Papa Francesco e il suo Santo Natale
Papa Francesco, in una intervista di Repubblica e La Stampa a Casa Santa Marta, racconta alcuni aneddoti sulla sua infanzia e ci invita a riflettere sulla bellezza del Natale.
Oggi, per Bergoglio il Natale “è sempre una sorpresa. È il Signore che viene a visitarci”, una sorpresa a cui si prepara predisponendosi a “incontrare Dio”. Poi dice di amare tanto le canzoni natalizie come “Silent Night” o “Tu scendi dalle stelle” che “trasmettono pace, speranza, creano l’atmosfera di gioia per il Figlio di Dio che nasce sulla terra come noi, per noi”.
A Natale il suo pensiero va ai poveri, che sono come Gesù nato povero, e poi “a tutti i dimenticati, gli abbandonati, gli ultimi, e in particolare i bambini abusati e schiavizzati. A me fa piangere e arrabbiare – afferma – sentire le storie di adulti vulnerabili e di bimbi che vengono sfruttati”. Trovano spazio nel suo cuore anche i bambini che vivranno il Natale in ospedale. Di fronte alla loro sofferenza non ci sono parole, “possiamo solo aggrapparci alla fede”, mentre ai genitori dei bimbi sani il Papa raccomanda di non dimenticare “quanto sono fortunati” e di dedicarsi di più a loro.
Papa Francesco dice di ammirare il lavoro del personale medico e sanitario negli ospedali. “Spesso – sostiene – non ci accorgiamo della grandezza dell’opera quotidiana di questi medici, infermieri e collaboratori sanitari, e invece dobbiamo tutti essere grati a ciascuno di loro”.
In particolare, dei suoi ricordi del Natale in Argentina, racconta che nella sua famiglia lo si festeggiava la mattina del 25 dicembre, sempre dai nonni. Una volta, dice, “siamo arrivati e la nonna stava ancora facendo i cappelletti, li faceva a mano. Ne aveva fatti 400! Eravamo sbalorditi! Tutta la nostra famiglia era lì: venivano anche zii e cugini”.
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Alla domanda sulla sua attuale salute, dopo l’intervento al Gemelli, il Papa risponde che sta bene tanto che ha potuto fare diversi viaggi “e altri viaggi ne farò, se il Signore vorrà, nel 2022”. E descrive la sua giornata il cui ritmo non è cambiato: “Mi alzo sempre alle 4 di notte e inizio subito a pregare. E poi avanti con gli impegni e appuntamenti vari. Mi concedo solo una breve siesta dopo pranzo”.
(Adriana Masotti)
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