CITTA DEL VATICANO – Papa Francesco durante l’Angelus di oggi, domenica 11 agosto 2013, ha parlato di numerosi argomenti, alla presenza di migliaia di fedeli e pellegrini che hanno sfidato il caldo romano. Dopo il classico “buongiorno” che tanto piace ai fedeli di tutto il mondo, Papa Francesco ha riflettuto sul Vangelo della domenica soffermandosi sui desideri che albergano nel cuore delle donne e degli uomini del nostro tempo.
Per Papa Francesco il cristiano è colui che porta dentro di sé un desiderio grande, profondo: quello di incontrarsi con il suo Signore insieme ai fratelli e ai compagni di strada. Tutto questo si riassume nel detto di Gesù: “Dov’è il vostro tesoro, là sarà il vostro cuore”. Tutti noi abbiamo i desideri: ma cosa ci fa felici? È a questo punto che il pontefice rivolge ai fedeli radunati in piazza San Pietro due domande, invitando tutti a rispondere nel proprio intimo a due domande:
- Tutti voi avete un cuore che desidera o un cuore chiuso, addormentato, anestetizzato alle cose della vita?
- Dov’è il tuo tesoro, quello che tu desideri? Qual è per te la realtà più importante, più preziosa, che attrae il tuo cuore?
Ma – si chiede Papa Francesco – cos’è l’amore di Dio? “Non è un qualcosa di vago, un sentimento generico: l’amore di Dio ha un nome e un volto e cioè Gesù. L’amore di Dio si manifesta in Gesù perché noi non possiamo l’aria! Noi amiamo le persone e la persona che noi amiamo è Gesù. L’amore di Dio ci apre alla speranza. Così anche le fatiche, le cadute e i nostri peccati trovano un senso nell’amore di Dio che ci perdona sempre”. Il Papa ha poi ricordato Santa Chiara d’Assisi che “sulle orme di Francesco lasciò tutto per consacrarsi a Dio nella povertà”.
Chi è santa Chiara d’Assisi
Oggi la Chiesa Cattolica fa memoria di Santa Chiara d’Assisi. Nata nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci, Chiara ha solo dodici anni quando il suo compaesano, Francesco, si toglie tutti i vestiti per ridarli al padre Bernardone. Chiara rimane affascinata dal gesto di Francesco e sette anni dopo riesce a fuggire di casa per raggiungerlo alla Porziuncola, dove Francesco le taglia i capelli (simbolo esterno della consacrazione al Signore), le fa indossare il saio. Per evitare che la famiglia la riprendesse a casa, Francesco conduce Chiara nel monastero benedettino di San Paolo, a Bastia Umbra, nei pressi di Assisi: un luogo difficilmente accessibile a quei tempi. Da qui santa Chiara si rifugia nella chiesa di San Damiano e fonda l’Ordine femminile delle Clarisse (che in origine si chiamavano “povere recluse”). Francesco stila una prima Regola per questa famiglia religiosa e poi Chiara stende quella definitiva che ottiene da papa Gregorio IX il “privilegio della povertà”. Chiara morì l’11 agosto 1253, motivo per cui la festa si celebra oggi.
Secondo la tradizione, in una notte di Natale, nella sua cella a San Damiano, Chiara riuscì a vedere in visione il presepe e i riti solenni che si celebravano nella chiesa di Santa Maria degli Angeli: fu per questo motivo che papa Pio XII la nominò patrona della televisione. Santa Chiara d’Assisi è anche patrona delle telecomunicazioni in genere e delle coccinelle (cioè delle bambine e dei bambini dagli 8 ai 12 anni che fanno pare dei Boy Scout).
Il saluto ai fratelli musulmani
Dopo aver ricordato che giovedì prossimo, 15 agosto, si celebra la solennità dell’Assunzione di Maria in cielo in anima e corpo, Papa Francesco ha rivolgo un caloroso saluto ai musulmani del mondo intero, definendoli “nostri fratelli”: il saluto nasce dal fatto che da poco hanno i musulmani hanno celebrato la conclusione del mese di Ramadan dedicato al digiuno, alla preghiera e all’elemosina. Papa Francesco ha quindi rammentato i passi salienti del messaggio che egli stesso ha inviato a tutti i musulmani in occasione di tale festa.
Il video servizio del Centro Televisivo Vaticano