Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano per Vaticannews.va
In un mondo in cui uomini e donne vivono “sotto pressione”, nella proiezione di un futuro fatto di macchine e robot che regalano l’illusione di una “giovinezza eterna”, si fa strada l’idea “di una catastrofe finale che ci estinguerà”: “Quello che succede con un’eventuale guerra atomica”, dice il Papa durante la sua catechesi nell’udienza generale, in riferimento alle ripetute minacce nucleari emerse in questi oltre venti giorni di guerra in Ucraina. Lo scenario è apocalittico, ma sembra diffondersi sempre di più tra la gente comune: “Il ‘giorno dopo’ – se ci saranno ancora giorni ed esseri umani – si dovrà ricominciare da zero. Distruggere tutto per ricominciare da zero”, commenta il Pontefice.
Al termine dell’udienza, Francesco è tornato poi a richiamare l’attenzione sulla barbarie che si consuma nel Paese est-europeo. Il suo appello prende la forma di una accorata preghiera, quella scritta dall’arcivescovo di Napoli, monsignor “Mimmo” Battaglia, che il Pontefice recita con i fedeli in Aula Paolo VI. “Nel dolore di questa guerra, facciamo una preghiera tutti insieme chiedendo al Signore il perdono e chiedendo la pace. Pregheremo con una preghiera che ha scritto un vescovo italiano”, dice il Papa:
“Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori! Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi! Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi! Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi”.
“Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte”, prosegue Papa Francesco.
“Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l’efferatezza dei nostri gesti. Perdonaci la guerra, Signore. Perdonaci la guerra, Signore”.
Il Papa implora quindi il Signore: “Ferma la mano di Caino! Illumina la nostra coscienza, non sia fatta la nostra volontà, non abbandonarci al nostro agire! Fermaci, Signore, fermaci! E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello. O Signore, poni un freno alla violenza! Fermaci, Signore!”.
Pregare per l’Ucraina ferita è stata anche la missione che il Papa ha affidato ai giovani polacchi che nei prossimi giorni si riuniranno nel Santuario di Jasna Gora o nelle loro parrocchie per l’iniziativa “Uno per tutti, tutti per uno”, sabato e domenica prossimi: “Questa volta preghiamo soprattutto per la pace in Ucraina”, ha detto. E ancora una preghiera per la terra ucraina e per la sua popolazione è stata al centro dell’incontro di questa mattina, nella Basilica di San Pietro, con circa duemila studenti dell’Istituto professionale “La Zolla”, di Milano. Il Papa aveva chiesto loro “di pensare, fare un pensiero” ai tanti bambini, bambine, ragazzi e ragazze “che sono in guerra, che oggi in Ucraina stanno soffrendo, sono come noi, come voi”.
“Sei, sette, dieci, quattordici anni e voi avete davanti un futuro, una sicurezza sociale di crescere in una società in pace. Invece questi piccoli, anche piccolini, devono fuggire dalle bombe, stanno soffrendo, tanti, con quel freddo che fa lì… Pensiamo. Ognuno di noi pensi a questi bambini, bambine a questi ragazzi, ragazze, oggi stanno soffrendo, oggi, a 3000 km da qui. Preghiamo il Signore. Io farò la preghiera e voi con il cuore con la mente pregate con me”, ha esortato il Pontefice
Da qui, una preghiera da recitare insieme: “Signore Gesù ti prego per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che stanno vivendo sotto le bombe, che vedono questa guerra terribile, che non hanno da mangiare, che devono fuggire lasciando casa, tutto… Signore Gesù guarda questi bambini, questi ragazzi, proteggili, sono le vittime della superbia di noi, gli adulti. Signore Gesù benedici questi bambini e proteggili. Insieme preghiamo la Madonna perché li protegga. Ave Maria….”
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