Sancta Sedes

Il diavolo vuole portarci alla disperazione usando tre veleni contro di noi

Attaccamento, sfiducia e bisogni: sono i tre veleni con i quali il diavolo cerca di dividere Gesù dal Padre. Papa Francesco ricorda che il diavolo è un divisore, e spiega come cerca di distruggere la nostra vita cristiana. L’attaccamento alle cose, la sfiducia e la sete di potere, anche per noi, sono tre tentazioni pericolose, che il diavolo usa per portarci alla disperazione.

Le parole di Papa Francesco prima dell’Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di questa prima Domenica di Quaresima ci presenta Gesù nel deserto tentato dal diavolo (cfr Mt 4,1-11). Diavolo significa “divisore”. Il suo nome ci dice quello che fa: divide. È ciò che si propone anche tentando Gesù. Vediamo allora da chi lo vuole dividere e in che modo. Da chi il diavolo vuole dividere Gesù?

Poco prima di essere tentato, ricevendo il Battesimo da Giovanni al Giordano, Gesù era stato chiamato dal Padre «il Figlio mio, l’amato» (Mt 3,17) e lo Spirito Santo era sceso su di Lui in forma di colomba (cfr v. 16). Il Vangelo ci presenta così le tre Persone divine unite nell’amore. Non solo: Gesù stesso dirà di essere venuto nel mondo per rendere anche noi partecipi dell’unità che c’è tra Lui e il Padre (cfr Gv 17,11). Il diavolo, invece, fa il contrario: entra in scena per dividere Gesù dal Padre e distoglierlo dalla sua missione di unità per noi. Divide sempre!

Angelus Papa Francesco

Vediamo ora in che modo prova a farlo.

Il diavolo vuole approfittare della condizione umana di Gesù, che è debole perché ha digiunato quaranta giorni e ha fame (cfr Mt 4,2).

Il maligno allora cerca di instillare in lui tre “veleni” potenti, per paralizzare la sua missione di unità. Questi veleni sono l’attaccamento, la sfiducia e il potere.

Anzitutto il veleno dell’attaccamento alle cose, ai bisogni; con ragionamenti suadenti il diavolo prova a suggestionare Gesù: “Hai fame, perché devi digiunare? Ascolta il tuo bisogno e soddisfalo, ne hai il diritto e il potere: trasforma le pietre in pane”. Poi il secondo veleno, la sfiducia: “Sei sicuro – insinua il maligno – che il Padre voglia il tuo bene? Mettilo alla prova, ricattalo! Buttati giù dal punto più alto del tempio e fagli fare quello che vuoi tu”.

Infine il potere: “Di tuo Padre non hai bisogno! Perché aspettare i suoi doni? Segui i criteri del mondo, prenditi tutto da solo e sarai potente!”.

(continua dopo il video)

L’ANGELUS CON PAPA FRANCESCO DI QUESTA DOMENICA

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E’ terribile. Ma è proprio così, anche per noi: l’attaccamento alle cose, la sfiducia e la sete di potere sono tre tentazioni diffuse e pericolose, che il diavolo usa per dividerci dal Padre e non farci più sentire fratelli e sorelle tra noi, per portarci alla solitudine e alla disperazione. Questo volle fare a Gesù, questo vuole fare a noi! Ma Gesù vince le tentazioni.

Come? Evitando di discutere col diavolo e rispondendo con la Parola di Dio. Cita tre frasi della Scrittura che parlano di libertà dalle cose (cfr Dt 8,3), di fiducia (cfr Dt 6,16) e di servizio a Dio (cfr Dt 6,13), tre frasi opposte alle tentazioni. Non dialoga con il diavolo, non negozia con lui, ma respinge le sue insinuazioni con le Parole benefiche della Scrittura. È un invito anche per noi: con il diavolo non si discute!

Non lo si sconfigge trattando con lui, ma opponendogli con fede la Parola divina. In questo modo Gesù ci insegna a difendere l’unità con Dio e tra di noi dagli attacchi del divisore.

Allora chiediamoci: che posto ha nella mia vita la Parola di Dio? Ricorro ad essa nelle mie lotte spirituali? Se ho un vizio o una tentazione ricorrente, perché, facendomi aiutare, non cerco un versetto della Parola di Dio che risponda a quel vizio? Poi, quando arriva la tentazione, lo recito, lo prego confidando nella grazia di Cristo.

Proviamo, ci aiuterà nelle tentazioni perché, tra le voci che si agitano dentro di noi, risuonerà quella benefica della Parola di Dio.

Maria, che ha accolto la Parola di Dio e con la sua umiltà ha sconfitto la superbia del divisore, ci accompagni nella lotta spirituale della Quaresima.

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