Tra le cattive notizie che giungono ogni giorno dalla terra siriana, in attesa di vedere spuntare il sole di giustizia, il popolo non si arrende. Continuano gli omicidi di tante persone. Le famiglie che piangono i morti non si contano più. Altrettanto dolore provano i figli, quando tornano a casa senza più trovare i genitori e i parenti più cari. Vite distrutte dall’odio fondamentalista. I cristiani siriani, pagano ogni giorno prezzi altissimi in termini di sopravvivenza e di vite. I terroristi, cercano in tutti i modi di cancellare le radici cristiane della Siria, attaccando villaggi e persone indifese. Per non dimenticare la grande tragedia che affligge la gente siriana, vorrei ricordare la storia di Padre Francois Murad. Le forze dei ribelli islamici che combattono contro il regime di Bashar al-Assad in Siria – avevano confermato le agenzie stampa-, hanno ucciso un sacerdote cattolico, a servizio del popolo siriano. Gli estremisti islamici avevano accusato il sacerdote francescano, di collaborare con il regime di Assad. Con questa motivazione, è stato sommariamente giustiziato. Il religioso, è stato assassinato insieme ad un altro uomo. “Domenica 23 giugno 2013, il sacerdote siriano François Murad è stato ucciso in Gassanieh. Le circostanze della morte non sono state ancora chiarite. Secondo fonti locali, il monastero dove p. Murad si trovava, è stato attaccato da militanti legati al gruppo jihadista Jabhat al- Nusra”. Padre François, 49 anni, aveva mosso i primi passi nella vita religiosa con i frati francescani della Custodia di Terra Santa, e con loro ha continuato a condividere stretti vincoli di amicizia spirituale. Dopo essere stato ordinato sacerdote aveva iniziato la costruzione di un monastero cenobitico dedicato a San Simone Stilita, nel villaggio di Gassanieh After. All’inizio della guerra civile, il monastero, era stata bombardato. P. Murad, si era trasferito nel convento della Custodia per motivi di sicurezza. La terribile esecuzione di Padre François, e degli altri innocenti, dovrebbe far capire ai cristiani di tutto il mondo ciò che i jihadisti compiono in nome di Allah. I Cattolici e cristiani di tutto il mondo vivono sotto la minaccia terribile del fondamentalismo islamico, soprattutto con la diffusione dell’Islam militante. Fino a quando la minaccia non sarà riconosciuta e presa sul serio, le stragi continueranno, seminando morte e distruzione. Non è possibile aggiungere altro: riposa in pace, padre Murad, con tutti i cristiani trucidati in odio alla fede.
La Sira, da sempre è stata una terra dove hanno convissuto religioni, e culture diverse. Non c’è stato mai posto per i fondamentalisti, i quali vogliono trasformare la Siria in un territorio islamico. Per accentuare l’esperienza maturata nel corso dei secoli, in un momento nel quale le forze oscure tentano di distruggere l’armonia della nazione, il Ministero della Cultura ha organizzato una cerimonia religiosa-culturale per introdurre i bambini alle celebrazioni tradizionali in occasione della nascita del profeta Maometto. Nonostante le difficoltà, il Ministero non ha mai smesso di organizzare ove possibile iniziative culturali come potete vedere dalla foto), per difendere e diffondere l’identità del patrimonio siriano. Un esempio da seguire! Tante altre iniziative si sono sviluppate in ambito artistico-culturale, per dire a tutti che la speranza non è finita. La direzione generale delle Antichità e dei Musei ha avviato i lavori di restauro al mosaico della Moschea degli Omayyadi di Damasco, (come potete vedere dalle foto a fine articolo), rovinato dai colpi di mortaio delle bande criminali sponsorizzate qualche mese fa. La vicinanza dei fratelli lontani geograficamente ma vicini nella fede, alla sofferenza della Siria, non si è fatta attendere. La Chiesa Ortodossa Russa,
ha organizzato una grande raccolta di denaro per sostenere l’opera di ricostruzione del paese. La carità dei fratelli ortodossi ha permesso di lenire le profonde ferite inferte dalla guerra contro il popolo. Pubblico il comunicato del Patriarcato di Mosca (con traduzione in italiano):الكنيسة الأورثوذكسية الروسية تجمع الأموال لتساعد الشعب السوري
جمعت الكنيسة الروسية الأورثوذكسية مؤخّرًا ثلاثة ملايين روبل (حوالى 64000 يورو) لتساعد الشعب السوري، هذا ما أعلنه البطريرك كيريل، بطريرك موسكو وسائر روسيا.
