“Brostà, óli masí!”. “Avanti, tutti insieme!”, senza farsi spaventare dai dubbi che sono “vitamine di fede”, senza farsi distruggere dagli “azzeratori di sogni e sicari della speranza”, senza farsi imprigionare in quel “mondo virtuale pieno di apparenze”, in cui si è “molto social ma poco sociali”. È una spinta al futuro, a lanciarsi nell’Odissea della vita, quella che il Papa offre ai giovani di tutta la Grecia che incontra nella Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline a Maroussi. L’abbraccio con le nuove generazioni che costruiranno l’avvenire di un Paese costretto a vivere in mezzo a molteplici crisi è l’atto conclusivo del viaggio di Francesco in terra ellenica. Tramite i ragazzi, il Pontefice esprime il suo “efcharistó”, “grazie”, per tutti coloro che hanno organizzato o contribuito ad organizzare il suo pellegrinaggio.
Alle 10.58 Francesco è decollato dall’aeroporto internazionale di Atene. Dopo un breve incontro con il Ministro degli Affari Esteri greco, il saluto alle Delegazioni e poi l’imbarco a bordo del volo con A320neo/Aegean con cui ha fatto rientro a Roma Ciampino alle 12.50
Il trasferimento da Atene all’aeroporto di Roma Ciampino è durato poco meno di due ore a partire dalle 10.58 ora del decollo, con atterraggio intorno alle 12.50. Subito dopo la partenza Francesco ha fatto pervenire alla presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou, un messaggio di preghiera e di benedizione sulla nazione ma anche di”profonda gratitudine” per la “gentile ospitalità” ricevuta nel corso della sua permanenza. Durante il volo è prevista la consueta conferenza stampa con i giornalisti a bordo che hanno seguito la visita papale. Il tappeto rosso, l’entusiasmo del popolo greco, con il ricordo dei volti stupefatti e rallegrati degli immigrati che colorano una società composita di umanità ferita ma che ha ricevuto il conforto della comunità ecclesiale universale.