Il messaggio della Madonna alla Salette: “Dite la vostra preghiera, figli miei?…”
Si riporta di seguito un estratto del messaggio che la Vergine avrebbe comunicato ai due pastorelli:
«”Se il popolo non si sottomette, sarò costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio, esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo […] da quanto tempo soffro per voi! Poiché ho ricevuto la missione di pregare continuamente mio Figlio, voglio che non vi abbandoni, ma voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi […] “Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e voi non lo volete riconoscere“: è questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio […] se il raccolto si guasta è colpa vostra. Ve lo mostrai l’anno scorso con le patate, ma voi non l’avete considerato.
Anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Continueranno a marcire e quest’anno, a Natale, non ce ne saranno più. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno…Se questa gente si convertirà, allora, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi. Dite la vostra preghiera, figli miei? Bisogna dirla bene, mattino e sera […] d’estate a Messa vanno solo alcune donne anziane. Gli altri lavorano di domenica, tutta l’estate. D’inverno, quando non sanno che cosa fare, vanno a Messa solo per burlarsi della religione…”.»
Osservano padre Livio Fanzaga e Saverio Gaeta
“Queste profezie si sono di fatto concretizzate. In particolare, in quel tempo giunse in Francia dal Nord America la fino ad allora sconosciuta epidemia crittogamica, che effettivamente fu un flagello per le vigne; e anche la mortalità infantile afflisse il circondario di La Salette. Così gli uomini poterono rendersi conto di quanto il proprio comportamento nei riguardi di Dio e delle cose divine fosse direttamente collegato con gli sviluppi delle cose terrene.”
Appariva alta, luminosa, vestita come le donne del luogo: lunga tunica, grande grembiule alla vita, uno scialle incrociato e annodato dietro, una cuffia da contadina. Numerose rose le incoronavano la testa e orlavano il suo scialle e i suoi calzari. Sulla fronte splendeva una luce simile ad un diadema. Sulle spalle aveva una lunga catena, mentre da un’altra catenina pendeva sul petto un crocifisso sfavillante, ai lati del quale erano presenti un martello e una tenaglia mezza aperta.
Fonte it.wikipedia.org