Categorie: Italiae et Ecclesia

Il pensiero della Chiesa Italiana sull’attualità, con la voce ferma e chiara del Cardinale Bagnasco

GENOVA – In occasione della Solennità della Madonna della Guardia, giovedì 29 agosto S.Em.za il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI, ha celebrato nella Basilica del Santuario la S. Messa del mattino alle ore 10.30 ed alle ore 16.00 quella del pomeriggio. Il numero 1 dei Vescovi italiani ha proposto a 360° il suo pensiero (che rispecchia quello della Chiesa italiana, ed anche dei cattolici italiani tutti, nostro compreso ndr), sui temi di attualità, di politica, della società italiana ed internazionale. Nei lanci dell’Agenzia Sir riassumiamo questi passaggi, molto interessanti da conoscere.

IN SIRIA CI CHIEDIAMO IL RUOLO DELLE NAZIONI UNITE

In merito all’imminente attacco alla Siria annunciato da Usa, Gran Bretagna e Francia, “mi chiedo e ci chiediamo ancora una volta il ruolo delle Nazioni Unite”. Così l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, parlando ieri sera prima della partenza del pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna della Guardia. “Di questo tema – ha spiegato il porporato – ne accennerò anche domani (oggi, ndr), pregando la Madonna che ci doni saggezza e luce affinché il dono della pace che è basato sulla giustizia, sulla buona volontà dei singoli, delle nazioni, e dei capi delle nazioni, possa diventare realtà”. “Certamente – ha proseguito – la via della guerra, e vediamo la storia anche recente, non sembra che abbia portato dei grandi frutti”. Da qui l’appello del porporato “al buon senso, al negoziato, al dialogo in tutti i modi con molta umiltà”.

RITORNO ALLE URNE SIGNIFICHEREBBE UNA DEPRESSIONE ULTERIORE

L’eventuale ritorno alle urne in tempi brevi “significherebbe una depressione ulteriore per la gente, sofferenza e incertezza”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, intervenuto ieri sera prima della partenza del pellegrinaggio a piedi verso il Santuario della Guardia. “Non parlo di costi – ha detto ancora il cardinale – ma, innanzitutto, mi preoccuperebbe il messaggio alla popolazione che è già in gravissime difficoltà e aspetta, di giorno in giorno, qualche segnale concreto, sperando che i grandi sacrifici – che da anni famiglie, giovani e meno giovani, stanno facendo – non vadano perduti, non si buttino via”. Il cardinale ha poi ricordato che “c’è bisogno di stabilità e dell’apporto di tutti, nei limiti delle possibilità di una democrazia, tutti consapevoli che la situazione non è per niente leggera, è molto seria e questa serietà e gravità della situazione economico sociale che si riflette sulla povera gente è particolarmente sentita nelle città industriali, non in quelle amministrative”.

PER IL LAVORO SERVONO INTERVENTI MASSICCI

“Il tema del lavoro è una questione di carattere nazionale, fa parte integrante della crisi economico finanziaria e quindi assolutamente ci vogliono interventi. Serve non solo una politica dei piccoli passi, anche se ogni passo avanti è una cosa buona, ma ci vogliono interventi massicci e una concentrazione per dare dei segnali importanti, cioè rimettere in moto la macchina lavorativa”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, prima della partenza del pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna della Guardia ieri sera a Genova. “I rappresentanti della gente, quindi il Parlamento, e non solo il Governo, sono stati eletti per risolvere i problemi”, ha aggiunto, ricordando che, per Genova, alla Madonna “chiediamo lavoro, di cui c’è un grande bisogno, perché la disoccupazione, non solo non diminuisce, ma sta aumentando”. “La situazione è ancora più grave quindi chiedo, spero e auspico che i segnali di ripresa di cui molti parlano non siano un pio desiderio, ma siano realtà che si rifletta concretamente sulla gente e non rimanga ad alti livelli”.

GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE PER CESSIONI FINMECCANICA

In merito alle vicende delle aziende del Gruppo Finmeccanica, il cardinale Angelo Bagnasco ha espresso “grandissima preoccupazione”. Parlando ieri sera prima della partenza del pellegrinaggio a piedi verso il Santuario della Guardia, il cardinale è intervenuto sull’ipotesi della vendita di alcune aziende della parte civile del gruppo. “Spero – ha detto – che non sia un modo per tralasciare delle grandi e significative parti di Finmeccanica” perché “la separazione tra civile e militare, di cui si parla da tanto tempo, non so quanto sia virtuosa e utile all’azienda e quindi al sistema Italia”.

LE TELEFONATE DI PAPA FRANCESCO SONO DI “GRANDE CONFORTO”

Le telefonate di Papa Francesco, ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, “sono gesti molto belli che rincuorano e danno serenità, pace e gioia perché sentire il Santo Padre che raggiunge con una telefonata il cuore di una famiglia, di una persona” che attraversa “una situazione di dolore o sofferenza, certamente è un grande conforto”. “Credo – ha aggiunto parlando ieri sera nella vigilia della Solennità della Madonna della Guardia – che lo sia non solo per chi ha ricevuto la telefonata ma anche per tutti quanti noi ed è anche sicuramente un gesto inedito”.

