Aiutare gli altri invece che piangersi addosso. Questo è stato l’invito di Papa Francesco nella Messa della notte di Natale.
“Dio è nato bambino – ha ricordato il Pontefice nell’omelia – per spingerci ad avere cura degli altri. Il suo amore disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre”.
La celebrazione in San Pietro, davanti a circa di 200 fedeli, è stata anticipata alle 19.30 per rispettare le norme anti-Covid.
“Affamati di successo e mondanità, ci alimentiamo con cibi che non sfamano”“Ogni scartato è figlio di Dio”, ha sottolineato il Pontefice chiedendo di rivolgere lo sguardo a chi è più in difficoltà. “Dio prende dimora vicino a noi, povero e bisognoso, per dirci che servendo i poveri ameremo Lui”. “Abbiamo bisogno di lasciarci attraversare dal suo amore gratuito, dal suo amore instancabile, dal suo amore concreto. Quante volte invece – ha detto ancora il Papa nell’omelia -, affamati di divertimento, successo e mondanità, alimentiamo la vita con cibi che non sfamano e lasciano il vuoto dentro”.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO NELL’OMELIA
“Non perdiamoci d’animo, si può uscire dal tunnel”
“Sorella, fratello, non perderti d’animo. Hai la tentazione di sentirti sbagliato? Dio ti dice: ‘No, sei mio figlio!’ Hai la sensazione di non farcela, il timore di essere inadeguato, la paura di non uscire dal tunnel della prova? Dio ti dice: ‘Coraggio, sono con te'”, ha detto il Papa. “Siamo figli amati”, è questo il messaggio che porta il Natale ed è più forte di qualsiasi preoccupazione. “È questo il cuore indistruttibile della nostra speranza, il nucleo incandescente che sorregge l’esistenza: al di sotto delle nostre qualità e dei nostri difetti, più forte delle ferite e dei fallimenti del passato, delle paure e dell’inquietudine per il futuro, c’è questa verità: siamo figli amati”.