BETLEMME – Il Natale del Signore si vive naturalmente con grande intensità in Terra Santa. A Betlemme, alle ore 23, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Fouad Twal, farà ingresso nella Basilica della Natività per celebrare la Messa di Mezzanotte. Per una testimonianza su come si vive la Vigilia nella Terra di Gesù, Alessandro Gisotti della Radio Vaticana ha intervistato padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa (file anche in audio):
R. – Il Natale è sempre un momento molto intenso e, anche, soprattutto per chi deve preparare le cerimonie, un po’ frenetico! Al di là di questo, è un momento sicuramente importante, di preghiera, dove ci si ritrova con tutta la popolazione della Terra Santa, con tanti pellegrini, in solidarietà soprattutto con i nostri fratelli cristiani del Medio Oriente. L’atmosfera è quella di sempre: di grande gioia, di molto movimento. Non ci sono tantissimi pellegrini, ma c’è tantissima gente, che è venuta da tutte le parti del Paese.
D. – C’è qualche segno particolare, qualche aneddoto, qualche storia che può dirci, che l’ha colpita in questi giorni?
R. – Mi ha colpito vedere i bambini delle parrocchie, delle diverse parrocchie di Betlemme, che hanno voluto regalare in maniera simbolica – perché credo che tecnicamente non sia possibile – i loro giocattoli, i regali di Natale, che i bambini ricevono, ai loro fratelli di Siria. Questo è un gesto molto bello, tra poveri, perché i bambini di Betlemme non sono sicuramente i più ricchi, ed è un segno di solidarietà molto bello.
D. – Questo è anche il primo Natale di Papa Francesco e sappiamo che c’è una grande aspettativa, per questo programmato viaggio del Santo Padre in Terra Santa, il prossimo anno. Come si guarda a Papa Francesco in Terra Santa?
R. – Papa Francesco, che qui è molto popolare, è atteso, e nei discorsi di auguri, che si fanno tra le diverse istituzioni, il suo nome è risuonato molto spesso. L’attesa è già frenetica, ed anche la gioia di avere qui Papa Francesco è molto bella.
D. – Che augurio si sente di fare dalla terra di Gesù ai cristiani di tutto il mondo?
R. – Il messaggio di Natale è sempre lo stesso, è quello che ci dice anche il Vangelo: Dio, ci ha salvato nella persona di Gesù, non attraverso un gesto di forza, ma nel segno di ciò che è più lontano dalla forza della violenza, cioè la carne di un bambino. Il mio augurio è che quell’amore debole, che ha salvato il mondo, diventi anche il segno della testimonianza di tutti i cristiani in tutto il mondo.