Categorie: Italiae et Ecclesia

Il Presidente Sergio Mattarella in visita alla Sindone

Giornata di festa per l’Ostensione della Sindone: nel pomeriggio è venuto a visitare il Telo il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, a Torino per l’inaugurazione del Salone del Libro. Accolto da mons. Nosiglia a Palazzo Reale Sergio Mattarella si è intrattenuto con l’arcivescovo e ha firmato il registro dei pellegrini. Ha poi assistito alla proiezione del filmato di prelettura. Il Capo dello Stato ha poi compiuto l’ultimo tratto del percorso verso il Duomo con i gruppi di pellegrini che si trovavano sul cammino.

Davanti alla Sindone mons. Nosiglia gli ha brevemente illustrato le caratteristiche del Telo e, dopo l’ascolto della preghiera, Presidente e Arcivescovo sono usciti dalla porta centrale del Duomo, accolti dalla folla che aveva atteso il passaggio del Presidente.

Il Presidente Sergio Mattarella in visita oggi alla Sindone

«La fede può dare ancora speranza al presente». È quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine della visita, in forma privata, alla Sindone di questo pomeriggio. Ad accompagnare il Presidente, nel momento di contemplazione davanti al Telo, l’Arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia: «questa è un’occasione che mi commuove particolarmente, poiché è come se l’intero Paese fosse venuto oggi davanti alla Sindone. Non solo quindi un momento di raccoglimento ma l’opportunità di riflettere sul rapporto tra Chiesa e Stato Laico, un rapporto che deve essere di dialogo e confronto. Religiosità e laicità rappresentano infatti due filoni complementari nella vita di ogni cittadino. È necessario trovare una via comune superando le contrapposizioni per dare risposte concrete soprattutto in campo sociale. La visita di oggi conferma come istituzioni, soggetti privati, partner e associazioni culturali, abbiano fatto “sistema” per garantire la buona riuscita nell’organizzazione dell’Ostensione». Nosiglia ha inoltre voluto sottolineare la presenza in queste prime settimane di numerosi visitatori appartenenti ad altre religioni, musulmani, buddisti, induisti, giunti in Duomo perché richiamati dal Volto della Sindone come immagine della sofferenza umana. «La strada che siamo chiamati a percorrere – ha concluso mons. Nosiglia – è dunque quella di una multietnicità in grado di creare ponti di amicizia e collaborazione fra i popoli».

Mattarella: immagine di don Bosco nel mio studio

Nella sua giornata torinese, il presidente della repubblica Sergio Mattarella si è recato anche al Santuario di Santa Maria Ausiliatrice che custodisce la salma di don Bosco. L’incontro con i salesiani ma soprattutto con i ragazzini dell’oratorio e delle scuole, diverse centinaia che hanno accolto con entusiasmo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Siamo i ragazzi di don Bosco”, hanno gridato. E poi: “Viva il presidente, viva Mattarella”. “Contrariamente a quanto si pensi il presidente è un comunicatore – ha osservato don Francesco Cereda, vicario del rettore maggiore dei Salesiani – si è buttato in mezzo ai ragazzini”. Mattarella ha deposto una corona di fiori davanti all’urna del santo, poi si è raccolto in un momento di preghiera. “Ho un’immagine di don Bosco nel mio studio”, ha detto il presidente della Repubblica a don Cereda.


La visita del capo dello Stato, ha spiegato Ceresa dopo l’incontro, “è il riconoscimento di un italiano come tanti, don Giovanni Bosco, che hanno contribuito alla crescita della nazione e a portare l’Italia nel mondo. Tutti conoscono l’Italia e Torino per don Bosco”. “Un santo popolare – ha osservato don Enrico Stasi, superiore salesiano per il Piemonte e la Val d’Aosta – non un santo dell’elite che è andato incontro ai ragazzi e non li ha attesi”. Mattarella ha ricordato l’ambiente difficile per i giovani della Sicilia in città come Catania e Palermo. “È venuto a dire che i giovani sono importanti e vanno messi al centro della nostra azione”, ha riferito don Cereda. Ceresa ha infine ricordato il grande entusiasmo che circonda la Basilica di Santa Maria Ausiliatrice grazie anche all’effetto Sindone, con migliaia di persone che tutti i giorni visitano la tomba di don Bosco dopo la visita al Sacro Lino in Duomo. (Avvenire 14/05/2015)

La dichiarazione di mons. Nosiglia per la visita alla Sindone del Presidente Sergio Mattarella

La visita del Capo dello Stato alla Sindone segna un momento di gioia per la Chiesa di Torino. I pellegrini italiani rappresentano oltre il 90% dei visitatori dell’ostensione; il passaggio del Presidente è un incoraggiamento importante, e un riconoscimento di come la devozione alla Sindone sia radicata e diffusa nel nostro Paese.

Ma questa visita rende onore a tutta la città e al territorio piemontese, al «sistema Torino» che ha organizzato e sta realizzando l’ostensione. Un sistema che coinvolge, insieme con le realtà ecclesiali, istituzioni pubbliche e della cultura, aziende private, fondazioni bancarie. Intorno al gruppo dei promotori si è formato un ampio e variegato «movimento» di collaborazione, sostegno, attività culturali, iniziative commerciali e di servizio. La Torino che sta costruendo la propria rinascita ha trovato anche nell’ostensione un «catalizzatore» di risorse ed energie che ci permette di ben sperare. Anche perché la rinascita della città non può essere solamente economica: abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo sociale e culturale, di una nuova capacità di relazioni solidali fra cittadini.

Soprattutto l’ostensione della Sindone valorizza una qualità, quella dell’accoglienza, così importante per superare le tante divisioni che oggi attraversano gli Stati, i popoli, le religioni. Cristiani di varie confessioni, credenti di altre religioni e non credenti sono venuti alla Sindone attirati da quell’immagine di sofferenza e di speranza, ma anche per testimoniare una comune volontà di pace, di rifiuto della violenza, e di speranza.

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Di Alessandro Ginotta per PAPABOYS 3.0

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