‘Sì, viaggiare’, ma rigorosamente in Italia. Dopo un ponte del 2 giugno ancora in ‘quarantena’, con la riapertura dei confini regionali, da mercoledì 3, il turismo nostrano uscirà dal lockdown.
Sette milioni di italiani – secondo un’analisi della Coldiretti ripresa da Giulia Prosperetti sull’edizione in edicola del quotidiano LA NAZIONE – hanno già pronta la valigia e, il prossimo mese, seguendo l’invito del premier Giuseppe Conte a «fare vacanze in Italia, scoprire le bellezze che non conosciamo e tornare a godere di quelle che sono già note», trascorreranno le ferie nel nostro Paese.
Una scelta che, soprattutto a giugno, è dettata anche dai vincoli posti alle frontiere da molte mete tradizionali come la Grecia. Secondo le stime dell’Agenzia nazionale del turismo (Enit), il 40% di italiani che preferiva viaggi all’estero, quest’anno potrebbe decidere, per forza o convinzione, di optare per un soggiorno made in Italy. Numeri che, nel momento in cui la presenza straniera in Italia rappresenta ancora una pesante incognita, potrebbero fornire una boccata d’aria al settore turistico duramente colpito dall’emergenza Coronavirus. Durante gli ultimi tre mesi – rileva la Coldiretti – le presenze turistiche perse per effetto del lockdown ammontano a 81 milioni. A partire da marzo, mese che con le festività di Pasqua, Festa della Liberazione, 1° maggio e Pentecoste, segna tradizionalmente il rilancio stagionale, l’impatto economico sul settore è stato devastante. L’azzeramento della spesa turistica – che comprende alloggio, ristorazione, trasporto e shopping – secondo la Confederazione, ha comportato, infatti, circa 21 miliardi di euro di entrate in meno. Con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, cibo di strada o specialità enogastronomiche – secondo quanto emerge dal Rapporto –, il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia. Ma proprio per questo l’alimentare è anche uno dei comparti più colpiti. I mancati introiti della ristorazione si ripercuotono, infatti, a valanga sul sistema produttivo industriale ed agricolo Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che – avverte l’associazione – trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Sul fronte delle mete scelte dagli italiani per le loro vacanze entro i confini nazionali, a fornire un primo quadro è lo studio elaborato dall’agenzia di performance marketing ByTek in collaborazione con Parchi Permanenti Italiani.
Dall’analisi risulta un incremento della domanda per l’affitto di case con piscina in Sicilia, Liguria e Toscana. Tra le località preferite spiccano Palermo, Santa Margherita Ligure o Forte dei Marmi e in generale la costiera livornese. Richieste raddoppiate anche case con giardino in Veneto, soprattutto a Venezia, Campania e Lazio. In generale, nonostante il via libera agli spostamenti sul territorio nazionale, il trend sembra sarà quello del turismo di prossimità e, per molti, la parola d’ordine, per quest’estate, sarà low cost. Vacanze in Sardegna o in altre località da raggiungere in aereo potrebbero diventare un lusso per pochi. A causa delle norme introdotte per il distanziamento tra passeggeri, gli aerei viaggeranno con la capienza al 60% e i costi dei biglietti, con l’avanzare della stagione, sono destinati a schizzare.