Un viaggio nella storia del Giubileo attraverso le bolle papali di indizione, dal primo Anno Santo del 1300 alla Misericordiae vultus di Papa Francesco. E’ quanto si propone il volume “Gli anni santi nella storia della Chiesa” scritto da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, l’istituzione che si sta occupando dell’organizzazione dell’Anno Santo.
Il volume, edito della Lev, è stato presentato ieri in quella che è stata un’occasione per parlare delle specificità del Giubileo della Misericordia. Il servizio di Michele Raviart:
Tra meno di un mese, l’8 dicembre, inizierà il Giubileo straordinario della Misericordia, ultimo di una tradizione iniziata nel 1300 con Bonifacio VIII. Nato dall’esigenza di abbreviare le lunghe penitenze comminate per i peccati di omicidio, adulterio ed apostasia, nel corso dei secoli l’Anno Santo è rimasto sostanzialmente immutato. Il Giubileo della Misericordia, indetto l’11 aprile con la bolla Misericordiae vultus presenta tuttavia dei caratteri unici. Ascoltiamo mons. Rino Fisichella :
“La straordinarietà è data anche dal tema della misericordia. Papa Francesco è il Papa della misericordia e imprime all’interno di questo Giubileo quello che è il suo insegnamento pastorale. Questo poi viene esplicitato da tanti altri segni: penso ad esempio all’invio dei ‘missionari della misericordia’, a cui il Papa darà la facoltà di perdonare quei peccati che sono riservati a lui. Penso al segno di aver voluto estendere a tutti i sacerdoti del mondo la possibilità di assolvere dal peccato di procurato aborto. È insomma un Giubileo che, offrendo a tutte quante le diocesi – a tutto il mondo – la possibilità di aprire la Porta della misericordia, estende in un orizzonte privo di confini la ricchezza propria della misericordia di Dio che va incontro a tutti e non esclude nessuno”.
Come nel Giubileo del 2000, non sarà necessario quindi raggiungere Roma per ottenere l’indulgenza dai peccati e andare in pellegrinaggio nelle quattro Basiliche maggiori. Papa Francesco aprirà infatti una Porta della Misericordia nell’ostello della Caritas di Roma e inaugurerà personalmente la prima Porta Santa in Repubblica Centrafricana il prossimo 29 novembre. Annunciato per la fine del Giubileo un incontro a San Pietro con i detenuti, che, per l’occasione, potranno lasciare il carcere.
Ancora mons. Fisichella: “Stiamo lavorando con l’autorità civile perché, ovviamente, è un Giubileo che deve essere organizzato in maniera coerente, e ci sono procedure, leggi, che devono essere rispettate. Ma ho la consapevolezza che sarà un evento con una sua realizzazione piena”.
Stanziati dalle istituzioni italiane 200 milioni di euro per l’evento che, spiega ancora mons. Fisichella, saranno di aiuto a Roma anche dopo il Giubileo:
“Il governo, e quindi tutto il Paese, segue con molta attenzione l’evento, che rimane un evento spirituale, ma che in ogni caso accoglie in sé anche delle esigenze di cui Roma ha bisogno. Avremo l’opportunità di vivere a Roma un Giubileo che sarà veramente pieno”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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