Il giovane soffre di amiotrofia muscolare spinale. Si muove solo grazie a una carrozzina elettrica, gioca comunicando la mossa attraverso un supporto. I genitori muovono i pezzi. Ha messo su anche una web tv. Ora è candidato maestro
“Gli scacchi sono un bellissimo gioco, fatto di strategia e intuizione. Io personalmente prediligo un approccio più creativo che analitico. Cerco il “gran colpo” sulla scacchiera, quella combinazione che si crea all’improvviso e dà il senso ad una partita intera… ma è difficile trovarla!” . Così racconta il suo modo d’intendere gli scacchi Alessio Viviani, marchigiano d’origine ma abruzzese d’adozione, candidato maestro appena diciassettenne. Sin dalla nascita Alessio soffre di una grave forma di disabilità, l’amiotrofia muscolare spinale, che gli obbliga a muoversi solo grazie a una carrozzina elettrica e che gli impone, per respirare, l’aiuto di un ventilatore polmonare. La sua esperienza è cominciata quando aveva appena 5 anni con il fisioterapista che lo seguiva allora: “Giocare era un modo per farmi stare seduto per qualche minuto – racconta – ed è lì che ho appreso le prime nozioni”. Poi ha prevalso l’elemento agonistico sul mero gioco, al punto che oggi Alessio è scacchiera di punta della sua squadra. Milita in serie B sotto le insegne del Nereto.
Da qualche tempo Alessio, per condividere con altri amici la sua passione per gli scacchi, ha dato vita ad una sorta di web tv (cessradio.blogspot.it). “Insieme a Gabriele Di Pietro – racconta – abbiamo realizzato questo blog amatoriale dove ci divertiamo e discutiamo di scacchi, commentando partite e ragionando su strategie e finali anche in modo ironico”. Un’idea spiritosa, per scherzare su un mondo, quello scacchistico, che appare a volte troppo complicato e serioso. In fondo questo è il messaggio che Alessio vuol affidare agli scacchi: un gioco senza barriere, dove per divertirsi basta usare la testa.
Redazione Papaboys (Fonte www.redattoresociale.it/Carlo Pagliacci)