SIRIA, LE PARTI CONTENDENTI ARRIVINO A SOLUZIONE GIUSTA

“Soprattutto il quadro del Medio Oriente desta grandissima preoccupazione. C’è da ricordare ancora una volta che la guerra è sempre una sconfitta della ragione e della buona volontà”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, parlando del previsto attacco in Siria annunciato come imminente da parte di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Intervenuto a margine delle celebrazioni per la Madonna della Guardia presso il Santuario sul Monte Figogna, il cardinale ha aggiunto: “Auspichiamo tutti che veramente non si debbano prendere certe strade ma soprattutto che le parti contendenti possano arrivare ad una soluzione giusta. La gente, soprattutto la povera gente, il popolo, soffre più di chiunque altro e questo – ha concluso – è veramente un grido di allarme e di aiuto alla comunità internazionale”.

ARMI CHIMICHE? NON AGGIUNGERE ERRORI SU ERRORI

Riguardo all’uso dell’utilizzo di armi chimiche nella guerra civile siriana, il cardinale Angelo Bagnasco ha affermato che “la prima cosa come sempre, e la storia recente ce lo insegna, è che bisogna essere molto sicuri, assolutamente certi di queste cose per non aggiungere errori ad errori”. L’arcivescovo è intervenuto stamani a margine delle celebrazioni presso il Santuario della Madonna della Guardia per la ricorrenza dell’apparizione della Vergine sul monte Figogna. “In secondo luogo – ha aggiunto il cardinale -, assolutamente le armi non sono mai in se stesse accettabili, tanto meno queste forme più sofisticate che possono sterminare maggiormente la popolazione e creare dei danni anche per il futuro”. Il presidente della Cei ha quindi parlato della persecuzione delle minoranze cristiane nel Medio Oriente. “Purtroppo – ha affermato – sono forme di intolleranza che emergono in queste situazioni di incertezza, di conflittualità politica e culturale” ed ha ricordato che, sebbene troppe volte strumentalizzato, “quello religioso è un elemento che alla radice ha la pace e la giustizia”.

FRUTTI CONCRETI PER LA GENTE CHE HA PERSO IL LAVORO

“La situazione continua ad essere delicata, nonostante alcuni segnali di ripresa che vengono dichiarati dal mondo politico, industriale e bancario. Se questi segnali ci sono, devono vedersi nei risultati e nei frutti concreti per la gente che ha perso il lavoro e che non lo trova”. Così il cardinale Angelo Bagnasco parlando dell’attuale situazione politica ed economica, in occasione delle celebrazioni presso il Santuario della Madonna della Guardia per la ricorrenza dell’apparizione della Santa Vergine sul monte Figogna.

GENOVA, IL PROSSIMO ANNO PASTORALE DEDICATO ALLA FAMIGLIA

“I tempi continuano ad essere duri, anzi durissimi. Non ci si può illudere che tutto sia nuovamente a portata di mano: i proclamati segnali di ripresa, se non sono solo dei pii desideri, non danno ancora frutti sul piano dell’occupazione che è il primo, urgentissimo obiettivo”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell‘omelia pronunciata questa mattina presso il santuario della Madonna della Guardia. “Ogni piccolo passo – ha detto ancora il porporato – è benvenuto, ma l’ora esige una concentrazione massiccia e stabile di energie, di collaborazioni, di sforzi congiunti senza distrazioni, che porti a risultati evidenti per chi vive l’ansia del lavoro”. “La gente – ha aggiunto – guarda attonita, teme che i suoi sacrifici vengano buttati via, e ogni giorno spera ancora qualche spiraglio concreto che faccia intravvedere il nuovo giorno: questo deve essere visto da tutti, non annunciato da pochi”. In realtà, “senza lavoro non c’è futuro, così come senza una casa: e senza lavoro e casa non c’è famiglia. La società è fatta di persone ed è a servizio alle persone, ma la persona ha bisogno di nuclei più piccoli, sicuri e permanenti, grembi di vita e palestre educative. Ha bisogno della famiglia”. L‘arcivescovo ha anche annunciato ai fedeli che “il prossimo anno pastorale sarà dedicato proprio alla famiglia”.

L’AVERE NON MANGI LO SPIRITO

“Fatica e sacrificio erano pane quotidiano, e poter andare per strada a testa alta era un punto d’onore. Non si trattava di superbia, ma della propria dignità: dignità che non era apparente, ma che aveva sostanza perché nutrita dal senso del dovere, dall’ambizione di fare bene le cose, di guadagnarsi il pane senza essere dei parassiti, di contribuire” al progresso della società. Lo ha detto stamattina il cardinal Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova presidente della Cei, nell‘omelia pronunciata questa mattina durante la celebrazione per la Madonna della Guardia, ricordando il popolo che ha costruito il santuario. I tempi sono cambiati, ma “il punto è che tutto si faccia nell’ onestà, non a qualunque costo; che l’ avere non mangi lo spirito e non riduca tutto a ciò che è materiale, a ciò che conviene ad ognuno a prescindere dalla comunità; come se l’importante fosse star bene noi senza occuparci di chi – e sono moltitudine – sta peggio di noi”. Una visione materialista e individualista condanna all’infelicità, ha osservato il porporato. Alla fine dell’omelia, prendendo spunto da quanto sta avvenendo in Siria, ha invitato a pregare “con insistenza per la pace nel mondo: essa si fonda sulla giustizia e sulla buona volontà dei cuori, quello dei singoli e quello dei popoli. La ragione – pensando alle sofferenze di moltitudini di innocenti – vinca su ogni ostacolo”.

 

 

 

 

 

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