Categorie: Testimonium

Il rapper Ale DC “Odiavo Dio, ma adesso canto per Lui!”

TESTIMONIANZE DI FEDE – Ale Di Chiara, in arte Ale DC è un giovane ragazzo di 22 anni, originario di Palermo ma vive con i suoi due fratelli, sua sorella e i suoi genitori, a Cascine Vica, un quartiere di Torino.
Ale ha trascorso l’adolescenza nell’odio, commettendo i più svariati reati che lo hanno sempre reso agli occhi della gente, un delinquente. Ha vissuto la sua giovinezza odiando Dio.
Il suo soprannome era “Devil” sia per la sua condotta ma anche per il suo look che rappresentava Satana; aveva i capelli con due lunghi ciuffi a forma di corna.
Oggi è un rapper cristiano e dopo l’incontro con l’amore di Gesù, ha deciso di cantare e di ringraziarlo attraverso la musica, ha scritto dei brani in cui affronta dei temi molto particolari riguardanti l’essere umano.
Abbiamo deciso di farci raccontare la sua storia.

Sei cresciuto con tanto odio e soprattutto lontano da Dio, perché?
Sono cresciuto in un quartiere di Torino, Cascine Vica, sin da quando ero piccolo, nessuno mi aveva mai parlato di Gesù o se lo facevano, ascoltavo in modo superficiale; mi mostravano un Dio diverso.
Già da piccolissimo, cominciai a frequentare brutte persone e iniziai anche a fare i primi danni. Sono cresciuto con questo detto “Chi nasce tondo non può morire quadrato”.
Ho sempre creato problemi ai miei genitori, infatti mi hanno portato da molti psicologi e psicanalisti per capire cosa stesse succedendo dentro di me.
Anche a scuola, venivo sospeso sia alle elementari che alle medie, e quando mi trovai a frequentare le scuole superiori, venni sospeso 3 volte in 15 giorni.

Perché nutrivi dentro di te, questo senso di ribellione e aggressività; eri alla ricerca di qualcosa?
Cercavo di farmi rispettare e per questo motivo a volte, ricorrevo anche alla violenza. Io credevo in Dio, ma pensavo che era un Dio malvagio perché consideravo la mia vita un fallimento totale e di conseguenza agivo in quel modo, per andare contro Dio.
Se penso a tutto quello che ho fatto in passato, mi viene da ridere perché la maggior parte delle volte, io stesso non sapevo cosa stessi facendo, ma lo facevo solo per farsì che stessi al centro dell’attenzione.

Durante il corso degli anni, hai subìto un arresto. Cos’era successo?
All’età di 15 anni, frequentavo le scuole superiori ed un giorno mi recai nella mia ex scuola media, insieme a dei miei amici, cominciammo a compiere atti vandalici all’interno dell’istituto, distruggendo la scuola, gettando a terra gli estintori. Due giorni dopo vennero i poliziotti a prenderci e ci portarono in questura.

Un giorno ti trovasti a bestemmiare a gran voce nel bel mezzo di una messa. Puoi raccontarci?
In quel periodo mi trovavo sotto processo e la cosa più grave è che io sono figlio di un ex poliziotto e mio padre ovviamente non era orgoglioso del fatto che aveva un figlio delinquente.
Tutto ormai erano a conoscenza dei danni che avevo fatto all’ interno dell’istituto di scuole medie, e i miei genitori a quel punto mi rinnegarono come figlio e anche i vicini del mio quartiere, mi evitavano.
Allora decisi di prendermela con Dio ancora una volta. Andai in una chiesa cattolica e durante la celebrazione della Santa Messa, andai dal prete e gli diedi una spinta, poi presi il microfono e cominciai a dire delle cose brutte, bestemmiando Dio.
Dopo di che, scappammo insieme ai miei amici dalla chiesa, prendemmo un vaso e lo gettammo contro una finestra, rompendolo.

Possiamo dire che eri succube del male?
Assolutamente si. Lo dice anche la Bibbia “Chi non è con Dio è contro Dio”. Mi affascinava molto fare del male, ma allo stesso tempo ne ricevevo tanto anche io.
Ero succube del male al punto di essere affascinato dalla figura di Satana, tantè che per imitarlo, mi feci i capelli con due lunghi ciuffi a forma di corna.

