Perciò, fratelli santi, voi che siete partecipi di una vocazione celeste, prestate attenzione a Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, il quale è degno di fede per colui che l’ha costituito tale, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. Ma, in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di una gloria tanto maggiore quanto l’onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. In verità Mosè fu degno di fede in tutta la sua casa come servitore, per dare testimonianza di ciò che doveva essere annunciato più tardi. Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo. Per questo, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant’anni le mie opere. Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo. Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio. Quando si dice: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, chi furono quelli che, dopo aver udito la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall’Egitto sotto la guida di Mosè? E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant’anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? oi vediamo che non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede. (Eb 3,1-19).
Cristo Gesù è mediatore unico in ogni cosa: conoscenza, verità, grazia, santità, conforto, ristoro, gioia, pace, carità, vita eterna, legge, parola, Vangelo. Egli è stato costituito per dare tutto Dio e tutto di Dio all’uomo. Egli è venuto per presentare al Padre tutto l’uomo e tutto ciò che è dell’uomo. Anche il sospiro più segreto del cuore deve salire al Padre per mezzo di Cristo Gesù. La sua mediazione è totale, globale, universale, riguarda ogni uomo, sempre, in ogni angolo del mondo.
Come Cristo Gesù si è messo tutto nelle mani del Padre per mezzo della sua umiltà e mitezza, così deve avvenire per ogni suo discepolo, ogni uomo che vuole essere in Lui strumento di mediazione di grazia e di verità. Deve imparare ogni cosa da Gesù Signore che è mite e umile di cuore. Egli fa tutta la volontà del Padre anche nella sofferenza più atroce, non cercando giustizia, ma affidando la sua causa a Dio.
Chi accoglie la mediazione di Gesù, anche in quanto a ristoro fisico e spirituale, dell’anima e del corpo, e impara da Lui entra ne possesso della sua verità umanità. Chi invece rifiuta la mediazione di Cristo Signore, rimane nella sua guerra, povertà, miseria, vanità, non senso, inutilità, disperazione, affanno, incongruenza, sete insaziabile, fame sempre nuova, dissidio, divisione, morte. È Cristo la soluzione di ogni problema umano. Finché il discepolo di Gesù non dona al mondo con la sua vita un segno certo dell’autenticità della Mediazione di Gesù, il mondo rimarrà nel suo caos.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di Gesù. a cura del Movimento Apostolico
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