La guerra di invasione della Russia all’Ucraina, non solamente è il primo vero conflitto combattuto oltre che a colpi di missile, anche sui social network, specialmente Telegram, ma è anche la ‘maledetta guerra’ contro i bambini, quelli ucraini.
Non è possibile analizzare le conseguenze psicologiche per i prossimi 100 anni che questi atti di odio instilleranno nel cuore di una intera generazione (e all’odio, solo odio si sommerà), perché un sito internet come il nostro, non può sempre e solo denunziare le brutalità, siamo chiamati anche a riflessioni, e analisi quando possibile. Oltre che a proposte, pure nei momenti di ‘baratro’ come questo.
Sale a 205 il numero dei bambini uccisi
Sale ad almeno 205 il numero di bambini ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale ucraino, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. I minori rimasti feriti sono almeno 362.
Bimbi scomparsi: l’allarme delle adozioni illegali: “Orfani trasferiti con la forza in Russia”
Cresce sempre di più il rischio che la criminalità organizzata possa insediarsi nelle sacche di caos create dalla guerra in Ucraina. Da mesi le autorità europee e internazionali puntano il faro sul dramma dei bambini scomparsi, che rischiano di finire nel circuito della tratta o delle adozioni illegali. L’ultima allerta è stata diffusa dal ministero degli Affari esteri ucraino, che afferma: “Esiste la minaccia che i cittadini russi adottino illegalmente orfani ucraini, senza seguire tutte le procedure stabilite dalla legge ucraina”.
Il dicastero sostiene che i soldati russi continuano a deportare con la forza persone dall’Ucraina, compresi bambini che hanno perso i genitori in guerra. Il ministero si dice inoltre “preoccupato” per l’intenzione del Cremlino di firmare “accordi” con i territori già occupati dell’Ucraina e che consentirebbero il trasferimento degli orfani in Russia. Tali azioni, conclude, rientrano nel reato di sequestro di persona e quindi richiedono una reazione decisa della comunità internazionale e delle organizzazioni internazionali competenti.
Il dramma non riguarda soltanto i bambini orfani, ma anche i bimbi che vengono mandati dai genitori in altri Paesi al sicuro, ma che poi finiscono nel circuito della criminalità organizzata. L’allarme è stato lanciato anche dal ministro dell’Interno italiano, Luciana Lamorgese (l’Italia infatti è uno dei Paesi designati all’accoglienza dei profughi ucraini).
Un allarme che condivide pienamente Carla Garlatti, da un anno e mezzo Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. “In presenza di situazioni di questo tipo, il pericolo che i minori cadano nelle mani di organizzazioni criminali è molto elevato. Un allarme che ho già ribadito in diverse occasioni, che vale per il nostro come per tanti altri Paesi europei e di cui l’Enoc, la Rete europea dei Garanti per l’infanzia e l’adolescenza, e l’Egn, l’European guardianship network, hanno piena consapevolezza. La preoccupazione è grande”.