Quest’anno ricade il quarantesimo anniversario dell’accordo del 1975 tra le varie confessioni. Un caso unico al mondo. 400mila fedeli e almeno dieci confessioni religiose differenti. Stiamo parlando dei cristiani di Giordania. Una massa variegata, che ha peculiarità assolutamente uniche al mondo.
LE CONFESSIONI CRISTIANE PRESENTI
In questo paese convivono Cattolici (Chiesa maronita; Chiesa cattolica greco-melchita; Chiesa cattolica caldea; Chiesa cattolica copta; Chiesa armeno-cattolica); Ortodossi (Chiesa greco-ortodossa di Antiochia; Chiesa ortodossa siriaca; Chiesa apostolica armena; Chiesa ortodossa copta); altre (Chiesa assira d’Oriente)
IL MIRACOLO DEL 25 DICEMBRE
Ma il 25 dicembre avviene un piccolo miracolo. Da quarant’anni tutte le Chiese e le comunità cristiane della Giordania celebrano il Santo Natale. In teoria alcune di esse, ad esempio la Copta lo festeggiano in date differenti (29 dicembre nel caso della Copta). Eppure in Giordania si è riuscita a trovare una straordinaria sintesi.
IL “PATTO” DEL 1975
Nel 1975, i capi delle Chiese cristiane concordarono insieme un meccanismo per cui tutti i battezzati del Regno Hascemita celebrano la solennità del Natale il 25 dicembre, seguendo il calendario gregoriano, mentre la Pasqua viene celebrata da tutti i cristiani nel giorno in cui essa cade seguendo il calendario giuliano (Fides, 18 dicembre).
“C’E’ UN SOLO CRISTO”
La Giordania è al momento l’unico Paese al mondo in cui le due principali solennità cristiane vengono celebrate insieme da tutti i battezzati. Tale circostanza, che è motivo di orgoglio per i cristiani del Regno, fornisce occasione di alcune riflessioni interessanti al sacerdote giordano Rifat Bader, direttore del Catholic Center for Studies and Media. «Quale è – si chiede padre Bader – l’importanza di unificare queste feste?» E aggiunge, citando San Paolo: «C’è un solo Cristo, un solo Battesimo, un solo Signore. E allora perchè le feste cristiane non sono celebrate nello stesso giorno?».
IL PATRIARCA E IL PAPA
In Giordania, il Natale è festa nazionale dal 1999, l’anno in cui è asceso al trono Re Abdullah II. Il confronto sulla opportunità di unificare le date delle solennità liturgiche attualmente celebrate in giorni diversi dalle varie Chiese e comunità di battezzati è ripartito soprattutto da quando, nel maggio 2014, il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha inviato a Papa Francesco una lettera ad un anno dal loro primo incontro in Vaticano, in cui era contenuta anche la sollecitazione a unificare la data di celebrazione della Pasqua.
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org/Gelsomino del Guercio)
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