وأضاف: “نحن نجمع الأموال من رعايانا وهم بغالبيتهم من الناس العاديين. أنا مسرور جدًا لأننا قد أرسلنا من قبل 40 مليون روبل (953.000 يورو). وقد استطعنا أن نجمع ثلاثة مليون إضافية. وأودّ أن أشدد مرة أخرى إلى أنّ التبرعات هي من أشخاص عاديين وغالبيتهم ليسوا من الأشخاص الأغنياء. وهذا التفصيل أجده بنظري مهمًا لأنّه يشهد إلى أنّ معاناة الشعب السوري هي قريبة من قلوب المؤمنين”.
وأكّد قداسته إلى أنّ الكنيسة الروسية الأورثوذكسية تتعاون بشكل وثيق مع الأورثوذكسيين في فلسطين من أجل تأمين المساعدات الإنسانية إلى الشرق الأوسط. وختم قائلاً: “كما تعلمون إنّ سبع حصص قد تم توزيعها على سوريا”.
“Il Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa, ha raccolto recentemente 3 milioni di rubli circa (64.000 euro) per aiutare e sostenere il Popolo Siriano. Kirill, ha inoltre affermato che ai già 40 milioni di rubli raccolti (953,000 euro), si sono aggiunti i 3 milioni di rubli appena citati. “Stiamo raccogliendo i soldi dei nostri cittadini e la maggior parte delle offerte -afferma il Patriarca-, proviene dalle tasche della gente comune”. I soldi sono stati raccolti volontariamente. Alla colletta hanno partecipato tante persone, molte delle quali non sono benestanti o ricchi. Questo significa come il popolo porta nel cuore la condizione disagevole della Siria. Il Patriarca, ha tenuto ha sottolineare come la Chiesa Ortodossa, collabora con gli ortodossi in Palestina per poi fornire aiuti umanitari in tutto il Medio Oriente, e in particolare alla Siria”. Le potenze internazionali, non aiutano la Siria a trovare stabilità, come stanno invece facendo le Chiese. I legislatori del Congresso degli Stati Uniti hanno segretamente approvato la fornitura di armi statunitensi alle bande che combattono contro il governo siriano. La votazione, avvenuta a porte chiuse, prevede di finanziare le forniture di armi fino alla fine dell’anno fiscale 2014 (quindi fino al 30 settembre), secondo la Reuters, attraverso la Giordania. La decisione è un voltafaccia ai dibattiti congressuali dello scorso anno, quando gli stessi comitati si erano detti riluttanti a fornire armi per timore che possano cadere – come effettivamente è già accaduto – nelle mani dei gruppi più estremisti. Già lunedì, i funzionari degli Stati Uniti avevano reso noto che Washington avrebbe ripreso a fornire aiuti “non letali” ai “gruppi di opposizione” in Siria, dopo che i depositi erano stati depredati dai loro più estremisti legati ad al-Qaeda. Eric Draitser ha già chiarito che “aiuto non letale”, o “aiuto umanitario” è “linguaggio in codice per il continuo sostegno finanziario e militare agli elementi terroristici all’interno della Siria”. Dal canto suo, il vice Ministro degli Esteri siriano, Faisal Mikdad, ha accusato gli Stati Uniti di tentare di ditruggere la conferenza di Ginevra 2. La delegazione governativa, infatti, ha sottolineato che l’approvazione di un tale passo mentre è in corso la conferenza di pace di Ginevra 2 offre la prova che la “politica degli Stati Uniti ha obiettivi segreti. Questo passo non è altro che un tentativo di minare il processo di soluzione politica e un incoraggiamento alla violenza”. di Francis Marrash
Le fonti dell’articolo sono tratte dalla pagina Fb: “Siria, l’altra faccia della rivolta”.
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