Dal confine ungherese arrivano immagini commoventi che si contrappongono a quelle della videoreporter che qualche giorno fa ha maltrattato alcuni profughi, anche ragazzini.
Immagini di un operatore di Tv2000 che ha preso in braccio un bimbo, sfiancato dal viaggio, e lo ha condotto sino alla sua destinazione finale, il campo profughi di Roszke .
Il Servizio video è di Barbara Masulli per il Tg2000
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LA SITUAZIONE IN EUROPA
Via libera dell’Unione Europea al primo piano di ricollocamento dei profughi (24mila dall’Italia e 16mila dalla Grecia) ma è l’unico risultato, o quasi. I Paesi membri rimangono profondamente divisi sulla seconda tranche da 120mila ricollocamenti (già ridotta rispetto alle prima bozze, che ne prevedevano 160mila) e sulle modalità di gestione del flusso dei migranti in arrivo alle frontiere. Tanto che la riunione si è chiusa senza un documento. Non è stato possibile trovare l’unanimità sui 120mila ricollocamenti ma “c’è un accordo di principio suffragato da una larga maggioranza di Paesi” e “il Consiglio può decidere per maggioranza qualificata”, ha detto Jean Asselborn, ministro degli Esteri del Lussemburgo, presidente di turno dell’Ue, al termine della riunione di Bruxelles.
Il vertice dei ministri dell’Interno a Bruxelles – scrive Repubblica – non ha quindi trovato una quadra, mentre Germania, Olanda, Austria e Slovacchia annunciano controlli alle frontiere, la Francia si dice pronta a istituirli, Vienna manda anche l’esercito al confine con l’Ungheria e la Slovenia, in controtendenza, si dice pronta ad accoglierne “migliaia” di quelli allontanati da Budapest. E proprio il governo di Viktor Orban sigilla il lato Sud, il confine con la Serbia, e chiude pure lo spazio aereo. Dalla mezzanotte sono entrate in vigore in Ungheria le nuove norme più restrittive in fatto di immigrazione: i migranti continuano ad arrivare a piedi nella notte, molte le famiglie con bambini, ma passare in Ungheria sembra ormai impossibile. La polizia magiara ha avvertito che ogni 35 metri lungo la frontiera blindata dalla barriera metallica e di filo spinato fa la guardia un poliziotto o un militare. In base alla nuova normativa sui migranti, l’ingresso illegale in Ungheria è considerata da oggi un reato punibile con l’espulsione o la condanna fino a tre anni di carcere.
A Bruxelles la spaccatura è stata netta tra un gruppo di paesi dell’est – e cioè Slovacchia, Polonia, Repubblica ceca e appunto Ungheria – e il resto del continente (Regno Unito, Irlanda e Danimarca godono di una clausola di opt-out).
A cura di Massimo Francini per Redazione Papaboys
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