CITTA’ DEL VATICANO – Un pomeriggio da Pastore con l’odore addosso delle pecore per Papa Francesco, nella Parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù, zona Termini.
E’ in corso la visita del Papa alla parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio. Si tratta di una Basilica minore affidata alla cura pastorale dei salesiani che gestiscono anche un’Opera voluta da don Bosco, oggi casa di accoglienza che offre svariati servizi per rifugiati e senza fissa dimora. La parrocchia, pur contando poco più di 2 mila anime, è molto attiva ed è assai vivo l’impegno dei giovani.
Accolto dagli applausi della folla, il Papa è stato ricevuto dal vicario di Roma, il C ardinale Agostino Vallini, e dal parroco don Valerio Baresi. Centinaia i fedeli presenti in via Marsala, con striscioni e cartelli, nonostante la pioggia, che hanno acclamato il Pontefice al suo arrivo, mentre le campane della parrocchia suonavano a festa.
Papa Francesco è giunto puntuale alle 16 a bordo della solita Ford Focus con cui si muove in città. A salutarlo con un informale “Bella Fra’!”, come si usa nel gergo giovanile, i ragazzi dell’oratorio. Accolto dai ragazzi si, ma anche dalla pioggia di questo pomeriggio romana. Francesco ha detto semplicemente : “che Dio ci benedica tutti con quest’acqua. Anche l’acqua è benedetta!”.
Subito dopo l’arrivo ed i tanti saluti di accoglienza Francesco si è dedicato alle diverse realtà che animano la parrocchia: gli ultimi, anzitutto, i poveri, i senza fissa dimora, circa una sessantina, ed i rifugiati. Poi il Pontefice ‘aveva appuntamento’ con i bambini battezzati negli ultimi mesi, con i loro genitori, gli sposi novelli e le famiglie giovani. Quindi un momento di tempo prima della Celebrazione Eucaristica dedicato alla confessione.
OMELIA DI FRANCESCO – Nel corso della Celebrazione Eucaristica il Papa è tornato a parlare di peccato, ultimi ed ha nuovamente spiegato – come già questa mattina all’Angelus – la figura dell’Agnello di Dio – così mite ed umile – che pero’ viene a togliere tutti i peccati del mondo. “Non dimentichiamo mai la fiducia nel Signore. Questo è il successo della vita. Lui, non delude mai! Gesù mai delude!”: questa la raccomandazione del Papa ai presenti. “Gesù è venuto per salvarci e per togliere il peccato. Tutto: il mio, il tuo, di tutto il mondo!”. Poi ha chiesto ai presenti di raccgliersi un attimo in silenzio e di chiudere gli occhi per provare a sentire la voce che dice “Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie i peccati del mondo!” Al termine del momento di silenzio Francesco ha esortato i presenti: “Ecco, ora ciascuno di noi dica qualcosa nel suo cuore a Gesù!”
Quella del Sacro Cuore a Castro Pretorio è stata la quarta parrocchia visitata da Papa Francesco, la prima nel centro di Roma, affidata ai salesiani che qui gestiscono anche un’Opera voluta da don Bosco in una realtà di “periferia esistenziale”. Il Papa ha incontrato prima circa 60 senza fissa dimora, quindi un centinaio di giovani rifugiati alcuni dei quali arrivati in Italia a Lampedusa. Un canto in spagnolo durante la Messa, il mate offerto dalla comunità religiosa e l’immagine nel presbiterio della Virgen de Lujan, patrona dell’Argentina: segni di calore e affetto della parrocchia al Santo Padre che ha confidato di sentirsi a casa, “in famiglia”:
“Io mi sento a casa, tra voi. Grazie. Perché uno può andare a fare una visita e trovare molta educazione, tutto il protocollo, ma non c’è il calore. Tra voi ho trovato il calore dell’accoglienza, come in una famiglia. E oggi sono entrato io, e mi sento a casa, come in famiglia. Grazie tante!”.
A cura della Redazione Papaboys
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