centri di incontro e formazione. A lui si devono la creazione di nuove parrocchie, la costituzione del Consiglio Diocesano di Pastorale, la ricostruzione di oltre quaranta chiese e case parrocchiali. Nel 1991 ha fondato la Caritas all’Avana, dando così origine alla Caritas cubana. Nonostante la Chiesa nel Paese non abbia avuto per molto tempo alcun accesso ai mezzi di comunicazione sociale, è riuscito a far arrivare la sua voce alla gente attraverso omelie, bollettini, interventi e messaggi.
Presidente per quattro volte della Conferenza dei Vescovi cattolici di Cuba, ha ricoperto anche le cariche di vice presidente del C.E.L.AM. (Consiglio Episcopale Latinoamericano) e di consultore della Pontificia Commissione per l’America Latina. Nel gennaio 1998 ha accolto il Santo Padre Giovanni Paolo II nel suo storico viaggio a Cuba e nel marzo 2012 Papa Benedetto XVI. È stato ancora lui ad accogliere Papa Francesco in visita a Cuba nel settembre 2015 e poi nella sosta compiuta da Papa Francesco, il 12 febbraio 2016, a L’Avana per incontrare Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia. Creato cardinale da S. Giovanni Paolo II nel Concistoro del 26 novembre 1994, ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI e al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. Dal 26 aprile 2016 era arcivescovo emerito di San Cristóbal de La Habana, avendo Papa Francesco accettato le sue dimissioni il 24 dello stesso anno.
Con il decesso del card. Jaime Lucas Ortega Y Alamino, non elettore, il collegio cardinalizio risulta adesso costituito da 217 cardinali, di cui 120 elettori e 97 non elettori. Con la sua morte nel collegio cardinalizio non ci sono più cardinali di Cuba, inoltre i Paesi ora rappresentati nel collegio cardinalizio risultano essere 87.
Di Adriana Masotti per Vaticannews.va
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