Il fatto che Bruce avesse un fratello gemello fu di grande impatto mass mediatico e tutto, a partire dall’apparente serenità dei gemellini di sesso opposto, sembrava avallare l’idea «del primato dell’ambiente sulla biologia nella differenziazione sessuale» (pp. 13-14). Inoltre, l’apparente riuscita dell’operazione «divenne una pietra miliare per il movimento femminista negli anni Settanta, e veniva abbondantemente citato come prova che il divario tra i generi [maschile e femminile] era esclusivamente il risultato del condizionamento culturale, non della biologia» (p. 14). Insomma, un delitto perfetto! Salvo che Bruce, a partire dai 14 anni circa, lottò con tutte le forze per la riacquisizione del suo sesso nativo ed entrò in crisi per la non corrispondenza tra ciò che sentiva, ovvero di essere un uomo, e ciò che gli era stato imposto. John Colapinto suscitò scalpore già nel dicembre del 1997 con un primo articolo sul caso di Bruce-Brenda, anche se l’autore evitò allora di menzionare il soggetto in questione, usando pseudonimi come John-Joan. Dopo quel pezzo Bruce, divenuto involontariamente Brenda, e poi ritornato per sua scelta David, decise di aprirsi al giornalista e gli concesse «oltre cento ore si interviste spalmate nell’arco di dodici mesi» (p. 17); l’autore ebbe così accesso a documenti medici e privati che nessuno aveva mai potuto consultare e lo introdusse tra i suoi amici e familiari. La storia narrata sin nei dettagli dal Colapinto «riguarda soprattutto David Reimer e l’esperienza di aver vissuto su entrambi i versanti dello spartiacque di genere»
(p. 18). Ma riguarda anche la violenza di un’ideologia pansessualista, che fornì la giustificazione ad un «esperimento di ingegneria psicosessuale senza precedenti e, in definitiva, destinato al fallimento» (p. 18). Negli anni della maturità David riuscì, almeno in parte, a superare i traumi dell’adolescenza, al punto da ritrovare una piena identità maschile e di sposarsi. Purtroppo però nel maggio del 2004, a seguito di una vita decisa e programmata più dagli altri che da se stesso, David si suicidò sparandosi con un fucile nel parcheggio di un supermercato. Mise così la parola fine alla mostruosità e alla perversità di chi lo aveva voluto trattare come una cavia e lanciò l’ultimo disperato grido a tutti coloro che lo avevano usato per dimostrare l’indimostrabile, cioè la mera valenza corporea e biologica della sessualità umana. di Fabrizio CannonePreghiera dettata da Gesù a Maria Valtorta per i defunti Recitiamo con fede ed amore questa preghiera per nove giorni…
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