Decidesti ancora una volta di prendertela con Dio e ti recasti nuovamente in chiesa. Quella volta però successe qualcosa di straordinario …
Mio fratello un giorno mi parlò di Dio e mi invitò ad andare con lui in chiesa, io non ero d’accordo inizialmente, anche perché visto le circostanze di ciò che avevo fatto in precedenza, l’avrei rifatto di nuovo. Ma mio fratello insistette, e mi disse ugualmente di andare con lui e di portare se volevo anche un mio amico.
Allora andai dal mio amico che era più “pazzo” di me e ci recammo in questa chiesa.
Era una chiesa evangelica, ed il Pastore cominciò a parlare di Gesù e dell’amore che ha per ognuno di noi. Senza aspettare che finisse di parlare, volevo iniziare a creare confusione e disordine (da premettere che in chiesa vi erano più di 100 persone) ma a quel punto il Pastore disse “oggi in mezzo a voi, ci sono due persone che sono venute con cattive intenzioni, si alzino e facciano adesso ciò che devono fare”.
Guardai il mio amico sconvolto, tutti e due ci chiedevamo come facesse a sapere che noi eravamo lì con quelle intenzioni. Decidemmo di lasciar perdere per un po’ e vedere come doveva svolgersi la funzione.
Quel giorno fummo testimoni di tanti miracoli e sentimmo una presenza molto forte di Gesù. Da quel momento, il mio amico accettò Gesù Cristo nella sua vita, dopo di che, lo feci anche io.
Quel giorno feci a Dio una preghiera, gli dissi esplicitamente che tutti mi dicevano che Lui mi ama, qualsiasi persona che appartenesse ad una religione mi diceva questo, ma io non avevo bisogno di sentirmelo dire, volevo che Dio stesso me lo dimostrasse.
E fu a quel punto che caddi a terra piangendo, e sentii il perdono di Dio. Tutto il male che avevo dentro era sparito.
Come è nata in te, la devozione al Rap cristiano?


Sin da piccolo ascoltavo la musica rap, ma al rap cristiano mi sono avvicinato solo dopo la mia conversione, infatti da circa un anno e mezzo ho trasformato i miei testi in musica; nella mia vita ho sempre amato scrivere ma non mi ero mai introdotto nell’ambito musicale.
Ho deciso di cantare attraverso il genere rap cristiano, per dare speranza ai miei coetanei soprattutto a quelli che vivono o hanno vissuto una situazione come la mia.

Hai deciso di affrontare dei temi delicati mediante i tuoi testi musicali; parli di abusi sessuali e di persone che bestemmiano. Perché hai deciso di affrontare musicalmente queste tematiche?
Ci sono tanti altri artisti non cristiani, che scrivono dei testi, affrontando questi temi in maniera superficiale, io ho deciso di farlo dando a questi brani, una morale cristiana.
Nel mio videoclip “Posso respirare” parlo di coloro che hanno subìto una violenza sessuale, di persone che hanno ricevuto del male e che l’hanno fatto. Il messaggio che voglio dare è che nella vita tutti possono cambiare ed io “il cambiamento” l’ho vissuto sulla mia pelle.
Ho scritto un altro brano che s’intitola “Nella notte” è un testo che ho scritto di getto e con un pizzico di rabbia nei confronti di tutte quelle persone che bestemmiano, e magari quando hanno paura, di notte si ritrovano a pregare Dio. Un po’ come se fosse un gioco.
Come dice una frase che mi piace sempre citare “non ci sono atei in un aereo che sta cadendo”.
Mentre nel brano “Corro” parlo di noi cristiani che a volte sbagliamo, nella Bibbia infatti c’è scritto che il più giusto sbaglia 7 volte al giorno, infatti ho voluto concentrare la mia attenzione su un versetto “ Lui perdona tutte le nostre colpe e salva la nostra vita dalla fossa” e grazie alla sua bontà, non potremo mai cadere più in basso delle braccia di Dio perché Lui ci sosterrà prima che cadremo al suolo.

Oggi la fede, quanto incide nella tua vita?
Oggi nella mia vita incide tantissimo. Vivo la mia fede ogni giorno, con la consapevolezza che ogni mio passo, lo faccio grazie a Dio.

Che messaggio vuoi dare a tutti i giovani?
Vorrei dare un messaggio di speranza, quella speranza che arriva soltanto se si crede in Dio. Questo mondo non dona molte speranze, soprattutto per noi giovani che viviamo in Italia, che da un po’ di tempo è diventata una nazione che ha tagliato le ali a molti ragazzi e a tantissime persone.
Ciò che cerco di trasmettere è anche “fiducia”, molte persone oggi non hanno fiducia in Dio perché l’hanno persa. Se noi ci fidiamo di Dio, tutto il resto non ha più importanza.
Dio non delude mai!
Servizio di Rita Sberna

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