Il Patriarca Rai: segni di speranza per il Libano e il Medio Oriente
Il Patriarca maronita Rai, ha incontrato il nuovo Segretario di Stato, Mons. Piero Parolin, e il Segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Dominique Mamberti. Nel corso dei colloqui gli alti ecclesiastici hanno discusso sulla delicata situazione in Libano e Medio Oriente. Rai, ha illustrato ai suoi interlocutori i positivi sviluppi politici e religiosi nella regione. Gli alti funzionari del Vaticano, hanno approvato la linea adottata dal Cardinale, circa il lavoro di avvicinamento tra cristiani e musulmani in Libano. Parolin, ha espresso molta soddisfazione sulla formazione del nuovo governo libanese, il quale ha l’arduo compito di rimuovere tutti gli ostacoli per portare all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. A margine della riunione, si è discusso della diaspora della Chiesa maronita. Il Patriarca a termine dei colloqui in Vaticano, ha incontrato l’Ambasciatore della Francia in Vaticano, Bruno Jouver, per discutere sulla situazione del Libano e Medio Oriente. Il diplomatico francese, ha sottolineato –durante l’incontro-, l’importanza della carta Bkerkè, riconoscendo al vescovo Rai il ruolo svolto in patria, nel dialogo tra musulmani e cristiani. Il prelato, da parte sua ha ringraziato la Francia per il sostegno al popolo libanese.
Le patriarche maronite, Béchara Raï, s’est entretenu hier avec le nouveau secrétaire du Vatican, le cardinal Pietro Parolin, et le secrétaire pour les relations avec les États, l’archevêque Dominique Mamberti, avec lesquels il a abordé la situation au Liban et au Moyen-Orient. Le prélat maronite a mis ses interlocuteurs au courant des développements récents dans la région, et les responsables de l’État du Vatican ont applaudi la charte de Bkerké « qui a créé un large consensus au Liban, parmi les chrétiens et les musulmans ». Mgr Parolin a en outre fait part de la satisfaction du Vatican après la formation du nouveau gouvernement libanais, souhaitant qu’il pave la voie à la levée de tous les obstacles sur la scène locale et aboutisse à l’élection d’un nouveau président de la République, qui revêt une importance toute particulière pour le Vatican au niveau des relations islamo-chrétiennes dans la région. La diaspora de l’Église maronite était aussi au cœur des discussions entre Mgr Raï et Mgr Parolin. Le patriarche maronite a ensuite rencontré l’ambassadeur de France au Vatican, Bruno Jouvert, pour discuter de la situation au Liban et du Moyen-Orient. Le diplomate français a souligné lors de la rencontre l’importance de la charte de Bkerké, saluant le rôle joué par Mgr Raï pour soutenir le dialogue entre les confessions et communautés. Le patriarche a pour sa part remercié la France pour son soutien continu au Liban.
Mons. Matar ha inaugurato la chiesa di San Maroun in Abey e un altare, dopo 31 anni di assenza dalla cittadina. A termine della lettura del Vangelo, il vescovo ha pronunciato il sermone, nel quale ha affermato: “Da Abey, inizia la nuova storia libanese. Ad Abey ognuno è a casa sua, nello spirito della convivenza e dell’accettazione. Questa storia
–continua il vescovo Matar-, è salutata da tutti con amore e ammirazione. Il Signore ha riposto alle nostre preghiere per il Libano, concedendo l’unità nella diversità. Noi ci impegneremo a seminare amore, nello spirito degli antichi Patriarchi, tenendo conto delle diversità intellettuali e politiche, che non devono impedire di stare insieme nell’amore”. Questa terra ha dato alla Chiesa tanti illustri figli. E io sono figlio di questa costa. Parlo con orgoglio del patrimonio che abbiamo ricevuto dai nostri padri e dalla natura. Questo nuovo altare della Chiesa di san Marone, sia segno di preghiera per tutti i popoli senza distinzione di razza e di religione”. a cura di Francis Marrash
المطران مطر دشّن كنيسة مار مارون في عبيه وكرّس مذبحاً قدّمه أحد مخاتير البلدة
عادت كنيسة مار مارون الى عبيه بعد غياب 31 عاماً على إثر أحداث الجبل والشحار الغربي ـ عاليه. وتم أمس تدشينها بعد إعادة ترميمها وكرّس رئيس اساقفة بيروت للموارنة المطران بولس مطر
المذبح وترأس قداساً.
بعد الإنجيل ألقى المطران مطر عظة قال فيها: “من عبيه انطلق العمل الجامع، التاريخ الجديد في لبنان، من عبيه انطلق الانفتاح على الثقافات بأسرها، من عبيه كانت أمثولة العيش المشترك الكريم الواحد، حيث كل شخص يشعر بأنه في بيته، وان حوله أناسا هم إخوته، هذه هي روح عبيه، وهذا هو تاريخها، الذي نحييه بكل محبة وإكبار”، داعياً “بصلاة خاشعة، رد لنا يا رب في لبنان مثل هذه الوحدة بالتنوع، رد لنا المحبة بين الجميع، رد لنا روح الأولياء، رد لنا التواصل في ما بيننا، وليكن التنوع الفكري والسياسي ما هم في ذلك، لأن التنوع الفكري والسياسي، لا يلغي المحبة بين الناس الإخوة يتنوعون من أفكارهم والوجوه تشابه الوجوه من دون أن تكون مطابقة كلها”.
وخاطب الحضور: “أرضكم يا بني معروف هي ارضنا. أنتم من قدمتم للكنائس أرضا تبنى عليها، وأنا كإبن هذا الساحل الشوفي، وساحل الشحار أذكر بافتخار تاريخ علاقتنا مع النكديين الكرام من عبيه العزيزة، هذا هو التاريخ وهذا هو الماضي وهذا هو المستقبل، نحن فخورون بهذا التراث وهو اليوم يذكر مجدداً إذ ان هذا المذبح الجديد لكنيسة مار مارون مقدم من مخــتار من مخاتيركم، أيها الأكارم الكرام، من دون أن أذكر اسمه لأن اسمه مذكور عند الله، هذا المذبح يقدم من مختاركم ليصلى عليه، وتكون الصلاة لكل الناس، وبيوت الله هي لجميع عيال الله دون تفرقة وتمييز”.
وقال: “بوركت هذه الكنيسة التي كانت بحمى الرب ومحبيه، بورك هذا الشعب المؤمن من اللبنانيين الأحباء من كل الطوائف، بوركت عبيه، بورك هذا الجبل”.
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…