Inizia oggi ad Assisi il Triduo di preparazione al Perdono. Le celebrazioni saranno condizionate dalle norme anti-Covid: è stata infatti cancellata la Marcia francescana e le confessioni si sposteranno nel convento della Porziuncola.
(Fonte Vatican News – Benedetta Capelli)
ASSISI – Oggi 29 luglio alle ore 19 inizierà il Triduo in preparazione al Perdono: saranno le meditazioni di S.E. Mons. Vittorio Viola, Vescovo di Tortona, ad introdurre i pellegrini alla celebrazione della misericordia lucrata da san Francesco nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli.
Sabato 1 Agosto sarà il giorno dell’apertura della Solennità del Perdono. Alle ore 11, padre Michael Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, presiederà la celebrazione eucaristica che terminerà con la processione di “Apertura del Perdono”: da quel momento fino alle ore 24 del 2 agosto sarà possibile ricevere l’Indulgenza plenaria e che si estenderà a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e anche a tutte le chiese francescane.
Domenica 2 Agosto la Messa alle 11.30 e alle 20.30 la veglia di preghiera per i giovani in diretta sui canali social dei frati francescani.
Per ottenere l’Indulgenza plenaria per sé o per i propri defunti, varcando la soglia della Porziuncola (o di una chiesa francescana o parrocchiale), è necessaria la confessione, la partecipazione alla Messa e l’Eucaristia, il rinnovo durante la visita della propria professione di fede recitando il Credo e il Padre Nostro, infine la preghiera secondo le intenzioni del Papa e per il Pontefice.
Proprio alla Porziuncola, san Francesco d’Assisi ebbe la divina ispirazione di chiedere a Papa Onorio III l’indulgenza e il 2 agosto 1216, dinanzi una grande folla, il fraticello, alla presenza dei vescovi dell’Umbria, promulgò il Grande Perdono, per ogni anno.
Nel Catechismo della Chiesa cattolica (nn. 1478-9) si legge: «L’indulgenza si ottiene mediante la Chiesa che, in virtù del potere di legare e di sciogliere accordatole da Gesù Cristo, interviene a favore di un cristiano e gli dischiude il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi perché ottenga dal Padre delle misericordie la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Così la Chiesa non vuole soltanto venire in aiuto a questo cristiano, ma anche spingerlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità [Cfr. Paolo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 8; Concilio di Trento: DS 1835].
Poiché i fedeli defunti in via di purificazione sono anch’essi membri della medesima comunione dei santi, noi possiamo aiutarli, tra l’altro, ottenendo per loro delle indulgenze, in modo tale che siano sgravati dalle pene temporali dovute per i loro peccati. Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati. (CCC 1498)»
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