L’attesissimo verdetto è arrivato martedì 4 giugno. La commissione teologica della Santa Sede, composta da cardinali e vescovi, ha avallato definitivamente i risultati della commissione medica.
La guarigione improvvisa di Piero Nicolini, avvenuta nel 1985, non spiegabile secondo i protocolli medici, è stata compiuta per intercessione di padre Olindo Marella. È l’ultimo step del processo di beatificazione del frate francescano molto amato a Bologna, dove ha prestato la sua opera.
LA PAROLA A PAPA FRANCESCO
Ora, come osserva il Corriere della Sera, tocca alla Congregazione dei santi chiudere il lungo iter e procedere alla proclamazione. Sarà quindi Papa Francesco a porre l’ultimo e definitivo sigillo e stabilire la data in cui dichiarare Beato il sacerdote nato a Palestrina il 14 giugno 1882 e morto il 6 settembre 1969 a 87 anni.
Al centro di questo processo c’è stato il miracolo, esaminato da tre commissioni, la prima composta da cinque medici, la seconda formata da sette teologi e la terza, quella di martedì, formata da cardinali e vescovi. A loro è toccata l’ultima parola sulla prodigiosa guarigione di un ex allievo di Marella, Piero Nobilini.
Si racconta che Nobilini fosse soggetto a ricorrenti coliche dovute al costante riformarsi di calcoli. Operato un anno prima al pancreas, si era reso necessario un nuovo intervento chirurgico, ma una settimana prima della data fissata una forte emorragia lo portò ad un passo dal decesso . In punto di morte, Nobilini invocò Padre Marella e mentre stava per dettare le sue ultime volontà alla suora che lo stava assistendo insieme alla moglie, il sacerdote gli apparve sul muro davanti a lui. Pochi istanti dopo, Nobilini si ritrovò guarito.
Per arrivare a quest’ultimo passaggio del processo di beatificazione ci sono voluti 24 anni. Era il 1995 quando «la Provincia dei Frati Minori di Bologna ha fatto richiesta che di Padre Marella venga aperto un processo canonico presso il Tribunale ecclesiastico di Bologna», si legge sul sito dell’Opera dedicata al frate dei poveri.
Il cardinale Giacomo Biffi ottiene il placet dei vescovi e il «nihil obstat», il «nessun ostacolo per avviare la procedura» da parte della Congregazione del Sant’Ufficio di Roma. L’8 settembre del 1996 per volere dell’arcivescovo si apre il processo di beatificazione del servo di Dio Don Olinto Angelo Giuseppe Marella.
Un percorso lungo e articolate: si ascoltano 104 testimoni; si sfogliano decine di documenti nell’archivio diocesano. Il 17 dicembre 2005 il primo verdetto: il cardinale Carlo Caffarra chiude il processo diocesano, riconoscendo al sacerdote la fama di una santità manifestata in vita e in morte. La documentazione di seimila pagine viene quindi inviata alla Santa Sede per essere esaminata dalla Congregazione dei Santi.
Nel 2013 sono state dichiarate le virtù eroiche di Padre Marella. Sei anni più tardi si sono aperto le porte della beatificazione.
Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it/Gelsomino del Guercio
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