Alle sei di pomeriggio, Rafael invita tutti in ospedale a partecipare alla Messa e a ricevere la benedizione. Per Rafael è stato coniato l’hashtag #PrayforRafa
Ogni bambino ha i suoi sogni. Alcuni preferiscono essere supereroi per lottare contro le forze del male e le altre avversità che affliggono la popolazione, altri optano per una professione con la quale si identificano fin da subito e per la quale hanno qualche affinità. Un bambino, però, ha un altro obiettivo, diverso da quello dei suoi coetanei: essere sacerdote.
Rafael Freitas, di appena tre anni, è da 10 mesi un paziente dell’Ospedale Oncologico di Barretos, nell’interno dello Stato brasiliano di San Paolo, e tutti i giorni partecipa alla Messa nella cappella della struttura.
Un anno fa al piccolo è stato diagnosticato un neuroblastoma, malattia cancerogena nella quale un tumore maligno si sviluppa nel tessuto nervoso delle ghiandole surrenali.
Nonostante questo, Rafael sa che come un supereroe deve lottare contro questo male, e che il sacerdote pratica la sua fede anche quando non è nella cappella dell’ospedale. Spesso la stanza nella quale è ricoverato si trasforma in un altare, ed è lì che, usando paramenti simili a quelli di un sacerdote, rappresenta il momento della Comunione.
In questo modo, nutre ogni giorno il suo sogno di diventare presbitero, e magari di celebrare in futuro una Messa nella Cappella Sistina.
Il sogno del bimbo non è un caso, perché la sua mamma, Patriana Silva Freitas, ha riferito che a due anni celebrava la Messa a casa. “Suo padre ed io siamo ministri dell’Eucaristia, e Rafael ci accompagna sempre a Messa. Ha iniziato a prestare attenzione e a memorizzare tutto”, ha detto.
A Barretos, il bambino ha conosciuto padre Sérgio, responsabile delle Messe che si celebrano nella cappella dell’ospedale e che ha regalato al “piccolo sacerdote” una tunica, una stola e oggetti che vengono utilizzati durante la Messa, lasciando il bambino ancor più entusiasta della professione religiosa.
La madre ha anche rivelato che alle 18.00 Rafael invita tutti in ospedale a partecipare alla Messa e a ricevere la benedizione.
Malgrado le limitazioni dovute alla sua malattia, il bambino non perde la speranza di diventare, quando sarà adulto, ministro dell’Eucaristia.
“Rafael è un miracolo. Fin dall’inizio lotta per la vita. Per questo gli abbiamo dato questo nome, che significa angelo della guarigione. È un dono che, se Dio vuole, starà bene e ci darà tante altre gioie”, ha affermato Patriana.
Di Redazione Papaboys fonti: Aleteia (traduzione di Roberta Sciamplicotti) / Cléofas (Brasil) / Acidigital (Brasil)
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