La questione del mancato accordo su una data comune per la Pasqua è stata uno dei passaggi centrali del lungo e articolato colloquio tra il Pontefice e i sacerdoti riuniti venerdì 12 giugno nella basilica lateranense.
Per Francesco l’attuale situazione costituisce uno scandalo: «Quando resuscita il tuo Cristo? Il mio risuscita oggi, il tuo la settimana prossima» ha chiosato con una battuta, rivelando l’esistenza di contatti col patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e con quello di Mosca Cirillo per raggiungere un’intesa.
Di «scandalo» il Papa ha parlato anche più in generale a proposito della divisione tra i cristiani. L’ecumenismo, ha rimarcato, non è un compito in più da fare ma un mandato d’amore affidato da Gesù ai cristiani nel momento in cui stava per essere consegnato alla morte. Si tratta dunque di ricercare l’unità del corpo di Cristo infranta dai peccati che nel corso dei secoli hanno allontanato cattolici, ortodossi, protestanti. In proposito il Papa ha invitato a guardare alla testimonianza dei martiri di oggi, dei tanti uomini e donne — ha ricordato ancora una volta i copti decapitati sulle coste libiche — morti a causa della fede. È l’ecumenismo del sangue. E chi uccide, ha ribadito, sa che il sangue è lo stesso: è il sangue di coloro che credono in Gesù.
La proposta di Papa Francesco di arrivare a una data unica per la Pasqua sta già raccogliendo pareri favorevole tra gli ortodossi.
“Quando Tawadros II ha incontrato Francesco, due anni fa hanno parlato anche di questo. E Tawadros ha più volte ribadito pubblicamente, l’ultima volta ancora a Pasqua di quest’anno, l’importanza di celebrare nello stesso giorno la resurrezione di Gesù”. Lo ha rivelato al sito specializzato “Vaticaninsider” monsignor Boutros Fahim Awad Hanna, 53 anni, vescovo copto cattolico di Minya, in Egitto, ricordando che le Chiese copte, quella guidata da Papa Tawadros II e quella cattolica in comunione con Roma, già festeggiano la Pasqua lo stesso giorno.
Secondo il presule, raggiungere tra tutti i cristiani un’unica data la festa più importante per la fede “sarebbe bellissimo, un segno visibile, tangibile, per i fedeli e per tutti. Le persone ci chiedono: “Quando è morto il vostro Cristo? E quando risorge?”. Questo è particolarmente sentito nei Paesi orientali dove si trovano tanti cristiani di diversi riti”.
Secondo il sito, è d’accordo anche il patriarca Bartolomeo I, il quale, nel caso della piccola comunità ortodossa della Finlandia, aveva detto: “Festeggiate la Pasqua con i luterani, nella data dei luterani”. Perchè in un Paese di minoranza cristiana non ci fossero due Pasque.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire
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