“Ho pianto assieme ai pazienti. Gli ospedali sono luoghi di cura, ma non possiamo pensare di separare il corpo dallo spirito: mi rendo conto che nella lotta al Coronavirus il nostro sforzo è troppo indirizzato a combattere i mali fisici dei pazienti”. Filippo Risaliti è medico all’ospedale di Prato ma ieri, Pasqua, con altri colleghi ha anche distribuito la Comunione ai malati di coronavirus.
L’idea è nata dagli stessi medici dopo aver ascoltato il Papa che ha “concesso l’indulgenza plenaria e riferito che i sanitari avrebbero dovuto svolgere il ruolo di intermediari della Chiesa per le persone sofferenti”.
Ieri il vescovo Nerbini ha dato loro il mandato di ministri straordinari della Comunione. “Ci siamo avvicinati ai letti e a coloro che lo volevano consegnavo l’ostia” ha raccontato Risaliti. In rianimazione il collega, ai pazienti intubati, “ha letto la preghiera”: uno, non intubato, “ha chiesto e ottenuto l’ostia”.
“È stato un momento di grande commozione, ci siamo uniti in un pianto con i pazienti”.
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